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Il valore della famiglia nella costituzione

Sabato 19 novembre, alle ore 21.00, presso la sala consiliare del comune di Lerici, si terrà un’importante conferenza dell’avvocato Gianfranco Amato sulle ragioni per cui sarà fondamentale votare NO al referendum costituzionale previsto per il prossimo 4 dicembre.
Il titolo della conferenza sarà “IL VALORE DELLA FAMIGLIA NELLA COSTITUZIONE. Risvolti e rischi etici della riforma costituzionale”.
Gianfranco Amato è un illustre avvocato di origini varesine, particolarmente impegnato a livello nazionale su tematiche riguardanti la famiglia e la bioetica, e ricopre le cariche di presidente dell’associazione “Giuristi per la Vita”, presidente e fondatore dell’associazione “Scienza & Vita” di Grosseto, e segretario nazionale del “Popolo della Famiglia”, il nuovo movimento politico fondato lo scorso marzo insieme al giornalista e scrittore Mario Adinolfi.
La conferenza è organizzata dall’associazione culturale “LERICI DOMANI”.

L’ingresso è libero e aperto a tutti.

Il referendum, per il quale non è previsto alcun quorum, chiederà agli italiani di confermare o meno la riforma Renzi-Boschi, che intende modificare radicalmente la carta fondamentale dello Stato. Un’operazione molto pericolosa, specialmente per la combinazione con l’ “Italicum”, la nuova legge elettorale, approvata in Parlamento con voto di fiducia. Il partito che vincerà le elezioni – anche solo col 25% dei voti – controllerà il 55% dei seggi, l’elezione del Presidente della Repubblica, i giudici costituzionali e la direzione della Rai. In riferimento al titolo stesso della conferenza del 19 novembre, se la riforma costituzionale passasse, essa spianerebbe la strada alle prossime tappe – già annunciate – della deriva etica contro l’uomo e la famiglia, con leggi su “matrimonio” gay, adozioni per gay e single, utero in affitto, divorzio lampo, liberalizzazione delle droghe, eutanasia, anche infantile, omofobia/transfobia. Certamente, alcune modifiche alla Costituzione possono essere molto utili.
Tuttavia, l’impostazione della riforma Renzi-Boschi desta preoccupazione, perché toglie la rappresentatività ma non gli sprechi. Il Senato non verrà più eletto dai cittadini, ma conserverà la sua burocrazia. Il potere verrebbe accentrato nelle mani di pochissime di persone al governo, con responsabilità anche su temi attualmente trattati dalle regioni. Si tradisce così il principio di sussidiarietà, che richiede che le decisioni vengano prese al livello più vicino possibile a quello delle persone su cui tali decisioni hanno impatto, in modo che tutti, nella diversità dei propri ruoli, possano contribuire al bene comune. La riforma Renzi-Boschi comporta una perdita secca di sovranità popolare, con minore influenza degli enti sociali e maggior controllo da parte di lobby e poteri forti, quali multinazionali, governi esteri e agenzie. Di questo e molto altro si discuterà sabato 19 novembre a Lerici insieme al relatore.

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