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Arriva sul mercato la Barbie transgender

É stato da poco lanciato sul mercato, alimentando molte polemiche, un nuovo modello di Barbie, del brand di bambole dell’azienda Mattel: si tratta di una Barbie transessuale che, secondo quanto spiegano i suoi ideatori attraverso una nota di stampa, celebra «un visionario i cui incredibili contributi hanno contribuito a plasmare e influenzare la nostra cultura».

La Barbie è stata ispirata da Laverne Cox, transessuale [nata uomo, che si identifica come donna]. L’attrice nominata agli Emmy, produttrice di documentari e sostenitrice della parità di diritti è diventata famosa con il ruolo di Sophia Burset nella serie Netflix Orange Is the New Black, diventando la prima persona transgender ad essere nominata per un Emmy Award in una categoria di recitazione.

La bambola può essere acquistata online, il suo costo è di 40 dollari e comprende diversi cambi di vestiti. Barbie ha lavorato a stretto contatto con Laverne Cox per creare una bambola che riflettesse adeguatamente il suo aspetto e il suo stile. Gli schizzi iniziali dell’abito sono stati presentati a Laverne, che ha espresso il suo colore preferito come un “rosso sangue di bue intenso”. Laverne ha condiviso immagini di capi del suo guardaroba e l’ispirazione è stata presa dai suoi amati corsetti, blazer e scarpe scintillanti.

Questa iniziativa ha suscitato indignazione in molti gruppi di persone e laici della Chiesa, tra cui Giuliana Caccia, direttore di Origen – Vanguardia y cambio cultura. Caccia, in un’intervista ha affermato che «tutti questi tipi di azioni, come questa Barbie o l’uso di un giocattolo per promuovere un’agenda politica, è un sistema noto e anche perverso».

Il motivo è che chi lo propone e lo promuove lo «usa come pretesto per indottrinare i bambini per le loro cause politiche, ma d’altronde è anche una truffa perché è già stato dimostrato che i bambini non hanno ancora sviluppato quella consapevolezza politica o ideologica», continua. Ebbene, specifica, per natura, i bambini «tenderanno a scegliere giocattoli che vanno a pari passo con l’età del loro sviluppo emotivo». Quindi «molto probabilmente una Barbie transgender non verrà venduta, non sarà un business, ma sarà uno strumento politico per un’agenda. Non sarà un successo di vendite, è già stato dimostrato che ciò non accade».

Caccia lo paragona a quanto accaduto a Disney+ (sito streaming), quando «si diceva che avrebbero avuto personaggi Lgbti (lesbiche, gay, transessuali, bisessuali e intersessuali) e le vendite sono calate radicalmente. Lo stesso vale per qualsiasi azienda o marchio che abbraccia questo tipo di agenda».

Infine Caccia ricorda che «continuano a farlo perché dietro c’è qualcuno che finanzia o sostiene le aziende a fare questo tipo di passi, indipendentemente dal fatto che sia un affare o meno, cosa che evidentemente non lo è».

Fonte: IlTimone.org

 

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