Non conoscevo Michelangelo.
Non lo conosco neanche adesso, in realtà, e chissà se arriverò mai a conoscerlo nelle parole di se mae, se pae e della gran parte di quelli che lo conoscevano.
Perché alla fine per conoscere qualcuno ci vogliono anni (almeno per me). Magari a qualcuno bastano 30 secondi.
Ho spesso pensato ai se e ai ma, che alla fine sono a fissare i destini di tutti. Ho pensato un casino ai suoi sogni appesi, e chissà quanto c’ha pensato lui. Nella traiettoria impazzita, fragile e eterna, dei suoi 20 anni.
Oggi s’è chiuso un cerchio. Il libretto che abbiamo voluto dedicargli è finalmente pronto. Sarà presentato per la prima volta alla festa dello Spezia Calcio Popolare di Beverino, sabato prossimo (12 luglio). Chissà se poi ce ne saranno delle altre, di presentazioni. Di sicuro, il ricavato sarà interamente destinato a sostenere le cure e il percorso riabilitativo di Matteo Busoni (altra storia di sto pezzo di terra). Nei prossimi giorni saprete di più dai giornali.
È una goccia nel mare. Che conta per quello che può contare.
Ma chissà che provare a fare del bene, un po’ per uno e un pezzo alla volta, non sia l’unica cosa per cui valga la pena impegnarsi. L’unica che abbia senso.
Fonte: Il Secolo XIX
E’ uno spirito libero, Michelangelo. Coperto di amici (e di ragazze). E di sogni. Tanti. I viaggi. La Polo usata. La casa a San Bernardino (in affitto, perché comprarla costa troppo). Il concorso da Vigile del Fuoco. Al centro, aiutare gli altri. Bambini inclusi.
Sogni che in parte rimangono appesi. Perché Michelangelo muore nella notte tra il 24 e 25 ottobre 2024 all’incrocio di Bottagna. Contro a un furgone, mentre va a Vezzano in scooter con un amico. Ci proveranno quattro ambulanze a salvarlo. Il massaggio cardiaco durerà più di un’ora.
Al collo, la collanina con la testa dell’Aquila, che si porterà dietro per sempre insieme alla sciarpa dello Spezia.
Fonte: Roba de Speza – Instagram
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