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Un concerto di luci con 174 barche per San Venerio

Golfo dei Poeti Giovedì 10 e venerdì 11 settembre, come da tradizione, alla Spezia si svolgeranno le celebrazioni commemorative per San Venerio, santo patrono del Golfo della Spezia e dei Fanalisti d’Italia, per conservare le radici di un’antica fede che lega la tradizione marinara delle città del golfo a quella della Marina Militare e delle istituzioni del territorio. La Marina Militare, per rendere sempre più fruibile l’isola del Tino, ha continuato a lavorare in sinergia con i tanti volontari, le associazioni, gli enti e le istituzioni locali per dare l’opportunità alla popolazione ed ai pellegrini di visitare nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 settembre uno dei luoghi più incontaminati della costa ligure.
La collaborazione tra la Marina Militare ed il Parco Nazionale delle Cinque Terre, ha nel contempo dato il via all’organizzazione di attività didattiche di diversa natura, compresa quella sulla ricostruzione e preservazione dei muretti a secco. Fra le nuove offerte culturali e paesaggistiche di questa edizione 2020 delle celebrazioni spicca la messa in sicurezza di un nuovo sentiero che consente l’accesso al piazzale sovrastante la Batteria Ronca, dove verrà allestito uno spazio per l’emissione filatelica speciale di un francobollo facente parte della serie “Il patrimonio naturale e paesaggistico” dedicato alla riscoperta dei percorsi di fede, storia e natura dell’isola del Tino.
La presentazione al pubblico del francobollo avverrà a partire dalle 17 di venerdì 11 presso il Museo Tecnico Navale, e per l’intera giornata di sabato 12 e domenica 13 settembre dove sarà possibile effettuare l’annullo filatelico.
La Acquaria A.S.D., La Nave di Carta A.P.S., il Cantiere della Memoria, il gruppo Amici dell’isola del Tino e Acquadimare.net in collaborazione con il Comando Marittimo Nord e la Capitaneria di Porto della Spezia, organizzano, a corona degli eventi, un “flash mob” nautico che sfocerà in un “Concerto di luci”. Nel rigoroso rispetto delle norme anti Covid19 anche a bordo, dalle 18.30 del 12 settembre natanti di tutti i tipi formeranno un cerchio di barche intorno all’isola del Tino; al tramonto su ogni barca si accenderanno luci in omaggio al santo che veglia sui fari. All’iniziativa hanno aderito le barche di Assonautica, Lega Navale La Spezia, Lega Navale Lerici, Circolo Velico La Spezia, Circolo della vela Erix, Yacht club Parma, Società vela La Spezia, Forza e coraggio A.S.D., e Club Nautico Foce Magra riuniti nel Comitato Circoli velici, insieme a diportisti e lavoratori del mare. L’evento vedrà inoltre la partecipazione di Nave Italia, il brigantino più grande del mondo.

Per garantire il pieno rispetto delle normative e dei protocolli in vigore, volti a contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, i visitatori possono prenotare la visita attraverso la registrazione on-line nel sito del Club Alpino italiano (CAI) – Sezione della Spezia e potranno accedere all’Isola del Tino esclusivamente attraverso un servizio di battelli assicurato dalla Società di navigazione con partenze dalla Spezia alle 9 e alle 12.30 e da Porto Venere alle 9.30 alle 13 con permanenza sull’isola di tre ore e mezzo. I visitatori saranno accolti dal personale della Marina Militare che fornirà il necessario coordinamento per agevolarne la permanenza sull’isola. Di conseguenza non saranno consentiti approdi e accessi a imbarcazioni private e visitatori occasionali. Sull’isola i visitatori potranno constatare gli effetti dell’impegno della Marina Militare, in collaborazione con la Sovrintendenza dei Beni Culturali, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Club Alpino Italiano, Associazioni e volontari del territorio confluenti nella nascenda “Associazione Amici del Tino”, che con un’intensa campagna di lavori hanno reso di nuovo accessibile l’area archeologica. Da qui il Vescovo della Spezia Monsignor Ernesto Palletti impartirà la benedizione dei natanti, evento atteso da tutti gli appassionati del mare e che in precedenza veniva svolto dal porticciolo di approdo dell’isola.

FLASH MOB NAUTICO: 174 BARCHE E NAVE ITALIA AL «CONCERTO DI LUCI» PER SAN VENERIO. LE VELE LATINE APRIRANNO IL CERCHIO DI BARCHE IN OMAGGIO AL SANTO PATRONO DEL GOLFO

Dal piccolo natante di 4,5 metri a Nave Italia, il brigantino-goletta della Fondazione tender To, di 61 metri: sarà una incredibile flotta di 174 barche e una nave quella che il 12 settembre festeggerà San Venerio, patrono del golfo e dei fanalisti, con un flash mob di luci attorno all’isola del Tino. La flotta sarà divisa in 6 gruppi con una barca capofila in rappresentanza della storia e della diversità della marineria, di ieri e di oggi. Dopo il passaggio di Nave Italia, ad aprire la formazione del cerchio di barche saranno le vele latine che, secondo la tradizione furono portate nel golfo dal Santo. In testa il leudo Zigoela, seguito dai gruppi capitanati dalla goletta Pandora di Vela Tradizionale Asd; da m/y Dinamica dell’armatore Carlo Ghezzi; dalla goletta Oloferne dell’associazione La Nave di Carta Aps; da m/y Miroir dell’armatore Diego Spinelli, e dal cutter d’epoca Forban dell’armatore Stefano Pagani.
Sarà una festa di mare rigorosamente in mascherina, nel pieno rispetto della recente ordinanza della Regione Liguria 56/2020 per La Spezia e provincia che impone le mascherine h24 nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. «Chi va per mare conosce l’importanza del rispetto delle regole. La mascherina è a tutti gli effetti una dotazione di sicurezza, per se stessi e per gli altri. Non ci saranno assembramenti a terra, tutto si svolgerà sull’acqua in sicurezza, ogni barca avrà un posto assegnato nel cerchio e a bordo tutti dovranno avere la mascherina» dice Marco Tibiletti presidente della Nave di Carta, storica associazione del Golfo, che insieme ad Acquaaria Asd, Il Cantiere della memoria, Acquadimare.net e il gruppo Amici dell’Isola del Tino organizza il flash mob. «Noi abbiamo lanciato l’idea, ma è stato grazie alla grande rete di adesioni di associazioni, enti e marina privati se il flash mob ha preso il largo. Una grande, grandissima catena solidale» dice Stefano De Dominicis di Acquaaria.

Tanti stanno dando una mano a organizzare quella che si preannuncia come una grande festa di luci: HopHopBoat mette a disposizione i gommoni dove troverà posto una parte delle persone che parteciperà senza barca, le sezioni della Lega Navaledel Golfo offrono le t-shirt ricordo e due gommoni per l’assistenza; PA Lerici mette a disposizione l’idroambulanza, Velagiovane delle Grazie una pilotina per l’organizzazione e Motorvela fornisce un gommone; la Sng Shipping di Lerici allungherà il servizio di traghettamento alle boe fino alle 23 per dare assistenza ai diportisti del borgo che parteciperanno.
Presso Il Cantiere della memoria delle Grazie verrà allestita una mostra sul percorso di recupero e valorizzazione del Tino iniziato due anni fa. All’evento, promosso in collaborazione con il Comando Marittimo Nord e la Capitaneria di Porto della Spezia nell’ambito delle celebrazione per San Venerio, hanno aderito Assonautica, Lega Navale La Spezia, Lega Navale Lerici, Il Comitato dei Circoli velici con Circolo Velico La Spezia, Circolo della vela Erix, Yacht club Parma, Società vela La Spezia, Forza e coraggio Asd, Club Nautico Foce Magra, Vela Tradizionale Asd, la Cooperativa Miticoltori Associati, USD Fezzanese, Marina del Fezzano, PA Lerici, Motorvela, le borgate marinare Canaletto e Cadimare, e il gruppo Sulla rotta dei leudi.

Cantiere della Memoria
Ammantata da una rigogliosa flora mediterranea, l’isola del Tino è uno scrigno di tesori, crocevia della storia, cuore identitario del golfo. Dalle premure per i naviganti del monaco eremita Venerio nel 600 al faro della Marina militare che ha ereditato la missione luminosa per la sicurezza della navigazione, dagli antichi insediamenti monastici all’estrazione del marmo portoro, da baluardo difensivo a palestra addestrativa degli incursori, l’isola del Tino nella sua varietà di testimonianze e funzioni, antiche e permanenti, è un unicum nel panorama del Mediterraneo.
Anche un’isola riscoperta, là dove l’off limits che per decenni ha sbarrato la strada agli accessi – escluso quello rituale per la festa di San Venerio – si è allentato sull’onda di una consapevolezza: le testimonianze storiche dell’isola sono patrimonio della comunità e in quanto tali devono essere salvaguardate, promosse, apprezzate. Di qui le visite consentite dalla Marina Militare alle associazioni (con particolare favore a quelle che fanno della cultura del mare e degli slanci solidali il senso del loro esistere) e il nuovo cartello di benvenuto che viene esposto in occasione degli accessi a fianco di quello che perpetra la condizione che è stata, e sarà, alla base della tutela: il divieto di ormeggio. Sì, divieto e benvenuto convivono da tre anni, sull’onda del nuovo corso di “isola laboratorio” come la definisce il comandante di Marina Nord, l’ammiraglio Giorgio Lazio, che ha dato impulso alla riscoperta della perla del golfo col suo insieme di valori (naturalistici, archeologici, architettonici, spirituali) a cui ha fatto da apripista l’allestimento della sala storica sulla tecnologia dei segnalamenti marittimi, nel complesso monumentale del faro, di cui è stato tessitore, nel 2016, il comandante di Marifari Stefano Gilli e continuatore ilsuo successore Alessandro Cirami.
Un altro impegno istituzionale ha innescato, nel 2019, la svolta virtuosa del recupero delle memorie archeologiche, quello delle Soprintedenza ai Beni culturali, con l’impegno in prima linea di Vincenzo Tine’. Ciò nel crescendo del concorso dei volontari dei Cai, dell’associazione il mondo dei fari, dell’azione costante dei guardiani dell’isola, non solo vedette dei presidi militari ma ancor prima custodi dell’ambiente incontaminato.
Belle energie, buoni propositi che il Cantiere della Memoria ha documentato e continuerà a documentare nella continuità della sua missione e dell’adozione del progetto culturale da parte dell’associazione La Nave di Carta: fare del culto delle radici un valore per costruire il futuro. Queste foto, riattinte dal materiale espositivo che ha accompagnato la ricerca negli ultimi anni e dagli eventi che hanno scandito il nuovo corso, si fanno richiamo e sprone ad un percorso destinato ad avere nuova linfa grazie alla costituenda Associazione Amici dell’isola del Tino per l’impulso di Elisabetta Cesari che in questi anni ha affiancato l’impegno Marina Militare e fatto rete con le realtà culturali ed associative del territorio.

Fonte: CittadellaSpezia.it

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