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L’abbraccio del Papa alla scrittrice disabile

L’Udienza Generale odierna è stata caratterizzata da un nuovo commovente incontro per papa Francesco. È infatti in ‘tour’ in questi giorni in Italia, Veronica Cantero Burroni, la scrittrice argentina enfant prodige, che lunedì scorso, a Napoli, è stata insignita del Premio Elsa Morante 2016, nella sezione dedicata ai giovani.

Veronica, che compirà 14 anni venerdì prossimo, è tetraplegica a causa di una lesione cerebrale patita al momento della nascita. Anche i suoi due fratelli gemelli, Francisco e Lucia, sono affetti dal medesimo handicap neuromotorio.

La disabilità non le ha impedito di sviluppare un precocissimo e sorprendente talento letterario, che le ha fruttato il recente riconoscimento italiano, grazie al racconto Il ladro di ombre (Edizioni di pagina).

Accompagnata dalla madre Cecilia, al termine dell’Udienza, la giovanissima scrittrice ha regalato al Santo Padre una copia del suo libro con la seguente dedica: “Caro Papa Francesco, ti dedico questo libro per ringraziarti per tutto quello che mi hai insegnato! Mi hai insegnato a usare il mio occhio di vetro e il mio occhio di carne, perché questo è un sogno per me, un sogno che da oggi vivo. Ringrazio Dio per questo e per tutto. Veronica”.

Grande ed attenta ammiratrice del pontefice suo connazionale, nella sua dedica, la Cantero ha fatto riferimento ad una citazione di uno scrittore latinoamericano, fatta da Bergoglio durante la sua visita pastorale a Cuba: l’occhio di carne è per guardare la realtà esterna, l’occhio di vetro è per sognare. “E un giovane che non è capace di sognare è recintato in sé stesso, è chiuso in sé stesso”, aveva commentato il Papa in quell’occasione.

“Ho detto al Papa che gli voglio tanto bene – ha raccontato Veronica al quotidiano argentino La Naciòn -. Mi ha detto che gli hanno riferito che sono molto brava a scrivere e che avrebbe pregato per me”.

“È stato un abbraccio molto emozionante – ha detto da parte sua mamma Cecilia – le ha dato un bacio grande e si è complimentato per il premio”.

Veronica ha iniziato scrivere a soli sette anni, durante una vacanza con la famiglia alle cascate di Igaçu, ai confini con il Brasile, impressionata dalla ricchissima fauna di quella regione esotica, che ha ispirato i suoi primi racconti.

Il ladro di ombre è il suo quinto libro pubblicato. Veronica lo ha scritto in un momento di difficoltà nella crescita, in cui aveva pensato di sospendere la fisioterapia. L’attribuzione del Premio Elsa Morante le ha però regalato nuovo entusiasmo e fiducia e si è convinta a riprendere le cure.

Al momento della consegna del Premio, rivolta ai suoi coetanei, Veronica ha detto: “Leggete molto perché se lo farete potrete sognare sempre. Bisogna osservare la realtà perché ci si trovano sempre storie. Questo premio è un sogno che si realizza, lo desideravo ma non pensavo di riuscire ad ottenerlo davvero”.

Un lato curioso di questa vicenda è che uno degli altri due libri insigniti del Premio Elsa Morante è proprio a firma del Pontefice: si tratta de Il nome di Dio è misericordia (Mondadori), realizzato da papa Francesco in collaborazione con Andrea Tornielli.

Fonte: Luca MarcolivioZenit.org

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