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Noa: sul ruolo del padre, nonostante le strane pieghe di questo mondo

La cantante israeliana: «Lui per me è stato un faro di valori e di ispirazione»

Mio padre, David Nini, è nato in un piccolo paese agricolo in Israele da una famiglia umile di origini yemenite. È cresciuto in condizioni di relativa povertà, percorreva ogni giorno chilometri a piedi nudi o in groppa al suo asino per andare a scuola, lavorava nei campi con i suoi genitori dall’età di sei anni, mungeva mucche, pascolava pecore e leggeva libri a lume di candela in una stanza condivisa con i suoi cinque fratelli.

Sognava di suonare il violino ma nessuno credeva che un povero ragazzo yemenita potesse mai fare qualcosa di così raffinato. Ma mio padre era un ragazzo intelligente, che rifiutava di accettare i vincoli della razza, del ceto e dell’origine familiare. I suoi buoni voti e il suo duro lavoro l’hanno portato da un successo scolastico ad un altro; i sentieri polverosi della sua scuola di campagna sono stati sostituiti dalle strade del deserto per l’Università di Beer Sheva, dalle strade tortuose dirette al famoso Istituto di Israele Technion ad Haifa, ed infine dalle superstrade che l’hanno condotto all’Università americana di Rochester e all’illustre Columbia University di New York, dove ha ottenuto il suo Phd in Ingegneria Chimica con lode.

Io non ho seguito le orme accademiche di mio padre, anche se sapevo che questo era il suo più grande desiderio per me. Sono cresciuta in un mondo del tutto differente, le mie possibilità ed opportunità sono state di gran lunga maggiori rispetto alle sue. Ho seguito il mio cuore, e forse anche il suo, e sono diventata musicista. Ho, tuttavia, seguito la guida di mio padre in tutte le cose che considero più importanti. Mio padre è un uomo di profondi valori, di umana compassione e di rigorosa responsabilità; è un uomo che non perderebbe mai l’occasione di dare una mano, di dare qualcosa di sé per gli altri, di condividere, di avere a cuore, di essere da guida, anche con proprio grande sacrificio personale. Durante tutta la mia vita ha dato a me e ai miei fratelli un incredibile esempio personale di comportamento umano della migliore qualità possibile. Il suo timido e brillante talento per la poesia e la canzone, il suo prendersi cura della sua famiglia attraverso fuoco e fiamme, la sua dedizione e il suo altruismo, la sua modestia, il suo amore sconfinato e la sua bellissima risata… questi sono i gioielli della mia infanzia, le luci splendenti della mia coscienza, i baluardi della mia anima.

Nel mondo in cui viviamo, dove la tecnologia e i progressi dell’uomo ci hanno costretto a ridefinire il classico ruolo del padre come chi provvede alla famiglia e la protegge, sento che mio padre ha precorso i suoi tempi nel comprendere e trasmettere a noi, i suoi figli, quello che un padre (e una madre!) può essere e, si spera, sarà sempre, nonostante le strane e spesso spaventose pieghe che questo nostro mondo possa prendere: un faro di valori e di ispirazione, e una sorgente inesauribile di amore.

Fonte: Avvenire.it

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