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Misna, la voce dei missionari sta per chiudere. Appello: «Papa Francesco aiutaci tu»

I redattori dell’agenzia di stampa dei missionari scrivono al Pontefice dopo la decisione di sospendere le pubblicazioni il 31 dicembre. «Così si spegne la voce degli ultimi»

«Caro Papa Francesco, ascoltaci tu». Si appellano al Pontefice i giornalisti della Misna,piccola agenzia di stampa dei missionari che da quasi vent’anni racconta le periferie dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina. «A pochi giorni dal Natale, il prossimo 31 dicembre, questa `voce degli ultimi´ rischia di spegnersi» scrivono i redattori. La decisione dell’editore di sospendere le pubblicazioni proprio durante il Giubileo era già stata denunciata dai dipendenti che, in questi giorni hanno provato a dialogare con la proprietà. «Ci siamo offerti di continuare a lavorare tagliando i nostri stipendi, ma non siamo stati ascoltati». E così i giornalisti si sono rivolti a Francesco.

«Con una decisione per noi drammatica e incomprensibile, un gesto che chiude simbolicamente la Porta Santa che tu hai voluto aprire a Bangui, le congregazioni missionarie proprietarie della Misna (Missionari Comboniani, Missionari della Consolata, Pontificio Istituto Missioni Estere, Missionari Saveriani) hanno deciso di sospendere le pubblicazioni», proseguono i giornalisti. «Erano state loro, le stesse Congregazioni, animate da un missionario speciale, Giulio Albanese – ricordano – a creare nel 1998 questa piccola, grande, realtà della comunicazione missionaria. Se diamo un satellitare a ogni missionario, nel più sperduto angolo della Terra – dal Congo alla «Fin del Mundo» – avremo un racconto del mondo davvero unico, libero e ispirato, questa era l’idea da cui siamo nati e che riteniamo oggi ancora e più che mai attuale e necessaria. Con amore e dedizione, da allora ci battiamo per cambiare, a modo nostro, la maniera di fare informazione».

«Oggi, però, gli istituti missionari proprietari della Misna si dicono ‘stanchi’, demotivati, così schiacciati dalle spese e ‘privi di energie’ da ritenere inutile la sopravvivenza della loro stessa creatura. Sarebbe un errore grave – ammoniscono i giornalisti – Senza Misna a pagare saranno le giovani chiese, le periferie, la società civile che invoca una giustizia sociale senza cui non può esserci pace. E l’idolo del denaro spegnerebbe la voce dei poveri».

«In tutti i modi abbiamo pregato l’editore di sedersi attorno a un tavolo e trovare con noi una soluzione – concludono i dipendenti – Ci siamo offerti di continuare a lavorare tagliando i nostri stipendi, provando a fare di tutto, insieme (noi laici al fianco dei missionari) per far sì che la Misna vada avanti! Ma non siamo stati ascoltati. Caro Francesco, ascoltaci tu».

Fonte: Corriere della Sera

Approfondimenti: misna.org

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