Home / CULTURA / TOP NEWS / L’enigma di Francesco d’Assisi. Un santo tirato a destra e a sinistra
L’enigma di Francesco d’Assisi. Un santo tirato a destra e a sinistra
— 18 Settembre 2024— pubblicato da Redazione. —
Chi è Francesco d’Assisi? Un’incognita. Sembra una boutade, per uno dei santi più onorati della cristianità. Eppure, paradossalmente, è così. Troppe le voci dissonanti già a partire dal momento della sua morte, dall’attimo in cui i suoi resti umani si trasformarono in reliquia, simbolo dell’alter Christus, figura del Messia, l’incarnazione perfetta della povertà evangelica. Osannato, venerato, amato. Ma molteplice e difforme nei modi in cui è stato descritto nel tempo. E, per questo, impossibile da ricomporre in una veste unica, inscalfibile e omogenea.
Franco Cardini, nella sua biografia dedicata al santo d’Assisi in edicola con il «Corriere della Sera» e «Oggi», parte proprio da questo assunto, dalla frastagliata serie di interpretazioni che si sono susseguite nel tempo, per tracciare però un racconto da grande storico nel quale non prevalgono le certezze, ma la consapevolezza che, anche per una figura tanto celebre, possono imporsi dubbi, ipotesi, silenzi. Perché è vero: la miriade di biografie, a partire dalle due di Tommaso da Celano (la prima quasi contemporanea alla morte di Francesco, la seconda successiva di qualche decennio e piena di distinguo e modifiche) in poi, «presentano un Francesco diverso l’una dall’altra: il che, se facilita il compito di quanti vogliono offrire di lui una versione partigiana limitandolo alla fatica di scegliere la fonte caso per caso più comoda, rende quasi disperato il lavoro degli storici seri e onesti: i quali sanno peraltro che questa difficoltà appartiene, per così dire, alle regole del gioco del loro mestiere».
Una selva di ritratti tesi tutti all’appropriazione della sua memoria, in una continua tensione, come avvenne ad esempio tra Due e Trecento, tra la normalizzazione della vicenda terrena di Francesco sollecitata dalla Chiesa, spesso purgata dei suoi caratteri più eterodossi, e la lettura fortemente pauperistica e anti-istituzionale dei gruppi più oltranzisti del movimento francescano. Ma il dibattito su Francesco non è solo questione di Medioevo. Ne è la riprova che, per tutto il Novecento fino a oggi, ci sono stati proposti, da più parti, e con innumerevoli sfaccettature, «un Francesco tradizionalista e uno progressista, uno ipercattolico e uno prelaicista, uno obbediente e uno ribelle, uno di destra e uno di sinistra, uno socialista e uno fascista, uno pacifista e terzomondista e uno occidentalista, uno pop e uno animalista e new age».
Quella di Cardini però non è solo una premessa, in quanto tutto il libro si regge sulla convinzione che «alla domanda relativa a chi fosse Francesco d’Assisi non si può onestamente rispondere abbracciando questa o quella tesi sostenuta da questa o quella fonte in opposizione alle altre». Né può tornare utile lavorare come in un puzzle componendo insieme fonti e interpretazioni differenti, proponendo un intarsio, volto magari a non smarrire neppure uno di quegli episodi leggendari dei quali il santo fu protagonista.
Ben più legittima — e rivelatrice — è la scelta opposta che Cardini persegue: sottolineare quanto ogni fonte rappresenti l’esigenza di presentare un Francesco diverso rispetto a quello proposto dalle altre testimonianze. Procedendo dunque alla costruzione d’una «biografia aperta», un po’ come fece Orson Welles nel film Quarto potere; oppure Akira Kurosawa in Rashomon, dove un omicidio viene narrato da diversi punti di vista, ciascuno considerato secondo l’ottica della propria singola verità.
Una biografia aperta, insomma, nella quale Cardini ricostruisce la vita del santo cercando di ricomporre i silenzi con innesti di storia rurale, economica, sociale, politica, soprattutto per descrivere l’ambiente in cui Francesco crebbe, Assisi; la sua famiglia — il padre-padrone, il mercante Pietro di Bernardone, la madre, la mitica Pica, il fratello «invidioso» Angelo che fa da contrappunto malevolo a un episodio degli inizi dell’avventura di Francesco —; gli anni della pazzia giullaresca e commossa del primo impulso d’amore verso la sofferenza di Cristo sulla Croce; l’esperienza di San Damiano. E così via, verso gli episodi di formazione della prima comunità di seguaci, l’incontro con Chiara, la «perfetta letizia» e, soprattutto, il continuo girovagare, perché «l’erranza è una condizione fondamentale di questo “farsi pusillo”», perché la forma della sua aventure, immagine traslata dai codici della cavalleria di cui fu intrisa la formazione culturale di Francesco, «è tutta nella strada, con le sue umiliazioni, le sue fatiche, la sua polvere, i suoi pericoli».
Poi c’è Francesco crociato, l’uomo che cerca il martirio seguendo l’impresa d’Egitto e mira alla conversione del sultano Malik al-Kamil, episodio controverso e ricco di significati, ancora oggi assunto, forse troppo acriticamente, come esempio di dialogo interreligioso. Poi, con un climax sorprendente, la vicenda terrena di Francesco si esalta nell’episodio delle stimmate, ricevute a la Verna, nel Casentino («Nel crudo sasso intra Tevero e Arno/ da Cristo prese l’ultimo sigillo/ che le sue membra due anni portarno», scrive Dante nel canto XI del Paradiso), episodio di cui ricorre adesso l’ottocentenario (secondo i testi agiografici proprio il 14 settembre 1224): momento chiave dell’immedesimazione totale di Francesco con Cristo e fatto incredibile perché non esiste alcun santo stimmatizzato prima di lui.
In definitiva, per Cardini, Francesco è un personaggio non racchiudibile in alcuno schema, ma infinito e poliedrico, motivo per cui «ogni generazione ha sentito la necessità di fornire una nuova versione del “suo” Francesco, d’interrogarsi su quel che egli ha da dirle». Solo in questo senso è legittimo proporre nuove biografie che si aggiungono a un’innumerevole lista di altri libri analoghi, spinti però tutti dalla stessa domanda, a un tempo affascinante e straordinariamente viva e irrisolta, che, stando ai Fioretti, il buon frate Masseo pose a Francesco: «Perché a te ogni persona pare che desideri di vederti e d’udirti e d’ubbidirti? Tu non se’ bello uomo del corpo, tu non se’ di grande scienza, tu non se’ nobile: onde dunque a te perché tutto il mondo ti vegna dietro?».
Una serata per i giovani : Apericena e incontro speciale con Don Epicoco Il 2 maggio alle 21:00, la Diocesi di La Spezia, Sarzana e Brugnato vivrà un evento eccezionale in occasione del 50° anniversario della consacrazione della Cattedrale di Cristo Re: avrà l’onore di ospitare Don Luigi Maria Epicoco, autrore e speaker molto conosciuto…
Anche quest’anno l’associazione La Famiglia Odv ha aperto le porte a SPAZIO MAMMA, un luogo di condivisione, informazioni dedicato alle mamme che desiderano confrontarsi con altre mamme e esperti (psicologo, pediatra, pedagogista, neuropsicomotricista, infermiera pediatrica, nutrizionista, naturopata, musicoterapista, medico del 118) secondo un calendario stabilito. Uno spazio adeguatamente attrezzato con tappetone, cuscini e giochi dove…
Da un’idea di don Samuele Pinna ha preso vita “Dietro le quinte”, una rubrica senza periodicità che vuole incontrare quei personaggi importanti che lavorano per il bene e non sempre appaiono in prima fila, ma appunto sono spesso “dietro le quinte”. In questa intervista è protagonista Franco Nembrini che ha dedicato la sua vita all’educazione…
Qualche settimana fa due alte funzionarie dell’Uw hanno mostrato in un video il kit di sopravvivenza da 72 ore di cui ogni europeo dovrebbe dotarsi in caso di emergenza bellica. È stato annunciato che in futuro nelle scuole dell’Unione si celebrerà il «Preparedness day» (Giorno della Prontezza) con annesse lezioni di addestramento. Il video, in…
Il 13 marzo 2013 mi trovavo a Ratisbona per lavoro e, mentre attraversavo la piazza deserta della Cattedrale sotto una leggera nevicata, hanno improvvisamente risuonato le campane, segno che il Conclave si era concluso ed era stato eletto il successore di Benedetto XVI. Durante l’incontro con i lettori, la mia agente si era informata e…
Torna alto l’interesse per il recente film di Edward Berger, uscito al cinema a dicembre scorso e pluricandidato agli Oscar dove ha vinto per la miglior sceneggiatura non originale. Ripubblichiamo il commento di monsignor Davide Milani, presidente della fondazione Ente Spettacolo di Roma Dopo la morte improvvisa del regnante, coloro che sono deputati ad eleggere…
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.