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Il cancro e l’abbraccio con Vialli. Mancini: ho pregato per la sua guarigione

Il pianto e l’abbraccio tra i due amici dopo la vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra agli Europei, è un gesto che viene da molto lontano. La vicinanza del Ct a Vialli in uno dei momenti più difficili della sua vita, è segnata anche dalla fede

Dietro l’abbraccio tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli, dopo la vittoria dell’Italia sull’Inghilterra, c’è un rapporto di profonda stima e amicizia tra i due campioni, che va oltre il calcio. Hanno iniziato ad affermarsi come calciatori nella Sampdoria, ma anche dopo la “separazione”, Mancini in direzione Lazio, Vialli alla Juventus, i due hanno coltivato un legame umano indissolubile. 

Il cancro

Mancini è stato moralmente accanto a Vialli sin dalla terribile diagnosi di cancro al pancreas, contro cui l’ex attaccante della Sampdoria sta lottando dal 2017. Una realtà durissima da affrontare, contro un nemico che lo sta mettendo in grande difficoltà. Anche per questo, l’amico Mancini lo ha voluto come capo delegazione della Nazionale Azzurra agli Europei 2021. 

La preghiera per Vialli e il ruolo agli Europei

Era il 16 maggio 2020, quando Roberto Mancini, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, parlò della malattia di Vialli in relazione alla sua fede. Sappiamo che il Ct della Nazionale Italiana è credente e la preghiera accompagna sempre le sue giornate.

«Sono sempre stato religioso – affermava Mancini – sono cresciuto in parrocchia anche calcisticamente», ha dichiarato l’attuale ct della Nazionale italiana. «La fede, soprattutto nei momenti di difficoltà, ti aiuta: anche a maturare». La fede lo ha aiutato quando ha scoperto che l’amico Gianluca Vialli combatteva contro il cancro: ha pregato tanto per lui. Ora pensando a Vialli dirigente e quindi ad un Europeo da vivere insieme, Mancini afferma: «Potrebbe essere, anche perché è sempre stato convinto di capirne di calcio più di me…» (Il Sussidiario, 16 maggio 2020).

I pianti “solitari” di Gianluca Vialli

Gianluca Vialli, di recente, durante la trasmissione di Raiuno “Sogno Azzurro” (9 giugno 2021), in preparazione dell’Europeo 2021, ha parlato, forse per la prima volta in modo così schietto della sua tremenda malattia, senza nascondere le ferite.

Anche se sta meglio e le cure per il cancro gli stanno allungando la speranza di vita, la paura e i timori sono sempre dietro l’angolo. Timori coi quali l’ex attaccante ha imparato a convivere. Per farlo l’ex bomber blucerchiato ha imparato a liberarsi del dolore, mostrando le sue cicatrici con orgoglio: «Sono un segno di ciò che ho passato», ha sottolineato l’ex calciatore. «Provo a piangere da solo, quando sono in un posto confortevole, non tengo nulla dentro. L’ho appena fatto uscire e dopo mi sento meglio», ha aggiunto (Il Sussidiario, 6 giugno).

“Non è una battaglia contro il cancro”

«Il cancro – ha raccontato Vialli – è più forte di me e se lo combatti perdi. Io non ci sto facendo una battaglia, perché non credo che sarei in grado di vincerla».

Dal 2017, dalla diagnosi di tumore, Vialli non si è mai arreso, tanto che ha accettato con gioia anche il diventare Capo delegazione della nostra Nazionale: «Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante».

L’abbraccio tra Vialli e Mancini proviene anche da qui: da una malattia che stanno combattendo anche un pò insieme.

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