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Il dolore dei genitori per i figli che non vogliono più sapere niente della Chiesa

“Perché un figlio possa decidere di tornare a frequentare la Chiesa, deve sviluppare le proprie motivazioni”

Il dolore dei genitori per i figli che non vogliono sapere più niente della Chiesa è stato il tema di un importante commento condiviso da padre Wellington José de Castro sulla sua rete sociale.

“Al giorno d’oggi”, ha scritto il sacerdote, “sicuramente con una frequenza molto superiore rispetto al passato, non è difficile trovare genitori cristiani che soffrono per il fatto che i figli, influenzati da tanti mezzi, decidano di non andare più in chiesa e di non voler sapere più niente di Dio. Anche quando sono cresciuti in brave famiglie, i figli a volte si ribellano o si sviano, e i genitori sentono di aver in qualche modo fallito”.

“È innegabile che le ‘attrazioni’ del mondo mondano, con le sue false verità, che attaccano i valori morali e cristiani (per quanto riguarda aborto, famiglia, sessualità…), abbiano generato un’enorme confusione nella mente delle persone, soprattutto di quelle meno preparate. La scuola, gli amici, Internet – con i suo (de)formatori di opinione, youtubers – sono diventati, per molti aspetti, veri nemici di quei genitori che cercano di educare i figli nella fede cristiana, basandosi su valori come fedeltà, santità, rispetto della vita dal concepimento alla morte, castità, donazione, indissolubilità del matrimonio, generazione di figli…”

Figli che si allontanano dalla Chiesa

Il sacerdote ha proseguito:

“Questi genitori si vedono quindi impotenti di fronte alle posizioni dei figli, che si nutrono di notizie, articoli, libri e video non di rado in disaccordo con quello che insegna la Santa Madre Chiesa e allo stesso tempo cominciano a mettere in discussione la formazione ricevuta dai genitori, visto che gli amici ‘riempiono loro la testa’ con divagazioni e tesi che alla fin fine cercano di negare l’esistenza di Dio e la necessità della Chiesa: innanzano bandiere femministe, di genere e LGBT, deridono gli insegnamenti dei Papi (principalmente quando, purtroppo, mancano testimonianze) e finiscono per allontanarsi, provocando quasi sempre una crisi familiare. In questi casi, è comune che i genitori perdano la pazienza e la carità nei confronti dei figli, adolescenti o meno.

Come punto di vista personale, penso che non si debba agire in questo modo. I genitori devono invece cercare di essere pazienti, per quanto sia difficile. Capisco che sia frustrante provare a parlare con qualcuno che sembra ignorare la saggezza che gli si vuole trasmettere. Nella maggior parte dei casi, un ragazzo può impiegare molto tempo per comprendere tutta la situazione e quello che gli è stato detto. Non si deve quindi aumentare il problema costringendolo a prendere una decisione immediatamente. Perché possa decidere di tornare a frequentare la Chiesa, ha bisogno di sviluppare le proprie motivazioni. E questo può richiedere del tempo”.

Tempo e preghiera

Ma cosa fare allora con i figli che non vogliono sapere più niente della Chiesa?

Ecco cosa pensa padre Wellington:

“È quindi importantissimo per i genitori mantenere la calma. I figli possono sfidare le loro convinzioni più profonde, forse per la prima volta nella vita. È facile e comprensibile essere irritati, disperati e inquieti e sentire di aver fallito nel processo educativo, ma è importante resistere a questa tentazione e affrontare questa situazione in modo molto più facile.

Penso che l’insegnamento di Santa Monica, che ha pregato per tanti anni per la conversione di suo figlio confidando non nelle proprie parole o nella propria forza, ma nell’azione di grazia di Dio, sia un grande esempio di perseveranza nella preghiera da imitare, visto che ‘quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze’ (Is 40, 31) e che ‘se credi vedrai la gloria di Dio’ (Gv 11 ,40)”.

Fonte: José Miguel Carrera | Aleteia.org

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