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Studiare le determinanti della felicità per capire meglio il benessere ed individuare fattori rilevanti trascurati dalle misure tradizionali, come il PIL. E’ l’obiettivo del Rapporto Mondiale sulla Felicità 2016 che verrà presentato il 16 marzo a Roma presso il centro convegni della Banca d’Italia, all’interno delle iniziative della Happiness Conference 2016. Il Rapporto, alla cui stesura hanno contribuito le Università Tor Vergata e LUMSA, è fondato sull’indagine Gallup, l’unica ad avere a disposizione informazioni a livello individuale su quasi tutti i paesi del mondo. Sono state individuate sei variabili che spiegano il 75% delle differenze di felicità tra gli abitanti del pianeta.

Nel documento viene spiegato inoltre in che modo la politica ha un impatto importante sulla felicità chiarificando la misura di tale impatto ed i fattori più importanti a riguardo. Il Rapporto misura le diseguaglianze di felicità, la variazione delle diseguaglianze e il loro rapporto con la felicità individuale, indicando anche la classifica dei paesi sia in termini di livelli di felicità media che di tassi di variazione (quelli con maggiori aumenti e riduzioni di felicità).

Tale documento fornirà indicazioni utili anche per l’eurozona: i livelli e le variazioni di felicità tra paesi membri stanno riducendosi o aumentano? “Chi punta solo sul PIL rischia di avere brutte sorprese”. – afferma Leonardo Becchetti, tra gli organizzatori – “Il Pil non basta a misurare il benessere e le recenti elezioni irlandesi, in cui il governo è stato sonoramente sconfitto nonostante una crescita sulla carta del 7%, lo dimostrano chiaramente. La felicità (soddisfazione di vita) è una misura sintetica molto importante a cui la politica e i media dovrebbero fare particolare attenzione perché in grado di catturare tutti i fattori che incidono sulla soddisfazione dei cittadini.”

“E’ molto importante che quest’anno il Rapporto mondiale della felicità venga presentato in Italia – dichiara Luigino Bruni docente LUMSA. L’Italia è stata la patria della felicità, perché mentre in Inghilterra l’economia nel ‘700 nasceva come “scienza della ricchezza”, in Italia a Napoli e in tutta la penisola la nuova scienza economica prendeva il nome di “scienza della pubblica felicità”. Oggi l’Italia e l’Europa hanno un enorme bisogno di bene comune perché l’aumento delle diseguaglianze ci sta dicendo ormai da tempo che il bene dei singoli cittadini più ricchi può crescere a scapito dei più poveri. “Non si può essere felici da soli“, perché la felicità è una forma alta di bene comune.”

Alla stesura del Rapporto, giunto alla quarta edizione, partecipano importanti studiosi del Sustainable Development Solutions Network (SDSN), gruppo che riunisce esperti mondiali nei campi dell’economia, della psicologia, della salute e della sicurezza pubblica, esperti di statistiche nazionali ed altri ancora. L’obiettivo è quello di promuovere l’utilizzo di diverse misure del benessere e della felicità nella valutazione del progresso delle Nazioni. Il Rapporto Mondiale sulla Felicità sarà presentato a Roma mercoledì 16 marzo, dalle ore 9.00, presso il nuovo centro convegni della Banca d’Italia di via Nazionale 190, nel corso di una giornata che metterà i redattori John Helliwell, Richard Layard e Jeffrey Sachs a confronto con diversi economisti nazionali e internazionali. Concluderà l’evento la tavola rotonda “It’s the Happiness stupid!” coordinata dal giornalista Dino Pesole (il Sole 24 Ore), cui partecipano Enrico Giovannini (Università Tor Vergata), Marco Tarquinio (Avvenire), Ermete Realacci (Symbola), Stefano Zamagni (Università di Bologna), Paolo Sestito (Banca d’Italia).

La presentazione del World Happiness Report 2016 prevede due eventi ad essa collegati: martedì 15 marzo presso l’Università LUMSA di Roma, via di Porta Castello 44 – dalle ore 9.15 alle 18.00 – la Happiness conference, un incontro di studiosi sulle possibilità di misurare il benessere attraverso indicatori chiave. Verranno discussi un centinaio di lavori sul tema presentati da studiosi di 17 nazionalità. Giovedì 17 marzo presso l’Auditorium di via della Conciliazione 4 – dalle ore 10.00 alle 13.00 – si svolgerà l’incontro organizzato dal Cortile dei Gentili dal titolo, “Felicità, benessere e bene comune: quali direzioni per una società ricca di senso e capace di creare valore economico sostenibile”. I redattori del World Happiness Report 2016 dialogheranno con studiosi di altre discipline su felicità, qualità della vita e i loro indicatori, confrontandosi anche con i più recenti dati Istat sul benessere sostenibile nazionale, regionale e locale. Interverranno il Card. Gianfranco Ravasi, Giuliano Amato, presidente della “Fondazione Cortile dei Gentili”, gli economisti Luigino Bruni (LUMSA), Stefano Zamagni (Università di Bologna), Leonardo Becchetti (Università di Roma Tor Vergata), il filosofo Sebastiano Maffettone (LUISS). Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti rivolgerà il suo saluto ai partecipanti.

Saranno messi in evidenza quei beni non economici che portano al benessere ma non sono inclusi negli indicatori di sviluppo quantitativo. Obiettivo dichiarato della giornata è che giornalisti, economisti e politici riflettano su questi temi per un approccio più corretto al tema della costruzione di indicatori condivisi di felicità sostenibile.

Tutti gli eventi legati al World Happiness report 2016 sono organizzati da Happiness Economics and Interpersonal Relations (HEIRS), Università LUMSA di Roma, Centre for Economics and International Studies (CEIS) Tor Vergata, Banca Credito Cooperativo (BCC), Confcooperative.

Fonte: laPerfettaLetizia.it

Per maggiori info
Sito ufficiale WHR 2016: www.happiness.lumsa.it
Happiness Economics and Interpersonal Relations (HEIRS): www.heirs.it
Università LUMSA: www.lumsa.it
Cortile dei Gentili: www.cortiledeigentili.com

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