La famiglia numerosa, una figlia disabile e il cammino nel movimento. A una vacanza con i responsabili della Lombardia Anna ha raccontato la sua storia.
Le cose più belle che mi sono successe nella vita sono sempre state gratuite e impreviste; non facili, non senza fatica, ma gratuite e impreviste. Ho quattro figlie: la prima, Elisa, è una ragazza disabile in carrozzina che comunica solo attraverso un ginocchio; non parla, ha bisogno di tutto, ma quello che io e la mia famiglia abbiamo sperimentato è che lei ci ha aiutati a guardare la realtà come un dono. Mi ha colpito molto che lei non ha mai mollato di fronte al suo desiderio, innanzitutto il desiderio di essere felice. Alla fine della terza media ha detto: «Io voglio fare il liceo linguistico», e mio marito, che è una persona molto realista, le ha obbiettato: «Eli, non parli, vuoi fare il liceo linguistico? Ci sono tante altre scuole, tanti altri percorsi nella vita». Lei ha ribattuto: «Io però posso ascoltare e posso tradurre». Elisa aveva già in mente qualcosa che avrebbe potuto fare con i doni che il Signore le aveva dato. E così non solo ha fatto il liceo linguistico, ma si è anche laureata in Lingue.
In questi anni, ho capito che la possibilità di guardarla nasceva solo dal fare – io per prima – un cammino, per riconoscere cosa vuol dire appartenere e che l’appartenenza può generare la libertà. Quando lei era piccola, facevo molta fatica, però ho sempre avuto degli amici che mi hanno detto: «Guarda a lei innanzitutto, e non alla fatica che stai facendo». Un esempio. Alle elementari, la sua maestra tutti i venerdì dava un tema e lei ci metteva due giorni per scriverlo e così tutti i weekend dovevamo stare a casa ad aspettare che lei finisse. Al primo colloquio della quinta elementare dico alla maestra: «Non puoi togliere a Elisa un po’ di fatica? Perché lei dal venerdì alle tre del pomeriggio alla domenica sera è in casa a scrivere il tema». La maestra mi guarda e risponde: «Ma la fatica la sta facendo lei o tu? Questo è il suo modo di comunicare». Ho capito che gli amici mi sono dati per guardare a quello che sta succedendo e a come Gesù si sta rivelando nella circostanza: in quel caso, io stavo guardando alla fatica di non uscire nel weekend e non a lei, senza accorgermi che quello era il suo modo di stare nella realtà. L’appartenenza al movimento, nella sequela, mi ha sempre aiutata a riconoscere come Gesù risponde nella circostanza.
Io non ho mai chiesto alle altre mie figlie di aiutarmi con Elisa, non ho mai preteso che si sentissero obbligate a darmi una mano. Due anni fa, una di loro, che non va più a Messa da tanto ed è sempre molto critica, mi dice: «Posso invitare una mia amica a cena insieme a suo papà?». E io: «Perché vuoi invitare anche suo papà?». «Ha fatto un incidente in moto ed è in carrozzina, sta facendo molta fatica ad accettare questa sua condizione. Quando lei me l’ha detto la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: “No, lui deve vedere i miei genitori”». Questo fatto mi ha colpita, perché io non ho mai fatto discorsi con lei: «Devi star di fronte all’Elisa, devi aiutarla, devi…», ma lei si è portata dentro uno sguardo che ha visto.
Qualche settimana fa, sono stata con Elisa alla vacanza dei Quadratini, un gruppo di persone malate che quotidianamente segue la Messa online: più che malate io direi persone che di fronte alla realtà hanno la domanda aperta, spalancata, che mi hanno aiutata a prendere consapevolezza della natura del mio vero bisogno per intercettare cosa risponde e cosa mi serve per vivere. Al rientro, Elisa ha scritto: «Questa vacanza è stata davvero bella, in primis perché chi ci guidava è sempre stato attento a indicarci dove il Signore si manifestava. Mi sono sentita tremendamente amata, nonostante tutti i miei e i nostri limiti, e sono piena di gratitudine verso Dio e verso di voi per questo».
All’inizio, guardavo mia figlia e soffocavo nella circostanza, potevo anche dire: «Sì, Elisa è un bene per me», ma quando dovevo darle da mangiare, cambiarla e non potevo uscire, non mi bastava sapere che “teoricamente” lei è un bene. In questi anni, ho dovuto fare un cammino nella sequela al movimento e in particolare a don Julián Carrón, per riconoscere che nella realtàGesù riaccade, magari non nella modalità che ho in mente, ma riaccade, donandomi il centuplo. E questo è stato evidente nei momenti di maggior difficoltà; ho sempre avuto persone da guardare e da cui non mi sono mai staccata, cioè amici che non mi hanno mai tolto la fatica, ma mi hanno fatto vedere che: «La realtà è un Bene, perché nella realtà, se tu riconosci i segni di Gesù, puoi vedere il centuplo».
Guardando Elisa e il cammino fatto, posso dire questo: l’esperienza della dipendenza ci libera solo se siamo certi di essere amati. Per Elisa questo è evidente. Non amata innanzitutto da noi che siamo dei poveretti, ma attraverso di noi può riconoscere: Tu che mi fai.
Il cammino che io ho fatto dicendo di sì alla circostanza, che poi è la modalità in cui Gesù continuamente si rende presente, è diventato testimonianza. Mi viene in mente un fatto: alle elezioni europee del 2019, un amico mi aveva detto che una sua amica giornalista aveva bisogno di intervistare una famiglia numerosa con figli disabili, e lui aveva pensato a noi. La giornalista è venuta ed è stata con noi dal pranzo alla cena. Prima di andare via, dice: «Però io adesso non so cosa scrivere». «Come non sai cosa scrivere?», ribatto. E lei: «Il mio articolo doveva essere su che cosa le famiglie con problemi chiedono alla politica. Ma stando con voi non ho mai percepito un lamento, né la mancanza di qualcosa che possa essere colmato dalla politica». Nel corso della giornata, mi aveva raccontato di non avere famiglia e di non volere figli per la carriera. Qualche anno dopo, l’ho risentita per sapere come stava e lei mi ha risposto: «Mi sono sposata e ho avuto una bimba. Non ho mai dimenticato l’incontro con voi, perché è come se mi fosse rinata la speranza, ho capito che c’è qualcosa di più per cui vale la pena vivere».
Le tre giovani erano state rapite il 7 ottobre 2023. Prima l’abbraccio dei familiari, poi la corsa in ospedale. Entrati 600 tir di aiuti. In Cisgiordania attesa per il rilascio di 90 palestinesi Romi Gonen, Emili Damari e Doron Steinbrecher sono le tre liberate nel pomeriggio di domenica. Prima del rilascio sono stati fatti entrare…
Ci sono mamme e papà che pretendono di tenere sempre in pugno la vita dei figli, che non si stancano di correggere, orientare, dirigere. Lo psicologo Marco Moraca consiglia libertà e leggerezza I genitori si dividono in due grandi categorie. Quelli che seguono i figli passo dopo passo e pretendono di intervenire su ogni aspetto…
Un nuovo libro su de Maistre aiuta a scoprire la sua importanza. Ancora oggi Più che sconosciuto, Joseph de Maistre (1753-1821) è conosciuto male. Nato in Savoia, a Chambery, uomo di Stato, ambasciatore del re di Sardegna a San Pietroburgo alla Corte degli Zar, grande letterato, uomo profondamente cristiano e appartenente all’Amicizia Cattolica, la…
Aggiungiamo alla riforma la cura della scrittura manuale e ore di lettura ad alta voce per tutto il percorso scolastico La riforma dei programmi nella scuola elementare e media di cui si è parlato la scorsa settimana è stata subito cannibalizzata dalla semplificazione binaria: che cosa è di destra o di sinistra? La Bibbia, la…
Come “spettatrice” del crimine, avvenuto ai Murazzi di Torino, è stata condannata a 16 anni. Colpisce la banalità con cui un reato di questo tipo può essere compiuto. Cosa rende incapaci di prevedere le conseguenze delle proprie azioni per sé e per gli altri? Al di là dell’entità della pena inflitta a Sara e del…
Per lungo tempo la Francia è stata l’eccezione demografica – virtuosa – s’intende – del Vecchio Continente. Ora però si è conformata alla triste regola europea – e non solo. Con il welfare familiare più generoso d’Europa, la Francia ha avuto un tasso di fecondità costante di circa due figli a donna per oltre 40…
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.