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“Piccole Vittime Invisibili”. Contro l’ipersessualizzazione dei minori sui media (video)

 

Una delle grandi emergenze attuali – troppo spesso ignorata o sottaciuta – riguarda la sessualizzazione e ipersessualizzazione dei minori sui media, cioè quel fenomeno per cui la sessualità viene spesso imposta ai minori su internet o sugli altri media in modo indebito, oppure quando i minori vengono addirittura coinvolti in vicende sessuali pericolose e illecite (si pensi a fenomeni quali il revenge porn, l’adescamento o la pedopornografia).

Ciò è stato denunciato negli ultimi anni da molti organismi tra cui l’UNICEF, il Consiglio d’Europa e il Parlamento Europeo. I dati sono drammatici se pensiamo che più di un bambino su quattro tra gli 11 e i 16 anni, con un profilo sui social, ha sperimentato qualcosa di sconvolgente l’anno scorso. Ma, tra questi, soltanto uno su cinque ne ha parlato con qualcuno.

Per meglio affrontare tali sfide, Pro Vita & Famiglia ha dato vita alla campagna “Piccole Vittime Invisibili” contro la sessualizzazione dei minori sui media. Attualmente vi è una presenza impressionante di immagini a contenuto sessuale nei media sia tradizionali che digitali. Alcuni si riferiscono a “pornificazione” o “pedofilia corporativa” per descrivere il fenomeno della sessualizzazione dell’infanzia.

Secondo l’APA vi è sessualizzazione quando:

– Il valore di una persona deriva solo dal suo appeal o comportamento sessuale;

– Una persona viene confrontata con un standard che equipara l’attrazione fisica con l’essere sexy;

– Una persona viene sessualmente oggettificata;

– La sessualità è impropriamente imposta a una persona

Questo fenomeno produce gravi conseguenze dal punto di vista dei comportamenti sessuali (attività sessuale promiscua, prematura e senza responsabilità; atteggiamenti violenti legati alla sessualità; atteggiamenti di oggettificazione delle persone), oltre ad avere delle ricadute psicofisiche (dipendenze sessuali; comportamenti compulsivi; disordini alimentari; disordini legati all’immagine corporea, bassa autostima ecc.) e sociali (incapacità diffusa di instaurare legami affettivi autentici e duraturi; indebolimento ulteriore dell’istituto familiare, aumento della violenza su donne e bambini ecc.).

Possono inoltre implicare dei rischi per la sicurezza e l’integrità psicofisica del minore (esposizione alla pedofilia, all’adescamento o allo sfruttamento sessuale, coinvolgimento nella pedopornografia). Di qui la necessità di sviluppare una nuova consapevolezza nell’utilizzo dei media, in particolare dei media digitali.

La campagna di Pro Vita & Famiglia è iniziata l’8 settembre 2021 con un convegno di presentazione presso il Senato della Repubblica, nella Sala “Caduti di Nassirya” dal titolo “Tuteliamoli in Rete. Bambini: le vittime invisibili dei nuovi media”.

Per la campagna è stato inoltre realizzato un DocuFilm da Pro Vita & Famiglia sull’azione di Meter, la onlus di don Fortunato Di Noto che combatte la pedofilia e pedopornografia, anche con un numero verde per assistere i bambini in pericolo.

 

Fonte: Provitaefamiglia.it

PER APPROFONDIRE

Sessualizzazione dei minori: da dove viene e come combatterla. Ecco la campagna di Pro Vita & Famiglia

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