Home / CULTURA / TOP NEWS / Ecco perché i cristiani hanno come simbolo un pesce
Ecco perché i cristiani hanno come simbolo un pesce
— 26 Gennaio 2023— pubblicato da Redazione. —
La croce, l’ulivo, il pane e il vino, sono tutti simboli appartenenti al Cristianesimo. Il loro significato è noto a tutti. La croce rappresenta la passione di Gesù, l’ulivo la pace, il pane e il vino sono rispettivamente la carne e il sangue, che si consumano durante la comunione. Ma perché i cristiani hanno come simbolo un pesce?
La storia del pesce come simbolo dei cristiani
Il pesce è da sempre un animale importantissimo nella storia del Cristianesimo, in particolare nel Vangelo. Tutti conoscono l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando Gesù compì il miracolo per nutrire i discepoli giunti ad ascoltarlo. Altrettanto nota è poi la frase detta da Cristo a Pietro, quando lo convinse a diventare suo apostolo:
“Non temere, da oggi sarai pescatore di uomini”.
L’importanza del pesce come simbolo dei cristiani – raffigurato come due archi che si incrociano – sorge però solo con le persecuzioni. I credenti erano infatti costretti a praticare la loro religione di nascosto: questo fino all’Editto di Tessalonica, o Editto di Teodosio, di cui vi abbiamo parlato in quest’articolo.
Pertanto i cristiani si riunivano nelle catacombe, sui cui muri lasciavano il simbolo del pesce, per identificarlo quale luogo di religione cristiana. Al tempo stesso, il simbolo, di difficile decifrabilità, consentiva loro di sfuggire alle persecuzioni portate avanti soprattutto da Nerone – clicca qui per approfondire.
Il significato del pesce tra i cristiani
Al tempo in cui il pesce diventa simbolo dei cristiani il greco è una delle lingue più diffuse, assieme al latino. Non deve perciò stupire il fatto che l’iconografia del pesce tragga origine dalla lingua degli ateniesi. Pesce, in greco, si dice ἰχθύς – traslitterato ichthýs, leggi “iktzùs”.
La parola è un acronimo della frase “‘Ιησοῦς Χριστός Θεoῦ Υἱός Σωτήρ”, che si traslittera con “Iesùs CHristòs THeù HYiòs Sotèr” e si legge “Iesùs Cristòs Tzeù Uiòs Sotèr”. La traduzione è:
“Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”
Con un semplice simbolo, quindi, i cristiani riuscivano a rappresentare la loro fede, riassunta in una breve, ma significativa frase.
Concepito con fecondazione assistita, fu abbandonato in ospedale a causa della sua grave malattia, la ittiosi Arlecchino. Il medico Viale disse: meglio che muoia, nessuno lo accoglierà. E invece.. Il bambino che «sarebbe meglio che non sopravvivesse» – come alla nascita qualcuno diceva – sgambetta furioso per tutta la casa a cavalcioni di una macchinina…
“Sono impegnato da 25 anni su questi temi, ma ancora non è cambiato nulla” POLITICA (Roma). “Io mi impegno sui temi come il family act da 25 anni e in tutto questo tempo non è stato ancora trovata una soluzione. Sono preoccupato perché l’aspettativa di vita in Italia si sta abbassando, i nostri figli moriranno…
Briganti in TV, l’origine della bandiera europea, un report sulla libertà religiosa, l’energia nucleare come soluzione – La serie televisiva Briganti, che da qualche settimana è possibile vedere in streaming e che ha già fatto registrare un buon successo di pubblico, seppure sviluppando una trama romanzata e non aderente alla realtà storica, ha il merito…
Depressione, bullismo, disturbi alimentari: il disagio dei ragazzi nasce con i social. Agli adolescenti meglio dare cellulari senza internet. Servono gioco e più realtà Ansia, depressione, disturbi alimentari, iper-connessione alla rete, ritiro sociale. Sono solo alcuni dei comportamenti diffusi tra i giovani, percentualmente rilevanti, assieme a manifestazioni estreme come autolesionismo, tentativi di suicidio, tante volte…
Il 9 maggio 1921, vicino a Stoccarda, nasce Sophie Scholl. Lei e i suoi amici della Rosa Bianca morirono (scrisse Guardini) “in unità di intenzione con Cristo” Il 9 maggio 1921 a Forchtenberg, una piccola città nei pressi di Stoccarda, nasce Sophie Scholl. Il suo nome è indissolubilmente legato a quello della Rosa Bianca, utilizzato…
Dio abita in Toscana è un libro che mette voglia di infilare qualcosa in uno zaino e partire, ha fatto questo effetto persino a me che odio viaggiare, perché i luoghi non mi interessano; io infatti viaggio per incontrare le persone e, quando lo faccio, raramente saprei localizzare su una carta esattamente dove mi trovi…
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.