Home / TOP NEWS / VIDEO / La dottrina sociale della Chiesa e il pontificato di Leone XIV
La dottrina sociale della Chiesa e il pontificato di Leone XIV
— 26 Giugno 2025— pubblicato da Redazione. —
Una nuova opportunità per la dottrina sociale?
Se ne riparla, finalmente. L’elezione di Papa Leone XIV, con il suo richiamo al Pontefice della Rerum novarum, ha segnato un deciso ritorno di interesse intorno alla dottrina sociale della Chiesa, la “grande dimenticata” fra le opere di misericordia spirituale. C’era già stato, durante il pontificato di san Giovanni Paolo II, un “ritorno” alla dottrina sociale, grazie alle tre encicliche Laborem exercens (1981), Sollicitudo rei socialis (1987), Centesimus annus, pubblicata nel 1991 nel centenario della Rerum novarum. Ma poi l’attenzione calò ancora, anche se non si ritornò agli Anni 70, quando c’era stata una vera e propria ostilità diffusa nei confronti della dottrina sociale, perché considerata un ostacolo al compromesso con il marxismo e più in generale al “dialogo” con le ideologie della modernità.
Ma che cos’è la dottrina sociale? La domanda merita attenzione perché pochi sono in grado di dare una risposta.
Partiamo per esempio da una definizione scritta nell’enciclica Sollicitudo rei socialis:
“La dottrina sociale della Chiesa non è una «terza via» tra capitalismo liberista e collettivismo marxista, e neppure una possibile alternativa per altre soluzioni meno radicalmente contrapposte: essa costituisce una categoria a sé. Non è neppure un’ideologia, ma l’accurata formulazione dei risultati di un’attenta riflessione sulle complesse realtà dell’esistenza dell’uomo, nella società e nel contesto internazionale, alla luce della fede e della tradizione ecclesiale. Suo scopo principale è di interpretare tali realtà, esaminandone la conformità o difformità con le linee dell’insegnamento del Vangelo sull’uomo e sulla sua vocazione terrena e insieme trascendente; per orientare, quindi, il comportamento cristiano. Essa appartiene, perciò, non al campo dell’ideologia, ma della teologia e specialmente della teologia morale” (Sollicitudo rei socialis, 41).
Indubbiamente, per comprendere l’importanza della dottrina sociale bisogna avere a cuore il tema della verità, oggi così tanto trascurato. Esiste la verità e che cosa significa oggi questa desueta parola? Che cos’è la verità chiedeva stupito Ponzio Pilato a Gesù, non riuscendo a comprendere che l’aveva davanti.
La verità non è un programma ideato da uomini, perché così sarebbe una ideologia. La verità è Dio: l’uomo può avvicinarsi, non può possederla ma può lasciarsi possedere.
Creato a immagine di Dio, l’uomo porta in sé l’impronta del suo Creatore e anche il desiderio di conoscere e amare Dio, che è la Verità.
Essere sociale o animale politico, come lo definisce Aristotele, l’uomo conosce e valuta anche le relazioni con i suoi simili. La dottrina sociale aiuta gli uomini a conoscere la realtà, ad avvicinarsi alla verità sull’uomo e sulla società.
Essa si ricava dalla natura, dall’esperienza storica e dalla Rivelazione e viene elaborata alla fine del 1800 dal Magistero della Chiesa proprio nel tempo in cui, venute meno le istituzioni cristiane, emarginata la presenza pubblica della Chiesa, i cattolici sono costretti a confrontarsi con ideologie avverse, che pongono problemi nuovi alla società. Rerum novarum, infatti, le “cose nuove” dell’epoca moderna impongono alla Chiesa di elaborare una riflessione articolata appunto per offrire ai cattolici, ma anche a tutti gli uomini interessati, una soluzione ai nuovi e drammatici problemi.
Si comincia così a parlare di dottrina sociale della Chiesa, verso la fine del XIX secolo, durante il pontificato di Leone XIII. Essa condanna tutti gli errori delle diverse ideologie ma non si limita a questo. Leone XIII propone un corpus dottrinale per ricostruire una società ammalata e indica, nella Lettera apostolica Vigesimo quinto anno del 1902, anche un ordine logico con cui leggere le sue diverse encicliche che trattano i problemi più rilevanti della società dell’epoca. Così, si esprimeva il Papa della Rerum novarum appunto indicando i temi affrontati dal suo insegnamento: “Atti precipui del Nostro Pontificato, segnatamente le Encicliche sulla filosofia cristiana, sulla libertà umana, sul matrimonio cristiano, sulla setta dei Massoni, sui poteri pubblici, sulla costituzione cristiana degli Stati, sul socialismo, sulla questione operaia, sui principali doveri dei cittadini cristiani e sopra argomenti affini”. I suoi successori, Pio X, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco continueranno l’opera, denunciando i problemi “nuovi” delle diverse epoche, i totalitarismi delle diverse ideologie, il laicismo, e i problemi internazionali conseguenti a un rapporto squilibrato fra il Nord e il Sud del mondo. Anche loro cercheranno di indicare una via di ricostruzione sociale.
Forse qui nascerà la critica di una dottrina sociale troppo astratta, sempre più incomprensibile per un tipo umano che negli Anni 60 del secolo scorso subirà l’attacco di una rivoluzione culturale che ha cercato, in gran parte riuscendo, di cambiare l’uomo nel suo intimo, dopo avere precedentemente attaccato le istituzioni, prima la Chiesa con la Riforma, poi lo Stato con la Rivoluzione francese e quindi l’assetto economico sociale con il socialcomunismo e l’attacco alla proprietà privata.
In realtà questa critica, per molti aspetti, non nasceva dalla buona intenzione di rendere la dottrina sociale più attrattiva per i contemporanei. Infatti, l’obiettivo era proprio la dottrina, o meglio era in corso il tentativo di rendere fluido, soggettivo e sentimentale il modo di essere cristiano, oppure di creare un cristianesimo dedito esclusivamente alle opere sociali, una sorta di ONG. Era parte della cosiddetta de-ellenizzazione, cioè il tentativo di staccare la fede dalla metafisica, cioè dall’apporto della filosofia greca, fenomeno che Benedetto XVI denuncerà nel celebre discorso di Ratisbona del 2006, quando difese la ragionevolezza dell’atto di fede.
Certamente, il rischio di ridurre la dottrina sociale a una serie astratta di principi, cioè di renderla una ideologia per quanto “vera”, è un rischio possibile. Per evitarlo bisogna tenerla legata al suo fine, che è la costruzione di una società cristiana, e al soprannaturale, cioè al fatto che una società conforme al disegno di Dio aiuta gli uomini a salvarsi e a santificarsi, che è esattamente il motivo per cui esiste la Chiesa, la salus animarum.
In fondo, la dottrina sociale della Chiesa ha bisogno di cristiani che la studino, la diffondano e sappiano renderla attrattiva grazie soprattutto alla loro santità.
Il pontificato di Leone XIV potrebbe essere una grande occasione di rilancio della dottrina sociale nell’ambito di una nuova evangelizzazione del mondo contemporaneo.
Futuro Aperto invita gli adolescenti a Sarzana per un nuovo incontro con la psicoterapeuta Anna Maria Bertola Dopo la riuscita del primo appuntamento dedicato all’affettività, Futuro Aperto propone una seconda serata di confronto per gli adolescenti, dai 15 ai 17 anni d’età, questa volta sul tema “Estate: voglia di libertà o bisogno di fare come…
«DIN DON DOWN – Alla ricerca di (D)io» è uno spettacolo comico del tutto originale, fuori dagli schemi, che mette in discussione il concetto stesso di “normalità”. Lo fa unendo comicità, provocazione e dolcezza in un mix che aveva già decretato il successo di “Up&Down”, lo show lanciato nel 2018 che ha collezionato oltre 200…
Quando Paolo VI (1963-19789 proclamò San Benedetto da Norcia, Patrono d’Europa nel lontano 24 ottobre 1964 così scrisse nella Lettera “Pacis Nuntius”: “Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente: questi i giusti titoli della esaltazione di san Benedetto Abate….
Mi reco a Bologna per conversare con il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana su un gigante della storia recente della Chiesa: Giacomo Biffi (1928-2015), scomparso dieci anni or sono l’11 luglio 2015. Desidero chiederne conto a chi siede al suo posto sulla cattedra di San Petronio e inizio con una domanda di rito: chi è…
Incontri d’Autore 2024: quando la parola diventa cura Questa sera il primo dei tre appuntamenti con tre voci femminili e tre prospettive diverse per esplorare il senso del vivere attraverso la filosofia, la comunicazione e la narrazione autobiografica. Laura Campanello apre con una voce profonda e luminosa quella della filosofa e scritrice: presenterà il suo…
Gesù e il suo mestiere, le parabole nate nelle botteghe, le mani ferite dei lavoratori di oggi. Papa Francesco nel suo magistero ha riletto il lavoro come luogo di vocazione, dignità e redenzione. E ha denunciato con forza: “Siamo persone, non pezzi di ricambio” Papa Francesco ha affrontato il tema del lavoro con «una capacità…
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.