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Gli abortiti piangevano

Negli Stati Uniti pochi sanno che il limite ultimo per l’interruzione volontaria di gravidanza è fissato alla ventesima settimana, centoquarantesimo giorno di gestazione, quando il bambino nel grembo della madre è davvero tutto formato, è lì, esiste. Basta guardarlo negli occhi. E se pochi sanno che nel Paese a stelle e strisce c’è così tanto tempo per uccidere un nascituro, da far sembrare risibile il novantesimo giorno della norma italiana, quasi nessuno sa che gli aborti proprio a ridosso della ventesima settimana sono moltissimi: diciottomila all’anno. Infine, quello che nessuno sa lo ha raccontanto il deputato americano Trent Franks intervistato da LifeNews.com.

Ha raccontato che quei bambini sentono dolore, avvertono tutto l’orrore che viene loro somministrato senza un minimo di anestesia e urlano e piangono e disperati e se tutto questo non si sente è solo perché il liquido amniotico attuitisce i suoni.
Ma non è sempre così e ci sono infermiere che raccontano degli urli ascoltati di bimbi fatti nascere per poi immediatamente ucciderli, nei cosiddetti aborti a nascita parziale: “Sembrano grida di alieni”. Sono le prime e ultime parole di angeli che piangono e parlano alle nostre sorde coscienze, sapendo di non poterle scuotere.

Fonte: LaCroce
Approfondimenti: BAMBINI ESTRATTI VIVI DAL GREMBO E UCCISI: PIANGONO E URLANO DI DOLORE

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