Terminato il restauro per cui il Fai ha ottenuto un finanziamento da 2 milioni di euro dal Pnrr. Tornati alla luce 20 sentieri, 18 scalinate e 12 fontane.
Il giardino di Villa Rezzola è pronto ad accogliere i visitatori da sabato 24 maggio dopo un restauro da due milioni e mezzo di euro su progetto del Fai. Una minuziosa e complessa opera portata avanti negli scorsi mesi ha permesso di recuperare un ettaro e mezzo dei quasi 4 totali di terreno che, a partire dalla dimora che ebbe come ultima proprietaria la contessa Maria Adele Carnevale, scende verso la costa dalle alture di Pugliola. Tornati alla luce tra le altre cose 20 sentieri, 18 scalinate e 12 fontane insieme al sistema idraulico originale che utilizza l’acqua piovana, raccolta nella parte superiore dell’appezzamento e poi distribuita a valle tramite condutture e vasche. La serra viene riconsegnata al proprio scopo con l’aggiunta di diciannnove pannelli fotovoltaici e uno schermo digitale che racconta l’affascinante vicenda della villa.
“Questo giardino è stato presso appena in tempo perché era in condizioni precarie”, ha spiegato questa mattina Marco Magnifico, presidente nazionale del Fai, in occasione del taglio del nastro. “La casa è inglese e quindi oggi anche il tempo è un po’ inglese – ha scherzato inizialmente, prima di annunciare -. Questo è il più bel giardino all’inglese del Levante ligure e da oggi è un pezzo di paradiso per tutti. Il Fai ne è custode e attraverso di esso vuole insegnare agli italiani ad essere custode della bellezza del nostro Paese”. La sola storia novecentesca di Villa Rezzola è un romanzo. “I ricchi inglesi William e Helen Cochrane la acquistano nei primi anni dello scorso secolo e inseriscono in Liguria un pezzo di Inghilterra, trasformando un tratto di campagna in un angolo di mondo ideale, che coniuga la bellezza del creato al gusto dell’uomo”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale diventa la sede del comando marittimo spezzino con a capo Aimone d’Aosta, ufficiale della Regia Marina, e poi qui opererà Rudolph Jacobs, capitano della Kriegsmarine che passerà tra le fila dei partigiani per cadere ucciso a Sarzana. Nel dopoguerra la dimora passa alla contessa Mara Braida Carnevale e poi alla figlia Maria Adele, per tutti “Pupa”, che non ebbe figli. Nel lascito al Fai sono compresi alcuni appartamenti tra Lerici e Roma che garantiscono oggi una rendita di 130mila euro l’anno. “Che coprono solo una parte delle spese per mantenere questo straordinario giardino”, sottolinea Magnifico.
Il restauro ha visto al lavoro anche 150 maestranze in contemporanea. “Non si tratta di riportare i luoghi all’antico splendore, ma di restituire il loro spirito con scelte di gusto efficaci. I giardini sono testimonianze di momenti storici e di culture. Nel caso di Villa Rezzola di due culture”, illustra Daniela Bruno, direttrice culturale Fai, facendo riferimento al tocco britannico riversato dai Cochrane. Non mancano gli aspetti di modernità come la nuova illuminazione, che potrà essere goduta durante le aperture serali di prossima organizzazione. “Creata tenendo conto dell’illuminazione naturale di questo parco: le lucciole”, spiega Mario Nanni che l’ha ideata.
Il recupero è stato reso possibile innanzitutto da un finanziamento da 2 milioni del Pnrr, a cui si è aggiunto il contributo di un pool di mecenati privati. “A marzo 2022 lo studio di fattibilità del Fai era presentato, a giugno il ministero aveva allocato le risorse e Villa Rezzola era compresa nei 106 progetti finanziati – ricorda Cristina Bartolini, direttrice della Soprintendenza per la città metropolitana di Genova e la provincia della Spezia –. A novembre di quell’anno il Fai ha sottoscritto un disciplinare di obblighi e una convenzione decennale con la Soprintendenza. Nella sua missione c’è apertura, condivisione e formazione”. I lavori sono durati fino al 19 dicembre 2024.
“Un esempio virtuoso di come la collaborazione tra enti può generare successi di cui poi beneficia tutta la collettività. Comuni, Province e Regioni hanno patrimoni immensi di cui occuparsi e spesso questo è proibitivo nei costi”, ha detto il vicepresidente Alessandro Piana della Regione Liguria mentre il ministro della cultura Alessandro Giuli ha mandato un video messaggio definendo Villa Rezzola “un paradiso di rara bellezza e grande armonia. Il rapporto tra pubblico privato è importante per preservare la nostra italianità. Il patrimonio culturale ci rende consapevoli di chi siamo nel mondo”.
Fonte: Andrea Bonatti | CittàdellaSpezia.it