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Giubileo della Misericordia a Lerici

Grande partecipazione di fedeli ieri pomeriggio a Sarzana per la celebrazione del Giubileo della Misericordia del vicariato di Lerici.

I lericini, oltre duecento, si sono ritrovati nel pomeriggio nel seminario diocesano, per una catechesi tenuta dal rettore don Franco Pagano. Da qui, con in testa la confraternita di Sant’Erasmo, sono andati in processione per le vie del centro fino alla basilica con-cattedrale di Santa Maria Assunta, dove c’è stato il passaggio giubilare attraverso la Porta Santa.

In chiesa, c’è stata l’esposizione della reliquia del Preziosissimo Sangue di Gesù, e quindi la Messa concelebrata dal vicario foraneo, don Piero Corsi, e dagli altri due parroci lericini, don Federico Paganini e don Andrea Cappelli. Vari altri sacerdoti e religiosi hanno partecipato al pellegrinaggio giubilare, garantendo ampia disponibilità per le confessioni. Al termine, rinfresco per tutti nei locali del seminario.

Nella catechesi, don Pagano, ha ricostruito magistralmente la storia della diocesi lunense e spezzina, evidenziandone tre pilastri: l’origine apostolica, il carattere mariano e la devozione al Preziosissimo Sangue.

La città di Luni, nel Primo secolo dopo Cristo centro di grosso valore commerciale e culturale, ha conosciuto la predicazione di discepoli della cerchia degli apostoli, se non addirittura dello stesso San Pietro, a cui è dedicata la prima chiesa di Luni. Inoltre, in tempi in cui la devozione mariana non era ancora affermata, la diocesi lunense era già molto devota di Maria, a cui Sarzana dedicò nel Milleduecento la cattedrale, col titolo dell’Assunta, mentre il dogma dell’Assunzione sarebbe stato proclamato ufficialmente da Papa Pio XII solo oltre sette secoli dopo, nel 1950. Infine, sempre a Sarzana si conserva la reliquia del Preziosissimo Sangue, giunta a Luni nell’Ottavo secolo, quindi ben prima dello svilupparsi della devozione al sangue di Gesù. Anche in questo caso, la diocesi è stata all’avanguardia nella fede, e infatti Papa Pio IX, nell’estendere alla Chiesa universale la festa del Preziosissimo Sangue, utilizzò l’ufficio liturgico che era da tempo in vigore a Sarzana.

Questi tre punti, legati alla storia e al popolo, indicano il grande valore delle radici della chiesa spezzina, che non vanno dimenticate.

 

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