Sopra La Notizia

Culle vuote. Sos del Papa per l’Occidente senza futuro

Fin dalla sua elezione al Soglio di Pietro il Papa invoca misure concrete per invertire la rotta dell’inverno demografico. Un appello ai governanti ribadito anche agli Stati generali della natalità a Roma. “Nascono sempre meno bambini. E questo significa impoverire il futuro di tutti- ha detto il Pontefice-. L’Italia, l’Europa e l’Occidente si stanno impoverendo di avvenire“. Dall’associazionismo cattolico, su impulso di Jorge Mario Bergoglio, arriva incessante  una spinta. Quella a favorire i temi dell’armonizzazione lavoro-famiglia nelle aziende. E a promuovere un patto per la natalità.

Il Papa richiama senza sosta una “periferia esistenziale in Occidente”. Poco vistosa e che non si nota immediatamente. È quella delle donne e degli uomini che “hanno il desiderio di un figlio”, ma non riescono a realizzarlo. “Molti giovani faticano a concretizzare il loro sogno familiare– osserva il Pontefice-. E allora si abbassa l’asticella del desiderio. E ci si accontenta di surrogati mediocri. Come gli affari, la macchina, i viaggi, la custodia gelosa del tempo libero. La bellezza di una famiglia ricca di figli rischia di diventare un’utopia. Un sogno difficile da realizzare” . Si tratta, secondo il Pontefice, di “una nuova povertà che spaventa“. È la povertà generativa di chi “fa lo sconto al desiderio di felicità che ha nel cuore”. Di chi “si rassegna ad annacquare le aspirazioni più grandi”. Di chi “si accontenta di poco“. E smette di “sperare in grande”. Francesco la definisce una “povertà tragica”. Perché “colpisce gli esseri umani nella loro ricchezza più grande”. Cioè “mettere al mondo vite per prendersene cura“. E “trasmettere ad altri con amore l’esistenza ricevuta”.Non vedere il problema della denatalità è un atteggiamento miope. Significa rinunciare a vedere lontano. A guardare avanti. “È girarsi dall’altra parte. Pensando che i problemi siano sempre troppo complessi e che non si possa fare nulla. È, in una parola, arrendersi-avverte il Papa che si rivolge a chi non si rassegna. A chi “spera contro ogni speranza“. A chi non soccombe a “numeri che inesorabilmente peggiorano di anno in anno”. A chi “non accetta passivamente che le cose non possano cambiare”. Francesco esorta ad “andare oltre gli interessi di parte e gli steccati ideologici”. E ad “impegnarsi insieme”. Un invito calibrato su tutti i livelli. Istituzionale, mediatico, culturale, economico e sociale. Affinché “si favoriscano, migliorino e mettano in atto politiche concrete“. Con l’obiettivo di “rilanciare la natalità e la famiglia”. Il tema della natalità è in grado di “unire, non di dividere“. Imprese, associazioni, sindacati. politici. Tutti insieme per “ricominciare a sperare nella vita“.

I dati, le previsioni, i numeri sono ormai noti a tutti. “Serve concretezza– evidenzia Jorge Mario Bergoglio- È il momento di dare risposte reali alle famiglie e ai giovani. La speranza non può e non deve morire di attesa. Insieme si può invertire la rotta”. A colpire il Papa sono i tassi di natalità in continua diminuzione in Italia e in Occidente. “Così si perde il legame con il futuro”, avverte Francesco. Come pure la cultura
dello scarto porta all’eutanasia nascosta degli anziani. Sempre più spesso vengono abbandonati. Invece di essere considerati come la nostra memoria, il legame con il passato è una risorsa di saggezza per il presente. “Il tema della natalità rappresenta una vera e propria emergenza sociale- afferma il Pontefice-. Non è immediatamente percepibile, come altri problemi che occupano la cronaca, ma è molto urgente”. Quindi Francesco si chiede: quale sarà il prossimo scarto? Ed esorta tutti a fermarsi in tempo, a non rassegnarsi. A non considerare questo stato di cose come irreversibile.Papa La “Lumen Gentium” è la seconda delle quattro costituzioni del Concilio ecumenico Vaticano II. Insieme a “Sacrosanctum Concilium”, “Dei Verbum” e “Gaudium et Spes”. Già alla fine del primo capitolo della “Lumen Gentium” troviamo un paragrafo fondamentale. Contiene quella teologia che in Jorge Bergoglio prenderà la forma di un aspetto essenziale del vivere della Chiesa. È, infatti, evidente a tutti come Francesco voglia vivere e testimoniare la Chiesa povera per i poveri. Su cui il Concilio aveva posto l’attenzione. Lo fa parlando continuamente dei poveri. Della cultura dello scarto così diffusa nella nostra società. Della necessità di «toccare la carne» dei poveri e non solo di aiutarli tenendoli a distanza. Oltreché di non rassegnarsi alle culle vuote.

Fonte: Giacomo GALEAZZI |  InTerris.it

Newsletter

Ogni giorno riceverai i nuovi articoli del nostro sito comodamente sulla tua posta elettronica.

Contatti

Sopra la Notizia

Tele Liguria Sud

Piazzale Giovanni XXIII
19121 La Spezia
info@sopralanotizia.it

Powered by


EL Informatica & Multimedia