Sopra La Notizia

L’inchiesta sui documenti rubati, repliche e prese di distanza

Monsignor Luis Angel Vallejo Balda, detenuto dallo scorso fine settimana nelle celle vaticane con l’accusa di aver sottratto e divulgato documenti riservati della Santa Sede, «sta bene» e riceve un «buon trattamento». Lo hanno riferito all’agenzia Efe fonti diplomatiche spagnole, che lo hanno visitato giovedì.

Mentre l’avvocato Giulia Bongiorno, difensore dell’altra inquisita Francesca Chaouqui, ha smentito che il marito della sua assistita, Corrado Lanino, sia stato ascoltato dagli inquirenti vaticani come persona informata dei fatti.

Queste, insieme all’indiscrezione di un nuovo interrogatorio di Vallejo Balda, le scarne notizie sulla vicenda degli arresti clamorosi disposti dalla magistratura vaticana alla vigilia della pubblicazione dei volumi di Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, basati su carte riservate della Santa Sede. Intanto arrivano le prime smentite su alcuni contenuti dei libri.

È del tutto «falsa» infatti la presunta appropriazione di una stanza e del mobilio dell’appartamento del cardinale Fortunato Baldelli nel Palazzo San Carlo in Vaticano da parte del vescovo Giuseppe Sciacca. È quanto ha voluto precisare il nipote del porporato scomparso tre anni fa. «Testimone quotidiano della vita di mio zio – ha precisato, tramite legale, Antonio Baldelli – sono a precisare che lo zio non ha mai abitato nell’appartamento in palazzo San Carlo, avendo vissuto, dal suo ritorno dalla nunziatura di Parigi, sino al decesso nel 2012, nella casa Paolo VI in via della Scrofa a Roma».

In seguito ad un articolo pubblicato ieri da Repubblica col titolo «E Bertone rideva sui soldi agli ospedali – Roma batte Genova 80 milioni a 5» il cardinale segretario di Stato emerito, «attesa l’evidente falsità della notizia», ha dato mandato allo studio legale Gentiloni Silveri di querelare il quotidiano di Largo Fochetti, con l’«unico scopo di ristabilire la verità dei fatti» e garantendo che «ogni somma eventualmente riveniente, a qualunque titolo, da tale azione legale sarà devoluta in opere di beneficenza».

Il cardinale Velasio De Paolis, indicato come uno dei titolari di «mega-abitazioni» vaticane, ha da parte sua dichiarato: «Se domani il Papa mi chiede di lasciare l’appartamento e di andare a vivere in un convento o in una stanza a Santa Marta come fa lui, io obbedisco, anzi lo ringrazio». In un’intervista alla Stampa il porporato ha spiegato: «Qui dentro di lussuoso non c’è nulla, è una casa antica. Sono case interne che per motivi di sicurezza il Vaticano non può mettere a disposizione di estranei e se dovessi pagarne l’affitto non mi basterebbe lo stipendio che ricevo. Ci abito come corrispettivo per il lavoro di una vita al servizio della Santa Sede. Non esiterei a trasferirmi in un mini-alloggio. La fedeltà al Papa è fondamentale».

Approfondiementi:
Piccolo dizionario ad uso degli internauti per orientarsi dentro l’ennesimo caso di fuga di documenti riservati dalle stanze del Vaticano.
Da Vatileaks a Nuzzileaks. Anche i giornalisti d’inchiesta nascondono segreti scomodi
Bagnasco: il Papa non è solo

 

Articoli Correlati

Newsletter

Ogni giorno riceverai i nuovi articoli del nostro sito comodamente sulla tua posta elettronica.

Contatti

Sopra la Notizia

Tele Liguria Sud

Piazzale Giovanni XXIII
19121 La Spezia
info@sopralanotizia.it

Powered by


EL Informatica & Multimedia