Ieri, all’improvviso, ho sentito una forte nostalgia di mia nonna che con i suoi 149 cm e con la sua terza elementare mi ha insegnato tanto. E ripensando a lei, mi sono immaginato il giorno in cui i miei figli non avranno più me. Mi rimpiangeranno? Avrò dato loro tutto quello che potevo? Sapranno dare un valore a tutto questo bene che mi scoppia dentro e che sto provando a dargli? Saranno felici ripensando al loro papà? Ecco, io vorrei mancargli almeno la metà di quanto mi manca nonna Ada. Mi basterebbe.
Perché alla fine ciò che conta è quanto le persone ci hanno voluto bene, non il ruolo che avevano o le opportunità che ci hanno offerto. Ad un certo punto crolla tutto e un figlio non si ricorderà della scuola che gli hai fatto frequentare o delle condizioni economiche in cui lo hai cresciuto, ma se sei stato presente nei momenti importanti della sua vita. Se lo hai sostenuto quando le cose andavano male, se lo hai aiutato a rialzarsi quando cadeva.
Ci impegniamo tanto per garantire cose superflue, ma alla fine l’unica cosa che resta è l’amore.
Queste le mie 1000 battute nostalgiche su Leggo di questa settimana…
Fonte: Gigi De Palo | Instagram.com
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