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“Ciò che inferno non è”, la sorpresa della speranza

Fino al 29 giugno a Finale Ligure è in corso il West Coast Meeting, arrivato alla sua decima edizione

L’esempio di 40 anni fa del Meeting di Rimini fa metodo. Non ci si può rassegnare al fatto che le località turistiche siano luoghi ove dimenticare le piccole e grandi questioni che interessano la vita personale e la vita del mondo. Anzi, proprio questi luoghi possono essere occasioni per riprendere coscienza di ciò che si dimentica nel tran tran quotidiano. I coraggiosi organizzatori del West Coast Meeting (arrivato alla 10a edizione) nella riviera ligure di Ponente lo dimostrano una volta di più.

La speranza è una sorpresa che può raggiungerci ovunque, come un fiore nelle crepe dell’asfalto. Spesso il problema è non riuscire a darle fiducia, non darle spazio, e preferire piuttosto rimanere con lo sguardo sulla monotonia triste del prevedibile, scambiato per inevitabile.

In questi giorni, tra il 25 e il 29 giugno 2025, la speranza ha scelto di spuntare anche tra le antiche pietre dei Chiostri di Santa Caterina, cuore culturale della Riviera di Ponente all’interno del pittoresco centro storico di Finalborgo (SV). E sboccia nel colore viola delle magliette dei volontari del West Coast Meeting, edizione n. 10.

I volontari dell’Associazione Culturale CaraBeltà accolgono visitatori di ogni età e provenienza: famigliole in ciabatte da spiaggia, coppie di quieti pensionati, gruppi di giovani sportivi di canottiera. Perché il territorio di Finale Ligure d’estate brulica di turisti, attratti dal mare e dalle attività sportive outdoor per cui la zona è molto famosa; imprevedibilmente, però si imbattono anche in qualcos’altro.

“Ciò che inferno non è” è il titolo che campeggia sulla soglia dei Chiostri, rubato a una notissima pagina delle “Città invisibili” di Italo Calvino: è l’invito a non cedere alla tentazione di assimilarsi al male che pervade la realtà, nel tentativo di non restarne feriti; ma piuttosto a puntare lo sguardo sulle tenui ma evidenti presenze di bene e proteggerle, far loro spazio, dargli credito.

La mostra “1914: qualcosa di nuovo sul fronte occidentale” lancia subito in media res. Nel vero senso della parola, perché un turbine di circa 30 liceali in viola, sparsi tra i chiostri e le piazzette circostanti, rapisce immediatamente i visitatori e li trasporta entusiasticamente dentro il racconto della stupefacente “tregua di Natale” avvenuta sul tragico scenario belga della Grande Guerra. “L’uomo può essere redento solo da una storia, e una storia commovente”, recita uno degli ultimi pannelli della mostra: ed è proprio la commozione dei ragazzi a essere subito trasmessa come un’onda e come un regalo anche a chi è passato di lì per caso.

Gli incontri, che si alternano alle 18:30 e alle 21:00 nella splendida chiesa gotica del complesso trasformata in auditorium, affrontano il tema sotto tanti punti di vista e con ospiti di diversa estrazione: da Fausto Bertinotti, Giorgio Vittadini e Pietro Sarubbi nella serata inaugurale, a Marco Bentivogli e Mauro Magatti che dialogheranno sulle trasformazioni in atto nella società e nel mondo del lavoro. Davide Prosperi ed Emanuele Silanos getteranno uno guardo cristiano sul momento storico in cui stiamo vivendo, mentre Massimo Recalcati tratterà l’inequivocabile titolo de “La tentazione del muro”.

Federico e Jacopo Rampini, con Giuliano Tavaroli affronteranno il tema del potere immenso ormai connesso al possesso della tecnologia; Stas Gawronski e Martina Saltamacchia leggeranno il rapporto tra male e speranza in Cormac McCarthy. Infine due ex ministri della difesa, Mario Mauro e Roberta Pinotti, indagheranno la formula “pace disarmata” proposta da Leone XIV, assieme a Vittorio Alfieri Fontana, che racconterà la suo radicale trasformazione da produttore di armi ad attivista per la pace.

Un mercatino con le proposte di un gruppo selezionato di artigiani locali, all’insegna della tradizione locale, della manualità artistica e del rispetto dell’ambiente, assieme a una serie di concerti serali, completa la proposta culturale dell’evento con l’immancabile compagna della speranza: la bellezza.

Non solo abbronzatura e gelati, dunque, nell’estate della West Coast ligure; più ampie e imprevedibili scoperte possono capitare a chi, per curiosità e desiderio, decide di seguire un gruppetto di studenti che se la ridono, in maglietta viola.

Fonte: Silvia Rossetto | IlSussidiario.org

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