Sopra La Notizia

Due i pullman da Spezia per “Difendiamo i nostri figli”

Oltre cento spezzini hanno partecipato a “Difendiamo i nostri figli”, la manifestazione per la famiglia e contro il ddl Cirinnà e la propaganda gender nelle scuole, che ieri pomeriggio ha portato oltre un milione di persone in Piazza San Giovanni in Laterano a Roma. Sono giunti a Roma con due pullman, treno e auto, a proprie spese. Hanno affrontato un forte temporale all’arrivo, ed un altro proprio al termine dell’incontro. Nel mezzo, il sole caldo e una grande partecipazione.

Sul palco, si sono alternati sia interventi che hanno illustrato i problemi legati alla diffusione dell’ideologia del gender e ai disegni di legge ad essa ispirati (sulle “unioni civili”, sull’ “omofobia”, sulla “parità di genere” nelle scuole) sia testimonianze di famiglie che hanno raccontato che cosa significhi, nel quotidiano, affrontare insegnamenti e pratiche che confondono e indeboliscono i bambini nel difficile processo di costruzione della propria identità.

Hanno parlato gente comune e persone esperte, come Gianfranco Amato, Simone Pillon, Costanza Miriano, Mario Adinolfi, che da quasi due anni girano instancabilmente l’Italia per risvegliare le coscienze riguardo all’attacco alla famiglia e al diritto dei bambini di crescere in una famiglia con un padre ed una madre e di essere educati correttamente e liberamente, senza gli errori del gender. Secondo il gender, il sesso biologico maschile e femminile è poco rilevante per l’identità di una persona, e la famiglia è una costruzione culturale, liberamente definibile a tavolino. Il gender si sta sempre più diffondendo nelle scuole, nella pubblica amministrazione e sui media dietro il paravento della “parità di genere” e di una giusta lotta al bullismo.

Alla manifestazione sono intervenuti leader di vari gruppi etnici e religiosi, come Cornelius Eke, per la comunità africana, e l’imam Mohamed, della moschea di Centocelle, che ha definito il gender «pericoloso, cattivo per l’umanità». Giacomo Ciccone, presidente dell’Alleanza evangelica italiana, ha sottolineato il pluralismo della manifestazione, non facilmente riscontrabile in altre iniziative. Il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, assente nel rispetto del Sabato, ha mandato un messaggio di sostegno a nome della comunità ebraica. Kiko Arguelo, il leader dei neo-catecumenali presenti in massa, ha tenuto una grande catechesi sulla bellezza della differenza sessuale maschile e femminile e sulla centralità della famiglia, secondo il modello della Sacra famiglia di Nazareth.

L’ex-sottosegretario Alfredo Mantovano ha inserito i disegni di legge citati nel contesto di un più generale attacco alla famiglia e al matrimonio che, con le recenti approvazioni del “divorzio facile” e del “divorzio breve”, è ora diventato più semplice da rompere che il contratto con un operatore telefonico. Il portavoce della manifestazione e del comitato “Difendiamo i nostri figli”, Massimo Gandolfini, neurochirurgo bresciano, ha sottolineato l’assenza di basi scientifiche dell’ideologia del gender e ha dato la disponibilità del comitato per attività di formazione e di sostegno a chiunque sia interessato alla difesa ed alla promozione della vita e della famiglia.

All’inizio è stata letta la lettera di adesione di AGAPO, l’associazione di genitori e amici di persone omosessuali, secondo la quale il ddl Cirinnà sulle “unioni civili” «oscura il ruolo dell’alterità nelle relazioni affettive, rendendo l’uomo e la donna intercambiabili». Sono state anche proiettate e citate le parole con cui Papa Francesco invita alla mobilitazione contro il gender “sbaglio della mente umana”, la cui propaganda e diffusione ha paragonato alle operazioni dei balilla e della gioventù hitleriana.

L’esperienza è stata entusiasmante. «La moltitudine di oggi è una piazza nata dal basso – ha sottolineato Annalisa. Una marea umana fatta di mamme, papà, bambini (anche piccoli), nonni. Totalmente aconfessionale. Anche questo si è visto oggi: di fronte ad ideologie crescenti che minacciano l’essere umano, non esistono differenze. La voce è una e grida “basta!”. È questa, che oggi è scesa in piazza, la vera sovranità. La gente che tutti i giorni, facendo fronte ad una politica assente e contraria, manda avanti il paese motivata dai “valori non negoziabili”, primo su tutti la famiglia. Con oggi la politica non potrà più restare sorda, andando avanti per la strada impervia dell’ideologia gender, cercando tutti i modi per propinarla, spesso scavalcando il ruolo prioritario dei genitori nell’ educazione dei figli. Questi non dovranno più sentirsi imbarazzati dal voler trasmettere ai propri figli valori fondamentali per la società. Lo Stato stesso dovrà scegliere tra seguire il “pensiero unico” o andare controcorrente per ritrovare la sua identità. Le famiglie italiane oggi si sono fatte sentire».

Alessandro: «E’ stata una giornata memorabile. Purtroppo sono tempi in cui i genitori devono lasciare le comodità della propria casa e farsi sentire a scuola, in piazza, sul luogo di lavoro. Grazie al comitato organizzativo “Difendiamo i nostri figli”, ieri ci è stata data la possibilità di rivendicare il nostro diritto di scegliere l’educazione da dare ai nostri figli, mettendosi contro questa follia umana che rappresenta il gender. Dobbiamo farlo non solo per i nostri figli, ma anche per i nostri nipoti e per le generazioni future, per custodire questo mondo e consegnarlo a loro migliore o almeno non peggiore di come lo abbiamo ricevuto».

Patricia: «Ringrazio per la bellissima giornata. Stamane, alzandomi, mi sono sentita molto serena, ri-visitando la magnifica realtà vissuta ieri in Piazza San Giovanni. Eravamo in tanti, tanti, tanti, ognuno con la sua identità ed il suo modo di partecipare all’unica volontà di dire “no” a quello che alcuni disegni legislativi vorrebbero imporci. C’erano, tanti nonni, tantissimi giovani e tante, tante famiglie al completo di figli. Il tutto, nonostante la pioggia battente che ha preceduto e seguito la manifestazione. Ma un sole più alto ci ha benedetto, e spero ci faccia la grazia di illuminare chi queste idee ha partorito. Ribadiamo con fermezza: forza, coraggio e tanta speranza».

 

Newsletter

Ogni giorno riceverai i nuovi articoli del nostro sito comodamente sulla tua posta elettronica.

Contatti

Sopra la Notizia

Tele Liguria Sud

Piazzale Giovanni XXIII
19121 La Spezia
info@sopralanotizia.it

Powered by


EL Informatica & Multimedia