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GENOVA – Flashmob per la libertà di educazione

GENOVA – Un gruppo di persone, stamattina,  ha aderito al flashmob proposto dal Comitato Nazionale Difendiamo i Nostri Figli, manifestando per la libertà di educazione di fronte al provveditorato agli studi di Genova.

La manifestazione è stata organizzata dalla sezione locale del Comitato Difendiamo i Nostri Figli per garantire il diritto costituzionalmente riconosciuto della priorità educativa della famiglia nell’educazione dei figli.

Il tema è particolarmente attuale perché entro metà ottobre,  il ministro Giannini presenterà le linee-guida del comma 16 della legge 107, la Buona scuola, relative all’attivazione di percorsi educativi di lotta alla ‘discriminazione per orientamento di genere’.

Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli rinnova la richiesta di fare chiarezza assoluta riguardo ai contenuti, prima che tali percorsi vengano implementati. Non è ammissibile che, utilizzando il nobile scopo della lotta alle discriminazioni, al bullismo e al violenza contro le donne, si propongano percorsi educativi che educhino alla libera scelta dell’identità̀ di genere, come trapelerebbe da alcune indiscrezioni di stampa risalenti allo scorso luglio e mai smentite. Il comitato rilancia inoltre la richiesta di ufficializzazione del consenso informato preventivo per affermare il diritto del primato educativo dei genitori.

Preoccupano anche le dichiarazioni del ministro Giannini riguardo l’obbligatorietà̀ di formazione per docenti su tematiche etiche così sensibili. Lo stesso Ministro ha infatti detto che sarà̀ insegnato ai professori «come parlare di amore in classe» e ha annunciato che parte dei 40 milioni stanziati per la formazione saranno dedicati all’educazione all’affettività̀. Si tratta di cifre importanti che potrebbero essere utilizzate per altre emergenze che incombono sulla scuola italiana. A tal riguardo, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli chiede di sapere come e quanti soldi verranno investiti ad esempio sull’emergenza linguistica di bambini immigrati che non hanno nessun supporto in classe; quanto verrà investito in ordine alla sicurezza di edifici scolastici fatiscenti in zone ad alto rischio sismico; quanto verrà speso per i bambini con disagi e difficoltà non riconosciute e quale sostegno verrà offerto ai professori che operano in classi affollate e in aree afflitte da forte disagio socio-economico.

Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli ribadisce infine l’assoluta centralità del diritto di scelta dei genitori e l’assunto culturale che nel nostro Paese ‘genere’ significa ‘sesso’ –quindi, due generi, due sessi– deve tradursi nell’adozione di strumenti procedurali concreti.

Anna Maria Panfili – Anna Bosi
Comitato Difendiamo i Nostri Figli – Sezione di Genova

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