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Mi hanno rubato la festa della mamma

Mi chiamo Martina, ho 31 anni , sono mamma di 2 bambini e vivo in Austria. Da quando sono diventata mamma ho scelto di dedicarmi alla famiglia e di mettere da parte la carriera, nonostante i miei studi, per occuparmi principalmente dei miei figli, ho scelto di esserci e di godermeli fin quando lo vorranno.

Sono una mamma tuttofare, come la maggiorparte delle mamme d’altronde, sono cuoca, lavoratrice, donna delle pulizie, psicoterapeuta, fisioterapeuta, aiuto compiti, mediatrice per litigi tra fratelli, taxi e molto molto altro. Questa è stata la mia scelta, fatta con gioia e con amore, ma non senza difficoltà.

Oggi sono andata a prendere mio figlio (5 anni) dall’asilo e già pregustavo  il pensierino per la festa della mamma, “cosa avranno costruito questa volta?”, ancora conservo quelli degli scorsi anni: saponette, profumi per il cassetto, cuoricini, quel nome scritto a chiare lettere stortignaccole che ti faceva emozionare solo a guardarlo…

Mi ricordo con gioia gli anni scorsi, i miei figli che correvano verso di me col regalino in mano, ci avevano lavorato per giorni ed erano fieri di mostrarlo alla mamma o al papà.

Ecco, tutto quell’entusiasmo che avevo oggi mentre lo andavo a prendere è crollato di colpo in un secondo, la maestra mi si è avvicinata e mi ha dato un foglio dicendomi: “questo è al posto del regalino della festa della mamma, non lo facciamo più, abbiamo deciso di festeggiare “il giorno della famiglia” più avanti…”

Indescrivibile la tristezza che ho provato, lo smarrimento, la delusione… ma perché non fanno più il regalo per la festa della mamma?Eppure sulle vetrine dei negozi è pieno di sconti, offerte per “la festa della mamma”, promozioni, cioccolatini…

Il titolo recita così: “La famiglia è dove il cuore è a casa.”

  • Una definizione di famiglia alquanto discutibile… Io non ho bisogno di una definizione di famiglia, ma soprattutto non ne ha bisogno mio figlio. Mio figlio considera famiglia la mamma, il papà e la sorella, come anche i nonni e gli zii, nonostante nessuno gli abbia mai proposto una definizione di famiglia.

Io stessa sono figlia di genitori separati e lo sono stata in un’epoca in cui le famiglie separate cominciavano ad intravedersi ma erano molto rare. Io sapevo perché i miei genitori erano separati, sapevo che per dare il regalo della festa del papà a mio padre dovevo aspettare di vederlo, a volte poteva durare anche due settimane. Se ci soffrivo a vedere gli altri bambini che potevano consegnare subito il loro trofeo? Certo che ci soffrivo, come soffrivo di tante altre cose, ma quella era la mia realtà e piano piano ho imparato a farci i conti. Togliere il regalo della festa del papà a me e ai miei compagni non avrebbe attutito quel dolore, la mia sofferenza non aveva nulla a che vedere con il regalino in sé ma con la mia situazione. Ed ero io che dovevo farci i conti, non la realtà intorno a me.

Perché l’asilo deve preoccuparsi di definire il termine famiglia ai bambini di 3-5 anni? I bambini conoscono già la propria famiglia e probabilmente anche quella dei loro compagni…

Vado avanti a leggere:

“Cari genitori, i nostri bambini crescono in diverse costellazioni familiari (?) formate da una madre e due padri e viceversa, solo mamma o solo papà o… “

  • Quali nostri bambini? Di quali bambini parlano? Se c’è un bambino che ha una “costellazione familiare” diversa, formata da due mamme, due papà, un genitore single o altro sarà compito loro spiegarlo ai loro figli, saranno loro a scegliere a chi donare il regalino della festa della mamma…

“Ci sono diverse forme di convivenza che per i nostri bambini significano famiglia e sicurezza. Da qualche anno l’abbiamo accolta come un’occasione per fare un regalo di famiglia (o 2) con i vostri bambini anziché il classico regalo per la festa della mamma e del papà.””

  • Come può un regalo della famiglia sostituire il regalo per la mamma? Non è la stessa cosa… La famiglia è una cosa, la mamma è un’altra. La mamma è un membro della famiglia, un membro anche parecchio importante di solito.

Io non voglio il regalo della famiglia al posto del regalo della mamma o del papà. Mi sento discriminata, sono stata privata di un dono e di una celebrazione che per me erano molto importanti.

Credo che sia importante anche per le mie colleghe mamme, per le mamme in carriera o per le semplici lavoratrici che riescono a vedere i loro figli per poche ore al giorno, per le mamme che sono a casa e che sono assorbite dai loro figli, per le mamme single, per le mamme vedove…

Certo, a casa continuerò a festeggiare la festa della mamma, quella del papà, da qualche anno abbiamo anche quella dei nonni ma un’amarezza mi rimane dentro. Se a me è arrivato questo foglio vuol dire che ne hanno parlato anche con i bambini, i NOSTRI bambini, e hanno spiegato loro che tra poco costruiranno il regalo della famiglia, regalando (o inculcando?) la loro definizione di famiglia, e delle varie tipologie di famiglie che secondo loro esistono. Tutto ciò senza che noi genitori fossimo informati.

Mi viene in mente che all’asilo non si parla di religione, non si educano i bambini a dire le preghiere, a ringraziare Dio prima di mangiare e così via. Tutto questo per “rispetto” dei non credenti, ecco vorrei che lo stesso rispetto  lo avessero anche per noi, noi che “non crediamo” che esistano più costellazioni di famiglie, noi che crediamo che ognuno abbia una mamma e un papà e che sia giusto celebrarli e ringraziarli per tutto quello che fanno ogni giorno.

Mi viene in mente che a scuola religione è facoltativa, ma la lezione di ideologia gender non lo è. Quando la maestra decide di parlar loro della teoria gender lo fa e basta e il bambino torna a casa indottrinato nel migliore delle ipotesi, a volte addirittura spaventato o turbato.

Mi viene in mente che mio figlio va all’asilo per socializzare con gli altri bambini, per giocare con loro, per imparare a rispettarli e così via. Non è compito delle maestre, né dell’asilo, né delle scuole elementari affrontare questi temi, è compito delle famiglie educare i propri figli a proprio piacimento.

Come mai tutto questo interessamento a non urtare la sensibilità di chi ha diverse “costellazioni familiari” parte proprio dall’educazione dei bambini?

Come mai nei centri commerciali si continua invece a festeggiare la mamma? Come mai il consumismo non si piega a questa estrema generosità verso la sensibilità altrui?

Ecco, questo era soltanto uno sfogo di una semplicissima madre che si è vista privata di qualcosa di importante.

Vi prego di comprendermi e di aiutarmi, non possiamo rimanere fermi a guardare mentre ci derubano in questo modo, vi prego aiutateci!

Martina

Fonte: CostanzaMirianoBlog.it

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