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Chi prega tiene le proprie mani sul timone della storia

Ho cominciato a scrivere queste poche righe ormai una decina di volte. Abbiamo una sensibilità così accesa dopo questi due anni di prova, una stanchezza così radicata, che ormai – non so se pare anche a voi – mi sembra non ci sia quasi argomento sul quale si riesca a non dividersi.
Ma siccome il segno di riconoscimento che Gesù ha stabilito per i suoi è l’unità, vorrei scrivere il meno possibile sui fatti che stanno avvenendo intorno a noi.
La realtà è sempre più complessa delle tifoserie, il bene e il male davvero solo Dio li può giudicare. Noi però possiamo fare qualcosa per alleviare le sofferenze, le tante sofferenze sulle quali i media hanno acceso i riflettori, e anche su quelle che non si vedono, sulle guerre che ci riguardano di meno, e le tante prove che nel silenzio anche troppe famiglie normali stanno vivendo, messe alla prova da una povertà che mai avrebbero pensato di dover affrontare.
Ci sono momenti in cui da qualunque parte ci giriamo, sembra esserci dolore o mancanza di speranza. Sappiamo di chi è la firma, quando pensiamo così. Non è quella di Dio. Perché non possiamo mai dimenticare che c’è Dio nella trama dei nostri giorni, è lui che alla fine guiderà la storia, e ogni circostanza che ci è dato di vivere – anche quella che sarebbe l’ultima che avremmo scelto – può essere trasformata in un’occasione di unione più intima con lui.
 Però questo non può avvenire che con un combattimento. Raccogliendo le tante proposte che mi sono arrivate da più parti, ho chiesto aiuto al nostro amico Emanuele Ercoli per richiamare alle armi il nostro piccolo esercito, e riorganizzare la nostra ora di guardia, per metterci tutti insieme, e far sì che a ogni ora del giorno e della notte ci sia almeno uno di noi che sta pregando per implorare la pace. Come un corpo solo, basterà uno di noi che stia vigilando, e tutti noi saremo in preghiera, in comunione, anche quando dormiremo o lavoreremo o mangeremo…
Preghiamo insieme per chiedere la pace, perché la diplomazia trovi una soluzione, per tutti i luoghi del mondo in cui si sta soffrendo, per la spirale di follia in cui sembriamo sul punto di precipitare, per i più piccoli e poveri e indifesi che stanno facendo le spese di scelte politiche e azioni militari che non vogliono il bene dell’uomo. Ricordando che non ci accontentiamo di una “pace” in cui si possono uccidere i vecchi, i malati, i bambini nella pancia della mamma, o in cui si possono lasciar morire di fame le famiglie strozzate. Chiediamo che venga il Suo Regno, che non è certo l’assenza di azioni militari, è qualcosa di molto più grande.
Abbiamo pensato che in questa Quaresima, a partire dalla mezzanotte tra martedì e mercoledì delle Ceneri, nell’ora di guardia ognuno può scegliere il suo modo di pregare: il Rosario, il Sacro Manto a san Giuseppe, l’adorazione eucaristica, la preghiera silenziosa, la lectio divina, la liturgia delle ore, o anche la messa, magari preceduta e seguita da un momento di raccoglimento e ringraziamento, per terminare l’ora. L’importante sarà l’intenzione comune.
 Basterà prenotarsi anche con poco anticipo, ed essere fedeli all’impegno di quell’ora. Non è necessario che l’ora sia la stessa ogni giorno, e non è necessario che ognuno possa ogni giorno. L’importante è che ci sia sempre qualcuno che lo faccia, anche a nome degli altri.
Grazie a tutti quelli che potranno partecipare, con una o molte ore.

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