Sempre più spesso la libertà è minacciata in alcuni Stati. Ma dobbiamo difendere questa libertà?
Ho letto sui media che un sacerdote cattolico è stato condannato a undici anni di prigione in Bielorussia con l’accusa generica di «attività contro lo Stato». Si chiama don Henryk Akalatovich, ha 64 anni ed era parroco della chiesa di San Giuseppe a Volozyn, nell’arcidiocesi di Minsk-Mohilev. È stato arrestato nel novembre 2023 e detenuto senza specificare l’accusa per oltre un anno. Nelle stesse ore è stato arrestato un altro prete cattolico, padre Vyacheslav Pyalinok, ex-segretario personale dell’allora nunzio apostolico in Bielorussia, l’arcivescovo mons. Claudio Gugerotti.
Ne hanno scritto Avvenire, Vatican news e il Foglio, senza darne un particolare risalto. Sui “Giornaloni” non ho trovato nulla. Negli stessi giorni molto più spazio, comprensibilmente, è stato dato all’arresto e alla detenzione di Cecilia Sala, la giornalista italiana in carcere a Teheran con l’accusa di avere violato le leggi islamiche.
Casi diversi e reazioni diverse, anche perché Cecilia Sala è italiana e il prete un cittadino bielorusso, ma in entrambi i casi si tratta di motivazioni generiche. Come dire: ti arresto per quello che sei, non perché hai commesso un particolare reato.
Bielorussia e Iran appartengono a quell’alleanza di Stati che oggi si oppongono all’Occidente, insieme a Cina, Russia e Corea del Nord, ma si possono aggiungere anche Nicaragua e Venezuela in America Latina. Ciò che accomuna questi Stati è il mancato riconoscimento del diritto della persona alla libertà di dissentire pubblicamente dall’ideologia dello Stato, laica o “religiosa”.
È un tema importante, che ricorre periodicamente nella storia. Si tratta della libertà dei singoli e delle comunità rispetto all’ideologia dello Stato.
Ma che cosa si intende per libertà? In suo nome sono stati commessi tanti delitti nella storia, antica e moderna. Anticamente, prima di Cristo, la libertà non era riconosciuta a tutti gli uomini, e questo ha comportato inevitabili misfatti e ingiustizie. Dopo la venuta di Cristo, essa è penetrata progressivamente nella vita pubblica. Nonostante le difficoltà e gli abusi, il principio che tutti gli uomini sono creati liberi e con la stessa dignità si è andato gradualmente affermando in tutto l’Occidente.
Nella modernità la libertà è stata usata come un grimaldello per scardinare la società ispirata al Cristianesimo, cioè a quella religione che aveva introdotto nel mondo il riconoscimento dell’importanza della libertà, anche se a volte questo principio non era stato messo in pratica fedelmente nelle società cristiane. Durante l’Illuminismo le élites culturali europee parlano di libertà per negare l’esistenza di una verità oggettiva e della legge naturale e, sul piano politico, per togliere alla Chiesa ogni spazio pubblico. Prima e dopo il 1789, il liberalismo di matrice continentale (diverso e più articolato sarebbe il discorso sul liberalismo anglosassone) farà leva sulla libertà per scardinare una società che cercava di ispirarsi al Vangelo e al diritto naturale. Soltanto al prezzo di una lunga lotta, nell’800 e nel ‘900, i cattolici hanno ritrovato il diritto di esistere pubblicamente nelle società liberali dell’Europa occidentale.
Oggi, dopo la fine dell’epoca delle ideologie (1989), il processo di sovvertimento del senso comune usa l’idea di libertà per negare il diritto stesso di criticare e rifiutare certi presunti diritti civili, fino al punto di volerli imporre come modello, così come avvenuto in Francia con l’introduzione dell’aborto come diritto costituzionale.
E allora ritorniamo all’origine del ragionamento e poniamo la domanda centrale: la libertà è un bene da difendere, anche se si corre il rischio che venga utilizzata male e a sostegno di un errore? Oppure la libertà d’espressione è l’inganno della modernità e quindi va rifiutata perché permetterà sempre al male di trionfare?
Dobbiamo cercare di convincere, costruire ambienti all’interno di un sistema politico che permette ancora l’esercizio di certe libertà, oppure ascoltare le diverse sirene dei nemici dell’Occidente, che, mentre si accreditano come difensori dei “valori tradizionali”, lo colpiscono con una astuta propaganda, oltre che con i missili sulle città ucraine, il tentativo di sopprimere la Chiesa in Nicaragua, l’occupazione del potere in Venezuela, la conquista cinese di Hong Kong, l’eliminazione di qualsiasi libertà in Iran?
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