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Limonta: «Tutti i bambini devono essere felici»

È questa la filosofia che guida Paolo Limonta, maestro elementare che per Pasqua ha detto ai suoi bambini: “Leggete un libro, guardate un film, ricordate un episodio particolare, siate felici”.

Lui che, maestro di italiano, storia, geografia, motoria e arte nella sua classe dell’Istituto Comprensivo Guido Galli di viale Romagna a Milano ha previsto un angolo dalla prima elementare detto “della materna” e negli anni successivi di rilassamento dove su un tappetone rilassarsi e leggere un libro durante le ore di lezione. Limonta la scuola la vive e la vuole così. Un luogo, per lui come per tanti altri insegnanti, dove i bambini devono essere felici.

«Per permettergli, poi, anche nei gradi superiori di avere un approccio diverso con l’istituzione. Partendo dal presupposto che i bambini devono trovare nella scuola una comunità dove tutti gli attori adulti che partecipano hanno come compito prioritario di garantire il loro benessere. All’interno di questa filosofia, che mette al centro la relazione che si sviluppa in classe, dove i bimbi sono liberi di esprimere gioie, paure, potenzialità attraverso un costante rapporto tra i bambini e gli insegnanti, in questo stesso percorso rientrano anche i compiti. Nei fine settimana e durante le vacanze».

Il diritto all’ozio

Limonta che ha ben chiaro che a Milano i bambini più fortunati stanno a scuola 8 ore ogni giorno dalle 8.30 alle 16.30, mentre quelli meno fortunati stanno dalle 7.30-18. «In un ambiente dove soprattutto gli viene chiesto di stare attenti, in silenzio e non muoversi. Partendo da questo presupposto, crediamo che durante le vacanze i bambini debbano fare cose non legate per forza all’ambiente scolastico, quindi compiti didattici (come il ripasso di piccole nozioni o cose fatte a scuola), ma garantendogli il piacere di fare cose con i genitori e con altri bambini o anche di non fare assolutamente nulla. Un diritto all’ozio che è sacrosanto».

Compiti speciali per Pasqua

Ecco perché per Pasqua Limonta ha chiesto ai suoi bambini di: «1. leggere un libro perché tra la terza e la quarta i bimbi esprimono il desiderio di leggere, quindi il compito non è più un compito ma una cosa piacevole anche perché il libro lo scelgono loro; 2. Con lo stesso spirito di guardare un film, esperienza che facciamo anche a scuola come spunto all’attività didattica; 3. Di ricordare un episodio particolare sapendo che al ritorno dalle vacanze ne parleremo. E che ci sono bambini che non si muovono mai da Milano, mentre altri che viaggiano. Ecco perché il compito non è descrivere cosa hanno fatto, ma un episodio per loro particolarmente piacevole che così non sarà legato alle condizioni sociali o economiche delle rispettive famiglie. 4. Di essere felici: una delle componenti essenziali per la felicità dei bambini è di essere circondati da adulti che li riconoscono come persone, sono disponibili a stare con loro e a creare momenti di felicità con gradi diversi.  Da lì scaturisce la felicità: facendo colazione con mamma e papà, essendo accolti dal maestro a scuola ed essendo ascoltati o anche stando tutto il pomeriggio sul letto senza fare nulla».

Fonte: Chiara Pelizzoni |  FamigliaCristiana.it

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