Sopra La Notizia

“La musica sacra fa bene al cervello”/ Studio:”Stimola i percorsi neurali e riduce il rischio di Alzheimer”

Secondo uno studio la musica sacra ottiene molteplici effetti positivi sul cervello umano, riducendo il rischio di insorgenza dell’Alzheimer

Un recentissimo studio realizzato dalla neuroscienziata Kathlyn Gan sembra aver confermato – per l’ennesima volta – gli effetti benefici che la musica sacra può avere sul cervello umano, migliorando diversi aspetti della vita degli ascoltatori e – soprattutto – degli esecutori: un’evidenza che alla scienza “tradizionale” era già nota da tempo, ma che per la prima volta è stata associata anche alla musica sacra, che può essere intesa come qualsiasi composizione tra quelle che vengono eseguite durante le messe; ma anche alle canzoni che parlano del sacro, della fede e di religione.

Procedendo per ordine, è bene dire che gli effetti positivi delle canzoni – non solo, dunque, della musica sacra – erano già stati postulati da diversi studi realizzati in passato, notando che la stragrande maggioranza delle melodie sono in grado di attivare percorsi neurali all’interno del nostro cervello che, altrimenti, restano “dormienti”; mentre altri studi avevano scoperto anche l’attivazione di determinati ormoni cosiddetti “dopaminici”, ovvero quelli comunemente associati alla sensazione di piacere.

Lo studio sulla musica sacra: “È in grado di ridurre anche il rischio di insorgenza dell’Alzheimer”

Lo studio sulla musica sacra realizzato dalla dottoressa Gan – peraltro anche direttrice di un coro cattolico -, insomma, ha confermato a grandi linee quelle che erano le evidenze già emerse da altri studi: secondo la dottoressa Gan, però, gli effetti si estenderebbero anche a una riduzione (non quantificata) del rischio di insorgenza del morbo di Alzheimer grazie all’attivazione di determinati percorsi neurali legati alla memoria.

Chiesa
Chiesa (Foto: Pexels)

Non solo, perché gli effetti della musica sacra secondo la dottoressa si estenderebbero anche all’aspetto sociale dato che i cori e i musicisti il più delle volte si riuniscono in gruppo per le prove precedenti alle esecuzioni, incoraggiando le relazioni umane; mentre l’aspetto più interessante è che – a differenza delle altri canzoni – la musica sacra ottiene effetti moltiplicati sul cervello grazie ai messaggi di fede, speranza e fratellanza che veicola, promuovendo una riflessione più profonda di testi che parlano – per esempio – di amore, di relazioni o della società che ci circonda.

Fonte: IlSussidiario.net

Newsletter

Ogni giorno riceverai i nuovi articoli del nostro sito comodamente sulla tua posta elettronica.

Contatti

Sopra la Notizia

Tele Liguria Sud

Piazzale Giovanni XXIII
19121 La Spezia
info@sopralanotizia.it

Powered by


EL Informatica & Multimedia