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BBC out: se ne vanno i vertici

Era stata la leader dei Conservatori inglesi Badenoch a chiedere per prima la “testa” dei vertici Bbc dopo lo scandalo choc del video montato ad arte su Donald Trump a Capitol Hill durante un documentario del 2024: e nella tarda serata Uk arriva la conferma, con le dimissioni della CEO Deborah Turness e del direttore generale Tim Davie, quest’ultimo dopo quasi 20 anni alla guida dell’emittente statale britannica.

La storia l’abbiamo raccontata negli scorsi giorni e arriva direttamente dallo scoop del Telegraph, grazie all’ex consulente Bbc Michael Prescott: il celebre discorso di Donald Trump dopo le Presidenziali del 2020, che portò poi all’assalto di Capitol Hill il 6 gennaio 2021, venne tagliato e manipolato per far sembrare le parole del Presidente USA un autentico incitamento all’aggressione del Congresso americano.

Soprattutto veniva omesso nella video ricostruzione del programma andato in onda sul programma “Panorama” la parte in cui il leader repubblicano invitava la folla MAGA a far sentire la propria voce ma in modo «pacifico e patriottico». Immediata era stata la reazione della Casa Bianca, con la portavoce Karoline Leavitt che in polemica con la Bbc (e non era la prima volta in questo 2025, ndr) parlava di «notizie false al 100%», con la Bbc definita come «macchina di propaganda disonesta in Regno Unito».

IRA DI TRUMP CONTRO LA BBC (CHE REPLICA): INTANTO LO STATUTO REALE…

Alla fine Davie e Turness (e immaginiamo anche gli autori del documentario dal titolo “Trump: A Second Chance?”) pagano per tutti, accusati di aver in qualche modo tentato di influenzare l’opinione pubblica prima delle Elezioni Presidenziali 2024 raccontando di un Trump pericolo per la democrazia, con tanto di video appunto al seguito di 4 anni prima. «Degli errori ci sono stati ma quando ci accusano di faziosità, sono dichiarazioni sbagliate», è la difesa degli stessi vertici dopo l’annuncio delle dimissioni.

Nelle prossime ore il Presidente della Bbc Samir Shah scriverà una dichiarazione ufficiale di scuse che verrà poi presentata davanti alla commissione parlamentare di vigilanza a Westminster, ma nel frattempo è l’ex CEO Turness a rispondere alle critiche parlando dell’emittente come «non istituzionalmente di parte. Ecco perché è il fornitore di notizie più affidabile al mondo». Sarebbero dunque stati commessi degli “errori”, anche se l’intento malevolo nel video camuffato è difficile sostenere sia un evento “casuale”.

Dalla Casa Bianca il primo commento del Presidente americano è di soddisfazione per le dimissioni, ma anche biasimo per il livello della comunicazione giornalistica: «sono stati sorpresi a manipolare il mio ottimo (perfetto!) discorso del 6 gennaio», il ringraziamento va a quel punto al Telegraph per aver «smascherato questi giornalisti corrotti che hanno messo a rischio le elezioni presidenziali». Così Trump sui social deprecando il «rischio per la democrazia» messo in atto dalla stampa britannica contro un Paese storicamente alleato degli Stati Uniti.

Resta un elemento che forse più di tutti spiega questa accelerazione improvvisa con le dimissioni dopo lo scandalo emerso sì in questi giorni, ma cronologicamente fissato un anno fa: l’unione di diversi spezzoni del discorso di Trump a Capitol Hill è certamente un fatto scandaloso, ma in questi anni sono svariati gli scandali che Davies e Turness hanno affrontato internamente alla Bbc, anche di recente. Perché dunque le dimissioni?

La possibile spiegazione arriva dalla stessa emittente che mette in evidenza come il documentario “choc” arrivi in un momento molto delicato dove il Governo Starmer sta per rivedere lo Statuto Reale della Bbc in scadenza nel 2027. «Serve nuovo direttore generale in carica per dare forma al prossimo Statuto», ha spiegato Davie nella mail ai dipendenti dopo il passo di lato: come a dire, con questo scandalo sulle spalle e con le successive dimissioni, si vuole dimostrare di saper ripulire i proprio “punti oscuri” magari assicurandosi un rinnovo di statuto da svariate milioni di sterline…

 

Fonte: Niccolò Magnani |  IlSussidiario.net

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