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MONDO 25.ma giornata mondiale dell’infazia molta strada fatta, molta da fare

Il  20 novembre è la Giornata internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Quest’anno in particolare ricorre il 25° anniversario dell’approvazione della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia, il trattato sui diritti umani più ratificato nella storia. Le Nazioni Unite hanno affidato all’Unicef il compito di garantirne e promuoverne l’effettiva applicazione nei 194 Stati che l’hanno ratificata. Ecco alcuni dati diffusi dall’Unicef sulla condizione dell’infanzia nel mondo.

Riduzione della mortalità infantile
Dal 1990 il tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni è stato ridotto di circa il 50 per cento – dai 12,6 milioni del 1990 ai 6,3 milioni del 2013. La maggior parte dei decessi dei bambini sotto i cinque anni avviene per cause prevenibili e circa il 44% di queste morti avviene nei primi 28 giorni successivi alla nascita. Ancora 17.000 bambini muoiono ogni giorno per cause prevenibili. Polmonite, diarrea e malaria restano le cause principali di morte, mentre quasi la metà (il 45%) di tutti i decessi sotto i cinque anni ha come concausa la malnutrizione.

Acqua potabile
Tra il 1990 e il 2012 circa 2,3 miliardi di persone avuto accesso a fonti di acqua potabile, e la percentuale di popolazione che oggi ne dispone è passata dal 76% all’89%. Centinaia di milioni di bambini fanno ancora affidamento su fonti di acqua potabile che potrebbero essere contaminate da deiezioni o inquinanti chimici. Una persona su tre – per un totale di circa 2,5 miliardi di persone –– non ha accesso a servizi igienico sanitari adeguati.

Istruzione
Tra il 1990 e il 2012, il numero di bambini che non avevano accesso alla scuola primaria è diminuito di oltre il 40%, raggiungendo quota 57 milioni nel 2011. L’istruzione rappresenta più di un diritto fondamentale, è la chiave per un futuro sicuro e spesso per la stessa sopravvivenza. La qualità è l’ostacolo principale: almeno 250 milioni di bambini non sono ancora in grado di leggere, scrivere e far di conto, sia che vadano o meno a scuola. L’iscrizione alla scuola materna, fondamentale per l’apprendimento nella loro vita, è passata dal 27% del 1990 al 54% del 2012 ma ancora pochi paesi devono arrivare raggiungere l’istruzione secondaria universale. Due terzi dei paesi hanno riconosciuto la parità di genere nella scuola primaria e circa la metà dei paesi alla scuola secondaria.

Vaccinazioni
Ogni anno oltre 100 milioni di bambini vengono vaccinati. Ciononostante, ancora il 20% di bambini non riceve le vaccinazioni, la maggior parte dei quali vive nei paesi tra i più poveri al mondo. Dal 1988 i casi di polio nel mondo sono diminuti di oltre il 99%.

Salute materna
A livello globale si stima che nel 2013 si siano registrati circa 289.000 casi di mortalità materna, una diminuzione di circa il 45% rispetto al 1990. Le complicazioni durante la gravidanza e il parto sono alcune delle cause principali di morte tra le adolescenti. I neonati le cui madri muoiono durante le loro prime sei settimane di vita sono più a rischio di morte nei primi due anni di vita. HIV-AIDS: grazie alla diffusione dei programmi per prevenire la trasmissione da madre a figlio dell’HIV, le infezioni da HIV nei bambini sotto i 14 anni si sono ridotte di oltre la metà.

Mutilazioni genitali
Attualmente si registra un importante movimento a livello globale contro le mutilazioni genitali femminili: circa 10.000 comunità e circa 8 milioni di persone in 15 paesi hanno dichiarato la propria volontà ad abbandonare questa pratica dannosa.

Registrazione alla nascita
Tra il 2000 e il 2010 a livello globale il tasso di registrazione alla nascita è aumentato dal 58 al 65%. Ma circa 230 milioni di bambini sotto i 5 anni non sono stati registrati: significa che 1 bambino su 3 ufficialmente non esiste.

Migrazioni
35 milioni di migranti internazionali hanno meno di 20 anni e hanno il diritto di essere protetti.

Lavoro minorile
Il numero di bambini tra i 5 e i 17 anni coinvolti nel lavoro minorile è diminuito di circa un terzo dal 2000, ma un bambino su quattro nei paesi meno sviluppati lavora. Complessivamente 168 milioni di bambini sono ancora costretti a lavorare.

Povertà
La proporzione delle persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno si è ridotta dal 47% del 1990 al 20% del 2010. La povertà colpisce soprattutto i bambini creando un ambiente che non ne favorisce il sano sviluppo e mina le loro opportunità di vita. Circa la metà (47%) delle persone che vive in condizioni di povertà estrema nel mondo ha meno di 18 anni, anche se rappresenta solo il 34% della popolazione mondiale.

Fonte:
I bambini del mondo, 25 anni di diritti | Avvenire.it

Approfondimenti:
Rapporto UNICEF 2015: innovare per l’infanzia

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