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Bambini transgender, la Francia si ribella mentre i giudici inglesi “cancellano” Keira Bell

L’Express pubblica l’appello firmato da intellettuali, medici, magistrati, contro il «furto dell’infanzia» e la «mercificazione del corpo» dei minori indottrinati alla transizione di genere. Un dogma intoccabile per la Corte d’appello del Regno Unito.

«Non possiamo più tacere su quella che consideriamo una grave deriva in nome dell’emancipazione del “bambino transgender” (che dichiara di non essere nato nel “corpo giusto”). I discorsi radicali legittimano le richieste di cambiamento di sesso sulla base della semplice percezione, presentata come verità. Ma questo al costo di un trattamento medico o addirittura chirurgico per tutta la vita (rimozione di seni o testicoli) sul corpo di bambini o adolescenti. È questo fenomeno e il suo alto profilo mediatico a preoccuparci, e non le scelte degli adulti transgender».

Cinquanta intellettuali e medici, filosofi, psicanalisti, avvocati, magistrati, insegnanti in Francia si ribellano al «furto dell’infanzia», alla «mercificazione del corpo dei bambini» e alla mediatizzazione di «discorsi ideologici fuorvianti» sull’autodeterminazione che stanno portando a una impennata di bambini e adolescenti che desiderano cambiare sesso.

Contro la deriva del “bambino transgender”

L’appello, pubblicato da l’Express, ripreso e tradotto dal FeministPost, firmato da docenti e professionisti del mondo della cultura, della medicina, della giustizia e dell’infanzia (dalla filosofa Chantal Delsol, fondatrice dell’Istituto Hannah Arendt, membro dell’Accademia delle scienze morali e politiche, al magistrato ed ex presidente del tribunale dei minori di Parigi Thierry Baranger), denuncia l’accelerazione preoccupante delle risposte mediche attraverso trattamenti ormonali o interventi chirurgici mutilanti alle richieste di transizione (dieci anni fa erano 10 all’anno, nel 2020, solo nella regione dell’Ile-de-France sono state 10 al mese) da parte di bambini ancora “in costruzione”: «Persuadendoli del fatto che gli è stato “assegnato” un sesso alla nascita, e che possono cambiarlo liberamente, questi bambini vengono patologizzati per tutta la vita: consumatori a vita di prodotti chimici ormonali commercializzati dalle compagnie farmaceutiche, consumatori ricorrenti di sempre più operazioni chirurgiche nel perseguimento del sogno chimerico di un corpo fantastico».

Fonte: Caterina Giojelli | Tempi.it

 

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