Home / MONDO / TOP NEWS / UCRAINA/ Capuozzo: Zelensky ha consegnato l’Europa alla “soluzione” militare
UCRAINA/ Capuozzo: Zelensky ha consegnato l’Europa alla “soluzione” militare
— 17 Maggio 2023— pubblicato da Redazione. —
Zelensky chiede armi, snobba il Papa e rifiuta di trattare. L’Europa sembra non accorgersi di venire trascinata sempre più vistosamente verso la guerra
Le visite di Zelensky nelle capitali europee chiudono la strada alla pace. Nei colloqui con il Governo italiano, così come in quelli in Francia, Germania e Gran Bretagna si è parlato solo di armi da consegnare per dare agli ucraini la possibilità di contrattaccare. Neanche il Papa è stato preso in considerazione come possibile mediatore tra le parti, segno che ormai l’unica prospettiva è quella dello scontro armato. Eppure ci si dimentica di quanto questa strada possa essere pericolosa, tanto da spingere Putin a considerare anche l’opzione nucleare.
Gli effetti di questo crescente sforzo bellico potrebbero essere devastanti. Ne vale la pena? L’Occidente e l’Ucraina per ora non se lo chiedono e procedono con il riarmo delle forze di Kiev. Il rischio che stanno correndo, però, spiega Toni Capuozzo, giornalista e inviato di guerra, è grande.
Zelensky è appena stato a Parigi, Berlino, Londra e Roma, dove ha incontrato anche il Papa. Tirando le fila di queste visite come possiamo interpretarle: un de profundis per le speranze di pace?
Il messaggio che ha portato Zelensky è la richiesta di più armi. L’Europa, l’Italia, la Germania, la Francia e la Gran Bretagna le concedono. L’unico incontro nel quale si è parlato di pace, quello con il Papa, è stato un incontro di incomprensioni. Vuol dire che l’Ucraina, con l’Europa che acconsente, pensa di proseguire la guerra fino alla vittoria.
Sunak, Scholz, Macron e Meloni hanno tenuto la stessa linea con il presidente ucraino o ci sono differenze nell’affrontare il conflitto?
Qualche differenza nei sistemi d’arma: l’Italia continua a fornire sistemi antimissili, armi difensive, la Gran Bretagna non ha escluso arrivare agli aerei, Macron ha detto: “Niente aerei, addestreremo i piloti”. Sfumature.
L’Europa conferma di essere incapace di un’iniziativa diversa da quella che prevede l’uso delle armi?
Non lo vuole fare. Ma questo fin dall’inizio. Sin dal 2014 avrebbe dovuto svolgere un ruolo di mediazione, di composizione dei conflitti: non è stata capace. E una volta avvenuta la sciagurata invasione si è schierata per una soluzione militare e basta.
Ci dobbiamo rassegnare a una guerra sul lungo periodo, a considerarla qualcosa di endemico, come il conflitto Israele-Palestina?
Può diventare endemica. In questo momento c’è una situazione di stallo. Dubito che la controffensiva ucraina arriverà a ricacciare i russi entro i confini del 1991. A quel punto o ci si rassegnerà, per quanto riguarda l’Ucraina e l’Europa, a negoziare o dovranno preparare un altro attacco. I problemi che ci sono adesso si presenteranno tali e quali alla fine dell’offensiva.
Continuando a fornire armi o rendendosi disponibili ad addestrare piloti di aerei il coinvolgimento dell’Occidente sarà sempre maggiore: aumenta il rischio di un allargamento del conflitto?
Non ho così fiducia che Putin si rassegni a essere sconfitto senza usare armi più disastrose. La Russia è un Paese con un arsenale nucleare. Diffido della situazione. Hanno scritto per mesi che siamo di fronte a un pazzo e poi ci si mette in testa di spingere il pazzo nell’angolo. Mi sembra per lo meno arrischiato. È chiaro che la guerra è sempre sull’orlo di qualcosa di peggio: penso, ad esempio, alla centrale di Zaporizhzhia. Non è un caso che venga spesso presa di mira.
I russi, e anche i loro avversari, non prendono minimamente in considerazione l’eventualità di una sconfitta?
Uno dei guai è che entrambi pensano di poter vincere ancora e questo aumenta la durata del conflitto. Questo non aiuta una soluzione negoziale. L’Ucraina in questo momento è la più ostile. Vediamo cosa succede con la visita a Kiev del plenipotenziario cinese, ma mi sembra abbastanza chiaro il messaggio ucraino.
La controffensiva ucraina non si capisce se e quando parte, a Bakhmut sembra che le truppe di Kiev abbiano riguadagnato terreno. Com’è la situazione ora dal punto di vista militare?
Le notizie sono contraddittorie: gli uni dicono di aver conquistato un chilometro quadrato, gli altri fanno altrettanto. Bisogna far la tara a quello che dicono entrambi. In questo momento non c’è un’offensiva travolgente. Può diventarlo. Non è che sul fronte russo non ci siano elementi di debolezza: è evidente che non tutti i reparti russi combattono con la stessa tenacia e la stessa caparbietà. È chiaro però che anche l’esercito ucraino è fortemente ammaccato: molti dei migliori reparti non ci sono più, ci sono molti ragazzi e anziani mandati in prima linea. È uno scontro tra due pugili barcollanti.
I russi, però, visto l’ultimo attacco su Kiev, con missili lanciati anche da navi nel Mar Nero, almeno da questo punto di vista sembrano avere ancora molte risorse da spendere. È così?
I servizi inglesi, ripresi da tutti i nostri giornali, davano la Russia con gli arsenali svuotati, sulla soglia dell’agonia. Bisogna stare attenti alla propaganda russa, ma anche alla propaganda occidentale.
Secondo il Washington Post Prigozhin, il capo della Wagner, avrebbe offerto all’Ucraina informazioni sulle truppe russe. Un segnale dei contrasti interni in Russia, con notizie fatte circolare ad arte per screditarlo, oppure c’è qualcosa di vero?
Buona la prima. Mi sembra piuttosto improbabile un’intelligenza con il nemico. Credo che ci sia una lotta senza quartiere tra il ministro della Difesa e lui e che Putin cerchi di tenerli a bada usando questi contrasti.
Questa situazione può indebolire il fronte russo?
Può indebolirlo, ma le divisioni ci sono anche nella parte ucraina. Nessun Paese affronta un anno di guerra di questo tipo senza portarne poi le cicatrici. Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha detto: “Non sarà l’ultima offensiva”. Come per dire: “Non pensiamo alla vittoria in questa offensiva”. Non parliamo poi della questione di Bakhmut: mi domando se ha avuto senso spendere centinaia e centinaia di uomini per salvare un simbolo. Esattamente come per gli altri è stata una battaglia per affermare il potere della Wagner e la forza di Prigozhin.
Quindi dobbiamo aspettarci che russi e ucraini se le diano di santa ragione fino a che non si accorgeranno di essersi fatti troppo male?
Detta brutalmente è così. Credo che ciò che viene spacciato per solidarietà verso l’Ucraina, dicendo che non possiamo lasciarli soli, sia in realtà molto cinico: li stiamo incitando ad andare a morire a grappoli senza la convinzione che l’Ucraina sarà sovrana fino ai territori che non controlla più dal 2014. Bisogna vedere se anche gli ucraini alla fine non si chiederanno se ne valeva la pena.
Lettera pastorale del Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina in Ucraina in occasione del periodo dell’Avvento Il 28–29 novembre 2025, nel Santuario mariano «Zarvanytsia», sotto guida del Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, si è tenuta la 101 ª sessione del Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina in Ucraina. Il Sinodo ha approvato il testo della lettera pastorale per il periodo dell’Avvento. Cari…
È in crescita in tutti i gruppi professionali la richiesta di soft skills da parte delle imprese. Qualità come creatività, pensiero critico, intelligenza emotiva, capacità relazionale sono tra il 34 e il 58% delle skills richieste nelle offerte di lavoro. Lo rileva la ricerca di Randstad Research e Fondazione per la Sussidiarietà (FpS), “Nuovi modelli per…
I nativi digitali stanno trasformando lavoro, consumi e comunicazione con valori di inclusione, autenticità e sostenibilità; consapevoli e attenti al benessere, rifiutano i modelli tradizionali. Oggi minoranza, domani motore del cambiamento sociale ed economico. La generazione Z, nata tra il 1997 e il 2012, non è solo una categoria demografica: è la prima generazione cresciuta…
“La Chiesa povera per i poveri” è uno slogan senza senso, e i vescovi si sono trasformati in liquidatori. Se vuole evangelizzare e sostenere le opere di carità la Chiesa ha bisogno di possedere le infrastrutture necessarie. Altrimenti sarà serva dei potenti di turno. L’articolo di Timothy Reichert “Il massimalismo cristiano della proprietà”, pubblicato nel…
Bambini colpiti da malattie oncologiche per effetto della mutazione di un gene non rilevata nello sperma fornito da una banca del seme: i figli genetici dell’uomo che ha diffuso (inconsapevolmente) l’anomalia vendendo i suoi gameti per la fecondazione eterologa sono 197 in mezza Europa Non è la prima volta che accade, e non sarà con…
Alcuni studenti milanesi raccontano un dialogo lungo e approfondito con il filosofo e psichiatra argentino, figura capace come pochi di intrecciare neuroscienze e filosofia. Partendo da una domanda: «Che cosa definisce oggi l’essere umano?» Che cosa definisce oggi l’essere umano? È la domanda che guida il ciclo di incontri “Dalla parte dell’umano” organizzato dal Centro…
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.