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I neuroscienziati scoprono una canzone capace di ridurre l’ansia nel 65% dei pazienti

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Il disturbo psicologico noto come ansia è stato ben documentato negli annali della storia medica. Ippocrate già parlava dell’ansia nell’antichità, e il disordine è stato confermato per la prima volta da Sigmund Freud nel 1926.

Oggi la diagnosi di ansia diventa sempre più comune, soprattutto tra i giovani. Secondo Rachael Dove, autrice di Anxiety, The Epidemic Sweeping Through Generation Y, l’aumento delle diagnosi tende ad essere attribuito all’ascesa della tecnologia, all’eccesso di protezione da parte dei genitori, alla scuola e al lusso di poter scegliere tra molte cose.

Il disturbo, che può essere estremamente debilitante nella vita quotidiana, viene trattato con farmaci. Una percentuale inferiore di pazienti riceve una terapia sia farmacologica che alternativa.

L’ansia può anche essere curata, con una certa dose di successo, usando metodi olistici come la meditazione, lo yoga, i massaggi e altre tecniche di rilassamento. Tra tutti i trattamenti usati per combattere l’ansia, la musicoterapia è tra i più marginali, ma tutto sta per cambiare per via di una nuova ricerca sull’efficacia di questa forma di terapia.

La ricerca è stata realizzata da MindLab International nel Regno Unito per scoprire che tipo di musica induce il maggior stato di rilassamento negli individui.

L’esperimento ha visto i partecipanti cercare di risolvere cruciverba difficili che provocavano loro vari livelli di stress mentre erano collegati a dei sensori. Nel contempo, avrebbero ascoltato una serie di brani musicali di stile diverso. La loro attività cerebrale, i battiti cardiaci, la pressione arteriosa e la respirazione erano costantemente monitorati nel corso dello studio.

La canzone che si è dimostrata più efficace è risultata Weightless, ideata dalla band Marconi Union per cercare di indurre il rilassamento in chi l’ascolta.

Sorprendentemente, il brano è riuscito a ridurre il 65% dei sintomi di ansia nei partecipanti allo studio. Il brano non solo ha diminuito la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, ma ha anche inibito la liberazione degli ormoni dello stress come il cortisolo.

Nonostante l’estrema efficacia di questa canzone, il ricercatore principale dello studio, il dottor David Lewis Hodgson, ha avvertito che il brano si è dimostrato talmente efficace nel rilassare alcuni partecipanti che hanno iniziato a provare sonnolenza, per cui non è consigliabile ascoltarlo mentre si guida.

Fonte: Kvooka | Aleteia.org

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