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La sfida dei genitori nell’Italia del 2020

Sebbene sospesi tra decreti e ordinanze, tra incertezze, ansie, sbalzi d’umore e preoccupazioni, i genitori italiani con figli tra 0 e 14 anni non mettono in discussione i grandi valori e i punti fermi della vita familiare, e fanno emergere un’Italia della quotidianità che, per il 46%, dichiara di guardare al futuro con ottimismo. 

È questo quanto emerge dall’indagine “La sfida dei Genitori Italiani” condotta da BVA Doxa per Prénatal Retail Group. La ricerca ha coinvolto un campione di 619 genitori di età compresa tra i 25 e i 55 anni e ha previsto due rilevazioni – una a febbraio e l’altra a settembre 2020 – che hanno sondato gli stati d’animo e gli atteggiamenti dei genitori italiani prima della pandemia da Covid-19 e nella successiva fase di “nuova normalità”, nel periodo di riapertura delle scuole tra il 17 e il 28 settembre. 

IL RISPETTO È LA CHIAVE PER UN FUTURO MIGLIORE – “Educare i giovani al rispetto delle persone” (67%, +7% rispetto a febbraio 2020), “offrire più opportunità di lavoro ai giovani” (54%, +9%) e “disporre di un’informazione completa, corretta, imparziale ma anche semplice da capire” (47%, +8%) sono i tre aspetti considerati più importanti dai genitori italiani al fine di costruire una società futura migliore. Inoltre, i genitori italiani rimarcano anche l’importanza di “educare i giovani al rispetto per l’ambiente” (59%, +6%), “garantire stesse opportunità a uomini e donne, nei diversi ambiti” (53%, +6%) e “promuovere il senso civico e l’educazione civica dei cittadini” (59%, +6%).

Nel complesso, il rispetto per gli altri torna come primo tra gli insegnamenti da trasferire ai figli (63%, +7%), seguito da “impegnarsi in quello che si fa” (52%, +6%).

Il rispetto è prioritario anche sul fronte dei valori da trasmettere ai più piccoli secondo il 43% dei genitori italiani, quasi al pari dell’onestà (41%). Il rispetto delle regole, invece, si attesta al terzo posto nella scala dei valori più importanti da trasmettere ai figli, ma a paragone con la precedente rilevazione  si registra una flessione del 5%, passando dal 40% al 35%.

I GENITORI ITALIANI: PIÙ ANSIOSI, MENO ALLEGRI E ALLA RICERCA DI TEMPO LIBERO E RISORSE ECONOMICHE – I genitori italiani con figli da 0 a 14 anni si descrivono protettivi (47%), pazienti (37%) e rassicuranti (36%). Tuttavia, se si  confrontano i dati della prima e della seconda rilevazione, si scopre che diminuisce la quota di coloro che si definiscono allegri (da 30% a 24%) e, allo stesso tempo, aumenta quella degli ansiosi, che passa da 13% a 18%, con un incremento più significativo tra le mamme.

Quanto ai bisogni più ricorrenti, la richiesta di maggiori risorse economiche (44%, +5%) è seconda all’”avere più tempo libero” che, sebbene registri un calo dell’11%, rimane la prima necessità per il 50% degli intervistati. Con la “nuova normalità” aumenta anche la domanda di servizi a sostegno delle famiglie (34% vs 29% registrato a febbraio 2020) e di possibilità di trovare un lavoro, specie per le mamme (32%, +11%).

Per quanto riguarda i risvolti economici della pandemia sui consumi familiari nei prossimi sei mesi, il 52% dei genitori italiani prevede disponibilità economiche inferiori (39%) o molto inferiori (13%) rispetto al presente.

AUMENTA LO STRESS, MA I NONNI CONTINUANO AD ESSERE UN PUNTO FERMO – Per il 41% degli intervistati, il periodo di emergenza sanitaria prima dell’estate ha avuto un impatto sui ruoli e sulle relazioni con il partner. Tra questi, il 48% definisce questo cambiamento in termini negativi, poiché ha portato a maggiori tensioni, nervosismi, litigi stress e preoccupazioni.

In questo contesto delicato, la scuola è l’ambito che più di ogni altro ha determinato un’alterazione del clima familiare: per il 90% dei genitori è al primo posto con voto da medio a elevato (da 6 a 10). Ad essa seguono le attività sportive (85%), il lavoro (81%) e le attività di intrattenimento familiare (81%).

Rispetto all’interazione con i nonni, vero punto di riferimento e compagni di gioco preferiti dal 50% delle famiglie in era pre-Covid, per il 33% la relazione con loro continuerà seppur in condizioni di sicurezza, mentre per il 15% gli incontri saranno ridotti al minimo indispensabile.

L’IDENTIKIT DELLE FAMIGLIE E L’ATTEGGIAMENTO VERSO IL FUTURO – La ricerca ha fatto emergere quattro gruppi tipologici di genitori che, complessivamente, portano a dividere l’Italia in due macro-poli: un polo positivo e ottimista nei confronti del futuro, che rappresenta il 46% delle famiglie ed è incarnato dagli “Sperimentatori” (18%) e dagli “Equilibrati (28%); e un polo negativo, di pessimisti e poco soddisfatti, che coinvolge il restante 54%, annoverando i “Timorosi” (33%) e gli “Scoraggiati” (21%). In queste quattro categorie, costruite sulla base degli atteggiamenti, non sono stati registrati cambiamenti tra le due fasi di rilevazione.

Di seguito, il dettaglio dei tratti caratterizzanti dei quattro gruppi:

Sperimentatori (18%): residenti principalmente nel Nord Ovest, di età compresa tra i 36 e i 45 anni e una prevalenza di figlie femmine. Si contraddistinguono per una più marcata tendenza al nuovo e il più alto livello di scolarizzazione. Aperti e consapevoli dell’esistenza di nuovi e diversi modelli di famiglia, riconoscono le difficoltà di mantenere l’autorevolezza con il figlio, sono molto coinvolti nell’educazione dei bambini/ragazzi e più della media sanno sfruttare le nuove opportunità di dialogo con loro. Sono veri e propri animali sociali, particolarmente sensibili al giudizio degli altri, attenti agli aspetti di inclusione sociale e integrazione delle minoranze. Sono ottimisti, determinati nel perseguire gli obiettivi e soddisfatti della loro vita attuale.

Equilibrati (28%): residenti al Centro-Sud e nelle Isole, vanno dal 25 ai 35 anni e hanno soprattutto bambini tra i 6 e gli 8 anni. Sono genitori moderati nei comportamenti e negli atteggiamenti, più degli altri vogliono trasferire ai figli l’importanza dell’impegno e il senso di responsabilità ma anche il valore dell’essere se stessi e della libertà di pensiero. Si definiscono genitori protettivi e sono i più attenti all’ambiente e alla sostenibilità. Per loro il gioco è valore educativo, apprendimento e creatività.

Timorosi (33%): come gli Sperimentatori, risiedono principalmente nel Nord Ovest. Hanno però un’età più elevata, oltre i 46 anni, e figli tra i 6 e gli 8 anni. Sono individui poco inclini ai progetti a lunga scadenza, chiusi verso il nuovo ma senza ragioni oggettive. Da genitori avvertono in modo più sensibile degli altri la difficoltà di mantenere autorevolezza con i figli e la stabilità di coppia. Sono coloro che si definiscono i più protettivi, meno moderni, ma allo stesso tempo cercano di educare i figli all’autonomia. Amano dedicare tempo alla famiglia e tra gli insegnamenti che ritengono più importanti dichiarano “godersi gli affetti e le persone care” e “avere rispetto per gli altri”.

Scoraggiati (21%): residenti soprattutto nel Centro e nel Nord Est, tra i 25 e i 35 anni e con figli prevalentemente maschi di 9-11 anni. Sono il gruppo con la più alta quota di genitori single. Più degli altri manifestano richieste di sostegno su aspetti concreti della quotidianità che rendono più difficile il rapporto con i figli, di cui sono i più insoddisfatti rispetto agli altri gruppi. Fanno fatica a progettare a medio-lungo termine e hanno meno tempo degli altri da dedicare alla famiglia. Le difficoltà del quotidiano li portano a privilegiare insegnamenti rivolti al “fare”: apprendere competenze per mettere in pratica soluzioni efficaci. Rispetto e onestà sono i valori chiave che vogliono trasmettere.

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