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I giovani delle superiori nel loro primo campo “itinerante”

LA SPEZIA – “Sei felice?”. Questa domanda ci ha accompagnato lungo tutta l’esperienza del “campo delle superiori”, che la Pastorale giovanile della diocesi, diretta da don Luca Palei, ha realizzato nei giorni scorsi tra Rimini e Cassego, esperienza ricca di incontri e di vero entusiasmo. Siamo partiti in trentacinque alla volta della terra romagnola. Eravamo persone che si conoscevano, unite però dal desiderio forte di vivere un’avventura nuova: ne avevamo le coordinate essenziali – servizio e fraternità – ma ci sentivamo davvero un po’ come esploratori, timorosi e curiosi di ciò che sarebbe stato.
Una volta arrivati a Rimini, il caldo sole e le accoglienti spiagge ci hanno permesso a poco a poco di incontrarci davvero e di interessarci gli uni agli altri, a partire dalla condivisione dei giochi al mare o da quella della stanza, per arrivare a raccontarsi, ad aprire il cuore al fratello o alla sorella, a condividere con semplicità quella sete di senso e di gioia che tutti in realtà cerchiamo.
Ciò che poi ha permesso di riconoscerci sempre più come un “noi” è stata l’esperienza di servizio che abbiamo svolto per alcuni giorni nella struttura di mensa della Caritas diocesana di Rimini e presso la cooperativa “La Madre Terra” dell’associazione “Giovanni XXIII”, nella quale ragazzi disabili sono coinvolti nel confezionamento di prodotti alimentari. Lavorando insieme agli operatori ed ai volontari, e nello stesso tempo facendo squadra tra noi, abbiamo così sperimentato che davvero c’è più gioia nel dare che nel ricevere, anche quando il dare è faticoso: fare felici gli altri è del resto un ottimo modo per vivere in pienezza, e noi in quei giorni lo abbiamo sperimentato … A metà settimana, giovedì 25 agosto, siamo poi partiti per la casa della nostra diocesi a Cassego, allo scopo di dedicare gli ultimi giorni del “campo” a riflettere sulla forte esperienza vissuta insieme, e di poterlo fare in un luogo di pace e di luce, dove ascoltare la voce dello Spirito e custodire il significato profondo del nostro viaggio. Numerose sono state le risonanze che abbiamo condiviso nei momenti di incontro. Ecco alcune testimonianze: “Ci siamo aiutati gli uni gli altri e abbiamo condiviso cose importanti”… “Abbiamo deciso insieme di metterci all’ultimo posto per vivere la gioia che nasce da un modo autentico di servire”… “Se guardi con gli occhi di Dio si trasfigura la realtà”…. “Siamo diventati piano piano un gruppo unito, persone unite che si vogliono bene”… “È stata una piccola esperienza che come un piccolo seme col tempo può crescere, così che nasca qualcosa di bello”… “Queste esperienze ci aiutano a scoprire qualcosa di noi e a donare agli altri per stare bene e capire come vogliamo vivere la nostra vita”. A Cassego tutti i presenti hanno avuto il dono di condividere con il vescovo Luigi Ernesto Palletti e con i sacerdoti, i diaconi e i seminaristi della diocesi la celebrazione eucaristica e la festa in occasione dei cinquant’anni della casa diocesana “San Pio X”, ringraziando così il Signore perché davvero in quel luogo tanti giovani hanno potuto incontrare il volto di Cristo. Anche noi, a conclusione di un’esperienza che come detto è stata davvero ricca, possiamo dire di aver ascoltato la sua Parola e di aver visto l’Amore che vince ogni paura e chiusura, strada fondamentale per generare in noi e intorno a noi vita e gioia vera.

 Fonte: Laura Torri | Avvenire/Spezia

 

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