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Adolescenti in Italia: che cosa dicono gli under 18, che cosa pensano gli adulti
— 9 Aprile 2025— pubblicato da Redazione. —
Il 58% degli under 18 italiani dichiara che gli adulti capiscono sempre meno i ragazzi: un dato in crescita nell’ultimo biennio. Il confronto intergenerazionale è complicato da sempre: ma nell’ascolto di genitori ed adolescenti di oggi si scopre qualcosa di diverso rispetto ai divari che caratterizzavano le passate generazioni.
3 adolescenti su 10 trascorrono online più di 10 ore al giorno; quasi il 40% fra 5 e 10 ore. E proprio la variabile “Internet e Social”, che è misteriosa per i non “nativi digitali”, dilata le distanze di pensiero fra le generazioni: per l’84% dei genitori, quella da “web e smartphone” è una pericolosa dipendenza e per loro è la prima preoccupazione; ma solo il 22% dei ragazzi ravvede un rischio.
Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca condotta dall’Istituto Demopolis per l’impresa Sociale Con i Bambini, i cui risultati sono stati presentati a Roma alla Biblioteca Nazionale.
“La ricerca – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – ha focalizzato le differenti prospettive sulla quotidianità e sul futuro di adolescenti e genitori. Dall’ascolto diretto degli under 18 e delle famiglie emergono molte dimensioni inattese: a partire dallo sguardo sul futuro, con lo schiacciante pessimismo dei genitori sul futuro dei ragazzi (73%) cui fa da controcanto l’ottimismo dei giovani, prevalente ma non plebiscitario: oggi, si dichiara ottimista il 45%”.
Della vita dei figli i genitori conoscono il rendimento scolastico, 1 su 2 come trascorrono il tempo fuori casa. Gli adulti – affermano gli adolescenti intervistati da Demopolis – non conoscono le loro paure, non sanno se loro hanno o meno il ragazzo. E, dati ancora più significativi, il 70% dei genitori non ha idea di che cosa facciano online, né – lo afferma il 75% – se facciano o meno uso di alcool quando escono.
Se si chiede ai ragazzi di indicare i timori che avvertono durante il tempo libero fuori casa, il 38% racconta la paura di essere vittima di episodi di violenza o bullismo, dato che fra le ragazze supera la maggioranza assoluta di citazioni (55%). Lo stesso timore è espresso dai genitori di figli adolescenti, ma con dati assai più marcati: è del 73% la percentuale di quanti temono che i figli possano subire violenza.
Secondo le risultanze della parallela indagine Demopolis-Con i Bambini sulla povertà educativa minorile, condotta sull’intera popolazione italiana, oggi in Italia sono ritenuti inadeguati da oltre l’80% degli intervistati i servizi sociali e le occasioni di apprendimento extrascolastico, ma – per il 59% – sono oggi inadeguate anche le scuole. Le città italiane non sono affatto a misura di minori.
Nota informativa sull’indagine Demopolis – Con i Bambini: metodologia e campioni di ricerca demoscopica
L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per l’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, su un campione nazionale stratificato di 4.080 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Le rilevazioni quantitative, precedute da un’ampia fase di colloqui aperti qualitativi, sono state realizzate con modalità integrate cawi-cati-cami dal 21 ottobre al 4 novembre 2024.
Coordinamento della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione di Marco E. Tabacchi.
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