Home / MONDO / TOP NEWS / A Gaza si muore di fame». Appello di Pizzaballa: «Pellegrini, tornate in Terra Santa»
A Gaza si muore di fame». Appello di Pizzaballa: «Pellegrini, tornate in Terra Santa»
— 3 Aprile 2024— pubblicato da Redazione. —
Nella Striscia si rischia la carestia e ci si uccide «per un sacco di farina». Il rischio di un’escalation con l’Iran e la morte di 7 volontari di una ong. Il patriarca di Gerusalemme dei Latini: «Serve un sostegno concreto»
«Bene ha detto di noi il profeta Geremia: “Se esco in aperta campagna, ecco le vittime della spada; se entro nella città, ecco chi muore di fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per la regione senza comprendere” (Ger. 14,18)». La citazione scelta dal cardinale Pierbattista Pizzaballa per il suo articolo su Avvenirerispecchia la situazione in Israele: c’è un drammatico rischio di carestia per le persone che vivono nella Striscia di Gaza ed, in generale, è seria la situazione economica per chi vive in Israele e Cisgiordania.
«La fame è devastante», ha detto il patriarca di Gerusalemme dei Latini in diverse interviste riferendosi alla situazione della Striscia: «È oggettivamente una situazione intollerabile. Abbiamo sempre avuto tantissimi problemi, problemi di ogni tipo. Anche la situazione economica, finanziaria, è sempre stata molto fragile, però la fame non c’è mai stata. È la prima volta che dobbiamo fare i conti con la fame vera e propria: questo è intollerabile. Penso che tutte le comunità religiose, politiche e sociali debbano fare tutto il possibile per rompere questa situazione».
Uccidere per un sacco di farina
Una situazione che, come ha raccontato Giancarlo Giojelli su Tempi, è confermata da chi nella Striscia ci vive, come suor Nabila: «Voi fuori non potete capire cosa stiamo vivendo, cosa sta realmente avvenendo qui. Gaza è rasa al suolo, la Striscia è divisa in due, ma si combatte ancora ovunque. Il cibo è scarso, i prezzi altissimi, si cucina due volte alla settimana. Gli aiuti non arrivano al Nord e bisogna andarli a prendere, rischiando ogni volta di non tornare. Ci sono persone armate di armi e di coltelli che uccidono per un sacco di farina, i più deboli non prendono nulla. Ci sono padri che escono dal compound della chiesa per cercare cibo e salutano mogli e figli sapendo che potrebbero non rivederli mai più. Quale sarà il futuro di questa terra? Ci vorranno anni per rivedere la luce. Ci consolano i sorrisi dei bimbi per i quali chiediamo un futuro di pace. Ci aggrappiamo alla fede in Gesù».
Mentre si parla di un possibile accordo tra le parti (ma Hamas non vuole accettare di restituire gli ostaggi, temendo l’attacco di Israele), si continua a sparare. La distruzione del palazzo dell’ambasciata iraniana a Damasco con l’uccisione del leader iraniano Mohammad Reza Zahedi, rende ancora più incandescente il fronte settentrionale. E la morte dei sette operatori umanitari di World Central Kitchen uccisi dalle forze israeliane è l’ennesimo “effetto collaterale” dello scontro («colpiti involontariamente, un tragico caso», ha detto Benjamin Netanyahu). I volontari viaggiavano su «due auto blindate con logo WCK» e stavano lasciando «il magazzino di Deir al-Balah – hanno raccontato i responsabili della ong -, dove la squadra aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza lungo la rotta marittima».
L’appello ai pellegrini
Dalla Striscia arrivano testimonianze drammatiche: chi si è dovuto arrendere a cibarsi di resti di alimenti già divorati dai topi o dagli uccelli, chi è morto nella calca mentre cercava di recuperare alimenti portati dai camion, chi è affogato in mare nel tentativo di recuperare i pacchi gettati in mare dagli aerei.
Non è solo Gaza a soffrire. A mettere in ginocchio l’economia è anche la mancanza di turisti post 7 ottobre. Le città care ai cristiani sono deserte, in particolare Betlemme dove circa un terzo della popolazione vive grazie al turismo religioso. È questo che ha spinto il cardinale Pizzaballa a rivolgere un appello perché si torni a visitare i luoghi santi. «Capisco la paura, ma è possibile fare un pellegrinaggio, forse non completo, ma comunque visitare molti luoghi. È una forma concreta di sostegno a quella comunità cristiana che preserva la memoria di ciò che Gesù ha fatto in queste terre».
I primi cento giorni della presidenza di Donald Trump sono stati giudicati come un grande successo dallo stesso Presidente, ma la realtà dei fatti mostra una realtà tutt’altro che favorevole. La crociata con i dazi avviata all’inizio di aprile contro tutto e contro tutti ha avuto effetti negativi a catena: 1) sono crollate le Borse,…
Ancora qualche riflessione, in attesa del 7 maggio, inizio del Conclave. Aggiornamento, continuità, riforme, che cosa significano? La litania sul prossimo Pontefice è continuata per tutta la settimana con gossip di varia natura, alcuni più simpatici, altri sgradevoli. Ma al cardinale tennista, francamente, preferiamo Sinner o Musetti e a quello bevitore la “famosa” leggenda del…
Lunedì scorso mi trovavo a Lisbona quando il video sulla storia della chiesa gotica do Carmo – a causa del devastante terremoto del 1755 ne rimane solo lo scheletro di archi e colonne, che crea una comunicazione diretta con il cielo come a San Galgano vicino Siena o allo Spasimo a Palermo – si è…
Si è consumato il rito del Concertone del Primo Maggio. Festa del lavoro. Un lavoro cui non siamo più affezionati, perché ne abbiamo perduto il senso Il Concertone del Primo Maggio 2025 si è chiuso con un bagno di folla, tante esibizioni e nessun vero slogan politico. Centomila in piazza, playback più o meno evidenti,…
Giovani italiani disinteressati alla politica? Niente di più falso. A sfatare questo stereotipo ci pensa il nuovo studio realizzato da Laboratorio Futuro dell’Istituto Toniolo, curato da Antonio Campati e Veronica Riniolo, che racconta una realtà molto diversa: i giovani italiani vogliono esserci, ma sentono che manca lo spazio per far sentire davvero la propria…
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.