Un emendamento ferale (NC1), quello approvato a stragrande maggioranza dal Parlamento britannico, emendamento che prevede la depenalizzazione dell’aborto senza limiti, anche durante il parto. L’emendamento è stato varato alla Camera dei Comuni con 379 voti a favore e 137 contrari, dopo appena due ore di dibattito e senza previa consultazione pubblica. La misura passerà ora alla Camera dei Lord, dove si spera in una forte opposizione. La proposta di modifica legislativa, promossa dall’eurodeputata Tonia Antoniazzi, elimina le restrizioni legali all’aborto fino al momento della nascita, anche per motivi banali come, addirittura, la selezione del sesso.
Peraltro, pur essendo approvata con una maggioranza schiacciante (379 voti a favore e 137 contrari) è passata dopo un dibattito di appena 46 minuti, un tempo, in fondo ridicolo – da Manicomio occidente, per citare un libro di Giulio Meotti edito dal Timone – per una legge con delle conseguenze di così grande portata e che, probabilmente, avrebbe meritato ulteriori momenti di approfondimento e di discussione all’interno del Parlamento, come ha anche affermato il deputato Jerome Mayhew: “Abbiamo cambiato radicalmente la legge sull’aborto senza un giusto processo”.
Tuttavia, le associazioni pro life non sono state a guardare, tra queste Right To Life UK, che ha annunciato che tenterà di ostacolare l’iter dell’emendamento, durante il suo passaggio alla Camera dei Lord. Catherine Robinson, portavoce dell’organizzazione, ha, inoltre, denunciato che con una tale manovra, si sia tentato semplicemente di imporre un cambiamento radicale a livello legislativo, senza né una consultazione pubblica, né il consenso sociale: «I deputati pro-aborto hanno dirottato un disegno di legge del governo per forzare una riforma radicale della legislazione sull’aborto».
Ciò sarebbe dimostrato anche da un recente sondaggio che rivela che il 91% delle donne e l’89% della popolazione sarebbe contraria all’aborto selettivo in base al sesso, mentre solo l’1% accetterebbe la possibilità di abortire fino alla nascita. Persino i medici sarebbero scesi in campo contro un disegno di legge così efferato: più di mille operatori sanitari hanno chiesto ai parlamentari di respingere l’emendamento in questione.
Il senatore Lord Alton di Liverpool ha avvertito dei rischi che questa riforma pone alla sicurezza delle donne, incoraggiando gli aborti autogestiti nelle fasi avanzate della gravidanza: «Questo frettoloso cambiamento avrà profonde implicazioni legali e deve essere attentamente esaminato alla Camera dei Lord». Comunque, non è detta l’ultima parola: il dibattito dovrà continuare nella camera alta del Parlamento, dove il suo contenuto potrebbe essere modificato.
Fonte: Manuela Antonacci | IlTimone.org