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Due pullman di spezzini a Roma: “Andiamo a difendere la famiglia naturale”

La Spezia – Anche molti spezzini si stanno organizzando per partecipare alla manifestazione “Difendiamo i nostri figli”, di sabato 20 giugno a Roma, quando alcune centinaia di migliaia di persone si ritroveranno in Piazza San Giovanni per dire “sì” alla famiglia e “no” ai progetti e “alle leggi che intendono svilire la specificità del matrimonio e prevaricare i diritti elementari dei bambini”. Un comitato organizzatore ligure sta coordinando la logistica dei pullman, dei quali un paio partiranno dalla Spezia. I prezzi sono popolari e sono previste ulteriori agevolazioni per le famiglie. Chi desidera prenotarsi o ricevere informazioni può scrivere a: genovaperlafamiglia@gmail.com. «Per promuovere il diritto del bambino a crescere con mamma e papà – scrive il sito www.difendiamoinostrifigli.it -, vogliamo difendere la famiglia naturale dall’assalto a cui è costantemente sottoposta da questo Parlamento, vogliamo difendere i nostri figli dalla propaganda delle teorie gender, che sta avanzando surrettiziamente e in maniera sempre più preoccupante nelle scuole». Aggiungono i promotori: «Chiamiamo alla mobilitazione nazionale tutte le persone di buona volontà, cattolici e laici, credenti e non credenti, per dire “no” all’avanzata di progetti di legge come il ddl Cirinnà, che dell’ideologia gender – definita da Papa Francesco “sbaglio della mente umana” e paragonata alle “ideologie genocide del secolo scorso”- sono il coronamento e arrivano fino alla legittimazione della pratica dell’utero in affitto. Ci troveremo tutti in piazza a Roma, schierati a difesa della famiglia e dei soggetti più deboli, a partire dai bambini».

Al comitato “Difendiamo i nostri figli” aderiscono personalità provenienti da diverse associazioni. E la manifestazione del 20 giugno è sostenuta da numerose sigle cattoliche, evangeliche, ortodosse, islamiche, sikh. Molti italiani si dichiarano contrari all’adozione da parte di persone dello stesso sesso, e, ancor più, all’utero in affitto. Costoro devono opporsi con forza – ed ora – al ddl Cirinnà. Il ddl “unioni civili”, infatti, prevede un istituto sostanzialmente uguale al matrimonio, già aperto alle adozioni e alla pratica dell’utero in affitto tramite quella che viene chiamata fumosamente “stepchild adoption”, l’adozione del figlio del partner, comunque avuto. “Come insegnano altri Paesi europei, una volta approvata una legge sulle “unioni civili”, saranno i giudici, europei o italiani, a introdurre le adozioni e il “diritto” di filiazione senza limiti. E’ quanto hanno scritto, in una lettera indirizzata a senatori e deputati, 58 intellettuali di varia provenienza”.

Occorre ora testimoniare la verità della natura umana, per la quale ogni persona è o maschio o femmina e la quale ha voluto che ogni uomo nasca da un padre e da una madre. Per questo, è fondamentale che la società garantisca a ogni bambino il diritto di crescere in un ambiente corrispondente al modo in cui è stato messo al mondo. “La senatrice Cirinnà ha affermato che il parlamento approverà la legge tra luglio e settembre, per fare una clamorosa operazione di ingegneria sociale a tavolino, senza dibattito nel Paese. Per questo, chi vuole testimoniare per la famiglia e i diritti dei bambini deve farlo ora. Poi sarà troppo tardi” – concludono gli organizzatori.

Fonte: CittàdellaSpezia

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