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Fare la pace in Ucraina è più difficile che proseguire la guerra

Putin apre alla proposta di tregua elaborata a Jeddah, rimandando a ulteriori consultazioni. Sono le prime fasi di una trattativa complicata e ogni contendente alza la posta in gioco per ottenere più vantaggi possibili. Servirà molto sangue freddo

Come avevamo facilmente previsto ieri, convincere la Russia di Vladimir Putin a trattare una tregua sul conflitto ucraino sarà un processo faticoso e pieno di ostacoli. Tuttavia ieri il presidente russo, oltre alle solite minacce, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui si è detto favorevole a un cessate il fuoco a patto che si concordi «una pace a lungo termine». Ieri sera si è anche parlato di una telefonata tra lo stesso Putin e il presidente statunitense Donald Trump e di un incontro a porte chiuse tra il presidente russo e l’inviato statunitense Steve Witkoff.

Dichiarazioni che avevano fatto reagire subito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Ancora una volta la Russia cerca di prolungare la guerra e posticipare la pace il più a lungo possibile. Ci auguriamo che la pressione degli Stati Uniti sia sufficiente a costringere la Russia a porre fine alla guerra».

Una pace tutta da costruire

La bontà delle dichiarazioni di Putin andrà verificata nei prossimi giorni e la situazione, in continuo movimento, rimane complicata. Da un lato, c’è il presidente ucraino che, obtorto collo, ha dovuto accettare la nuova posizione di “arbitro” e non più di “alleato” degli Stati Uniti e che cerca, in ogni modo, di ottenere qualche garanzia per la futura sicurezza del paese. Dall’altro, c’è un autocrate che, potendo vantare finora solo una “vittoria di Pirro” sul campo, potrebbe sedersi al tavolo esclusivamente in cambio di una soluzione che lo faccia apparire vincitore.

In ogni caso, siamo alle prime fasi di una trattativa e ognuno dei contendenti alza la posta in gioco per ottenere il maggior numero di vantaggi. Svolte sono possibili verso ogni direzione e, diversamente dalle conclusioni affrettate cui mirano gli opposti organi di propaganda, occorrerà mantenere molto sangue freddo per negoziare la cessazione delle ostilità.

Fare la pace è sempre difficile. Molto più semplice, e rovinoso, sarebbe proseguire la guerra.

Fonte: Emanuele Boffi | Tempi.it

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