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Perché investire in educazione aumenta la ricchezza di un Paese

Gli investimenti che consentono alle ragazze adolescenti di completare l’istruzione secondaria nelle economie emergenti portano una crescita del Pil del 10%. Lo rivela uno studio di Citi con Plan International.

Migliorare la vita, realizzare il potenziale, beneficiarne tutti: un investimento minimo al giorno per ragazza nelle economie emergenti avrebbe un enorme impatto sul potenziale economico complessivo dei Paesi. Più di 130 milioni di ragazze in tutto il mondo erano fuori dalla scuola prima della crisi Covid. Secondo l’Unesco, altri 11 milioni di ragazze difficilmente ci torneranno dopo la crisi. Le ragazze adolescenti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle economie in via di sviluppo, incontrano barriere all’accesso e nel completamento di un’istruzione di qualità. Temi importanti finiti sotto la lente di uno studio di Citi con Plan International.

Lo studio

Nel report, viene esaminato il costo totale degli interventi rispetto ai rendimenti economici che possono essere generati e viene dedotto un ritorno sull’investimento del 2,8%. Questa cifra si riferisce specificamente a un periodo temporale che tocca (e comprende) il 2030.

L’istruzione è la chiave per sbloccare il potenziale delle ragazze e ha un effetto moltiplicatore in altre dimensioni. Attraverso un gruppo campione di 8 Paesi, si è ipotizzato che il raggiungimento di tassi di completamento delle scuole secondarie del 100% entro il 2030 aumenterà i livelli del Pil nazionale nelle economie in via di sviluppo in media del 10 per cento. I costi dell’intervento equivarrebbero a un costo medio di circa 1,53 dollari al giorno per una ragazza.

Una sfida dalla portata immensa

Secondo l’Unesco sono 132 milioni le ragazze in tutto il mondo fuori dalla scuola di cui 100 milioni di ragazze in età scolare secondaria. Non solo. Più dell’85% delle ragazze nei Paesi a basso reddito non completa la scuola secondaria. E 15 milioni di ragazze in età scolare (la metà delle quali nell’Africa subsahariana) non entreranno mai in un’aula.

La violenza dei partner colpisce circa il 29% delle ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni in tutto il mondo (Oms). A livello globale, 1 donna su 5 si è sposata prima del suo dodicesimo compleanno (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia).Sono quasi 1 miliardo (64%) le ragazze e le giovani donne al di sotto dei 24 anni attualmente prive di competenze chiave di cui hanno bisogno per la vita e il lavoro. Nei Paesi a reddito medio-basso, tale percentuale arriva al 75%, e sale al 93% per i Paesi a basso reddito (Fondo Malala).

Il 90% dei paesi ha almeno una legge che limita l’uguaglianza economica per le ragazze e le donne (Banca mondiale).

Intervento pubblico privato

L’Onu ha incoraggiato lo sviluppo della collaborazione tra il settore privato, il settore pubblico, le Ong e le istituzioni filantropiche. Questa ricerca Citi-Plan International conferma i benefici di tali collaborazioni interdisciplinari. «I piani di ripresa di Covid-19 che danno priorità agli investimenti nell’istruzione e nel benessere delle ragazze aiuteranno le comunità e le economie», ha dichiarato Anne-Birgitte Albrectsen, ceo di Plan International. «Ma ciò che è importante è che questo investimento deve essere globale non solo nell’istruzione stessa, ma nello smantellare tutte le varie barriere all’empowerment delle ragazze, dal matrimonio forzato infantile e precoce alla violenza di genere e alla gravidanza precoce. Lo studio dimostra che la chiave di svolta è intervenire con investimenti olistici, vale a dire in tutti i settori della vita delle ragazze. Questo si tradurrà in un aumento del Pil, in un elevato ritorno sugli investimenti per i Paesi e in un mondo più giusto. Senza trascurare il fatto che sdradicare le barriere all’istruzione e allo sviluppo delle ragazze può essere la chiave per raggiungere molti degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite».

Gli interventi efficaci

Non c’è una soluzione rapida per portare ad un miglioramento delle giovani generazioni di donne. In tutte le economie avanzate in cui il livello di istruzione è elevato sia per le ragazze che per i ragazzi, l’eliminazione delle barriere al lavoro è fondamentale, ma nelle economie emergenti e in via di sviluppo, c’è da raggiungere un significativo potenziale produttivo migliorando il livello di istruzione, la salute e il benessere delle ragazze.

Quattro linee le linee di intervento

Il settore privato: impegno nel fornire ulteriore capitale e sostegno alle iniziative; implementare politiche e strategie in materia di parità di genere nelle proprie aziende; Promuovere il cambiamento delle norme sociali.

I governi: lavorare e attuare leggi e politiche che affrontano le barriere affrontate dalle ragazze adolescenti; facilitare le relazioni tra attori del settore privato e le Ong;
migliorare la raccolta dei dati amministrativi sulla situazione delle ragazze adolescenti

Ong: collaborare con ragazze, famiglie e comunità per cambiare le norme e gli stereotipi di genere dannosi; usare le competenze in prima linea per informare e influenzare la politica

Le organizzazioni finanziarie: fornire più capitale; innovare nuove forme di finanziamento e migliorare l’accesso ai finanziamenti esistenti

Fonte:Lucilla Incorvati | IlSole24ore.it

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