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Rito ambrosiano e rito romano: vediamo insieme le differenze

Rito ambrosiano e romano. In cosa si distinguono? Come è possibile che, nell’ambito della chiesa cattolica, sussistano riti diversi? Scopriamo insieme le differenze tra due modi di vivere la fede uguali eppure distinti.

Che cosa intendiamo per rito ambrosiano e rito romano?

Nelle terre in cui un tempo si estendeva l’Impero romano d’occidente, si è diffusa fin dall’antichità la cosiddetta Chiesa latina. Di che si tratta? Fondamentalmente di un modo di concepire e vivere la religione, soprattutto di celebrarla, secondo una serie di riti liturgici che si rifanno appunto alla tradizione latina, e che dalla messa in latino traggono la loro origine. La Chiesa latina si distingue dalla Chiesa orientale, che a sua volta si è differenziata nel tempo in diverse tradizioni rituali: bizantina, alessandrina o copta, siriana, armena, maronita, caldea.

Anche la Chiesa latina si è sviluppata nel tempo in direzioni diverse. Essa si è conformata ai territori nei quali ha preso piede, adeguandosi alla cultura, alle tradizioni, alle differenze tra i popoli. In zone diverse si sono così venuti a creare modi particolari di celebrare Cristo.
Molti di questi diversi riti sono stati col tempo assorbiti da altri più preponderanti, e non vengono più praticati. Pensiamo per esempio al rito gallicano diffuso in Francia, o a quello patriarchino praticato un tempo dai patriarcati di Aquileia, Grado e Venezia.

Oggi la Chiesa latina, o Rito latino, si differenzia fondamentalmente in tre diversi riti ufficiali: il rito romano, il più diffuso e praticato; il rito ambrosiano, proprio della Chiesa di Milano e dintorni; il rito ispano-mozarabico, diffuso in alcune regioni della Spagna.
Ci sono poi riti minori, legati a particolari città o alle pratiche di precisi ordini religiosi, come il rito certosino.

Nel nostro paese, dunque, i riti maggiormente praticati e seguiti dai fedeli cattolici sono rito ambrosiano e rito romano.

Il rito romano è certamente il più diffuso, in quanto diretto discendente di quello praticato dalla Chiesa di Roma.

Il rito ambrosiano è d’altronde riuscito a resistere quando tutti gli altri riti minori sono stati eliminati. Anzi, il Concilio di Trento (1545-1563) ne riconobbe la piena legittimazione, soprattutto grazie all’intercessione di San Carlo Borromeo, uno dei principali fautori del Concilio, nonché vescovo di Milano.

Questo particolare rito risale probabilmente al mandato di Sant’Ambrogio, che fu vescovo di Milano dal 374 d.C. fino alla morte, e che in seguito divenne patrono della città lombarda. Quando Ambrogio morì, l’eredità da lui lasciata nell’arcidiocesi di Milano fu di tale portata che il suo successore venne definito dall’allora Papa Gregorio Magno come “vicario” di sant’Ambrogio, definizione riservata precedentemente solo al vescovo di Roma. Ancora oggi il rito ambrosiano riconosce come suo capo l’arcivescovo di Milano.

Il rito ambrosiano si diffuse dunque nell’arcidiocesi di Milano e nelle aree urbane e rurali che ad essa appartenevano anticamente.

Alla fine del VI secolo Papa Gregorio I tentò di sopprimere tutti i riti minori, per uniformare la chiesa di allora in un unico, legittimo, rito romano. Ma non riuscì a eliminare il rito ambrosiano.

Il rito ambrosiano è fortemente legato alla figura di Cristo e ha tratti in comune con le liturgie orientali.

Scopriamo insieme le differenze tra rito romano e rito ambrosiano.

Differenza rito romano e ambrosiano

Le differenze tra rito romano e rito ambrosiano sono riscontrabili in particolare nel calendario ambrosiano, con particolare riferimento al periodo della Quaresima, nel messale ambrosiano, nelle letture ambrosiane. Ci sono poi differenze legate ai paramenti sacri e agli abiti talari, che differiscono nei due riti per colori e accessori. Abbiamo cercato di riassumere tutte le differenze in questo elenco.

  • Eucarestia: data la forte componente cristocentrista del rito ambrosiano, l’Eucarestia ambrosiana è particolarmente solenne. Essa mostra anche l’influenza delle preghiere orientali, molto apprezzate da Sant’Ambrogio.
  • Preghiere delle liturgia: le preghiere e le orazioni recitate nel corso della liturgia ambrosiana sono diverse da quelle del rito romano.
  • Calendario dell’Avvento: il calendario ambrosiano annovera sei settimane di Avvento anziché le quattro stabilite dal messale romano. L’Avvento si conclude con le feriae de Exceptato (ferie dell’Accolto), che sostituiscono la novena di Natale.
  • Settimana Santa: i seguaci del rito ambrosiano definiscono la Settimana Santa Hebdomada Authentica (Settimana Autentica), per la sua importanza storica e religiosa.
  • Letture liturgiche: il sacerdote benedice i lettori prima di ogni lettura dei passi della Bibbia.
  • Gesto di pace: lo scambio del gesto di pace viene fatto prima dell’Offertorio, anziché prima della Comunione, come nel messale romano.
  • Incensazione: al momento dell’omelia, l’arcivescovo seduto in cattedra con mitra e pastorale viene incensato.
  • Agnus Dei-Kyrie eleison: nel rito ambrosiano manca l’Agnus Dei, mentre l’invocazione Kyrie eleison viene ripetuta tre volte, ma senza la formula Christe eleison.
  • Sabato festivo: secondo il rito ambrosiano il giorno di sabato non è feriale, ma festivo, come per gli ebrei.
  • Vesti talari: il colore per le celebrazioni del SS.mo Sacramento è il rosso, non il bianco come per il rito romano. Il rosaceo non viene utilizzato, così come il viola, sostituito dal morello. Il nero si può usare durante le ferie quaresimali. Sopra il camice, decorato con applicazioni in tessuto, dello stesso colore dei paramenti, si indossa l’amitto. Intorno al collo della dalmatica, della pianeta o della casula alcuni sacerdoti indossano il cappino, una striscia di tessuto nei vari colori liturgici, tipica dei costumi orientali. La veste talare, che nel rito romano viene abbottonata fino in fondo, nel rito ambrosiano è chiusa solo da 5 bottoni nella parte superiore e fermata da una fascia nera.
  • Croce astile: mentre nel rito romano la croce astile viene portata con il crocifisso rivolto in avanti, verso i fedeli, nel rito ambrosiano viene portata col crocifisso rivolto indietro, verso il sacerdote.

La Quaresima ambrosiana

Per comprendere la differenza tra rito ambrosiano e rito romano, merita un discorso a parte la celebrazione delle Quaresima nel rito ambrosiano. Nel rito ambrosiano la Quaresima si rifà molto all’antica tradizione cristiana, per la quale in questo periodo veniva celebrato soprattutto il Battesimo, tanto che chi voleva convertirsi alla chiesa cattolica si preparavo proprio nel periodo quaresimale, per poi ricevere i sacramenti alla fine dello stesso.

La Quaresima ambrosiana non prevede il Mercoledì delle ceneri, e termina il giovedì santo.

Le quattro domeniche centrali della Quaresima ambrosiana prendono nome dalle letture del Vangelo di Giovanni: domenica della Samaritana, dedicata al tema dell’acqua viva e della rinascita; domenica di Abramo, dedicata al tema del cristiano vero figlio di Dio e di Abramo; domenica del cieco nato, dedicata al tema del Battesimo; domenica di Lazzaro, dedicata al tema della vittoria sulla morte per chi riceve il Battesimo.

Nei giorni feriali, nella liturgia della Parola si segue una “struttura ternaria”: ogni lettura del Vangelo è preceduta da due letture prese dall’Antico Testamento.
Le letture delle prime quattro settimane sono dedicate al tema del Battesimo, mentre la quinta settimana sono dedicate alla Passione, e da questo momento le celebrazioni sono caratterizzate da grande austerità.

La domenica prima di Pasqua inaugura la Settimana santa, durante la quale le letture sono dedicate a Giobbe e Tobia, i giusti sofferenti dell’Antico Testamento, e al tradimento di Giuda.

Il significato dei venerdì “aliturgici”

Durante la Quaresima, nella giornata di venerdì non si celebra la Messa e non viene impartita l’eucarestia, in segno di rispetto per la Passione di Cristo e penitenza. La mancanza della comunione eucaristica fa sentire il senso di vuoto e perdita causato dalla morte in croce di Gesù. Questi venerdì sono definiti ‘aliturgici’. Nelle chiese in cui viene seguito il rito ambrosiano viene posta sull’altare maggiore una grande croce di legno, simbolo di lutto e di perdita.

La Quaresima è un periodo di penitenza che ricorre ogni anno nella vita dei cristiani, in preparazione della Pasqua …

I sabati e la preparazione dei catecumeni

Nella liturgia dei sabati di Quaresima, considerati giorni festivi, nel Medioevo si tenevano gli “scrutinii”, celebrazioni nell’ambito delle quali coloro i quali si stavano preparando al Battesimo si sottoponevano a verifiche riguardo il loro percorso di fede. Oggi, i sabati quaresimali sono caratterizzati da letture dedicate al Battesimo. L’ultimo sabato di Quaresima viene ancora chiamato in traditione symboli, perché anticamente era il giorno in cui veniva consegnato il Credo ai catecumeni.

Matrimonio rito ambrosiano e romano

Il matrimonio non differisce tra rito ambrosiano e rito romano per quanto riguarda l’organizzazione. La cerimonia, invece, mostra alcune differenze.

Intanto il libretto per la messa di matrimonio nel rito ambrosiano non prevede due letture, ma solo una sola.

Dopo la Benedizione degli sposi, i genitori o i testimoni vengono invitati a compiere la velazione, ovvero a coprire lo sposo e la sposa con un velo.

Fonte: holyart.it

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