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Caro Bruce ti stanno ingannando: il vero coraggio è imparare ad accettarsi per quel che si è

La propaganda Lgbt continua quotidianamente, oggi tocca al Corriere, che pubblica la storia di Bruce Jenner, nato 65 anni fa, vincitore della medaglia d’oro di decathlon all’Olimpiade di Montreal, padre di sei figli.

Da qualche settimana Bruce ha deciso di voler diventare Caitlyn, pensa (o lo hanno convinto) di essere nato in un corpo sbagliato e si “sente” donna. Lo annuncia in un’intervista televisiva e diventa il nuovo eroe americano, il presidente Barack Obama gli fa i complimenti e guadagna immediatamente milioni di fans su Twitter.

«Se Caitlyn è famosa, lo deve esclusivamente a Bruce, l’uomo che non è mai esistito dentro di lei», sentenzia il Corriere (i suoi lettori non sembrano apprezzare a leggere i commenti). Qualche botta ormonale, tanto silicone per gli zigomi, intervento chirurgico agli occhi per sembrare “una gatta”, la crescita dei capelli lunghi ed ecco come si crea artificialmente «la transessuale più famosa d’America».

Il tutto raccontato con la solita retorica poetica da Vanity Fair, che ha chiamato per l’occasione il premio Pulitzer, Buzz Bissinger, il set fotografico è stato curato nei dettagli: «Bruce ha dovuto raccontare tutto il tempo una bugia, ogni giorno», ha spiegato l’ex decatleta manifestando una preoccupante doppia personalità. «Ha avuto sempre un segreto, dalla mattina alla sera. Caitlyn non ha segreti». Ma le parole entusiaste del Corriere sono davvero chiarificanti: «La campagna mediatica in corso oltreoceano a favore di una serena transizione da un sesso all’altro ha trovato così il testimonial più efficace».

Una campagna mediatica, appunto, che ha disperato bisogno di testimonial per poter introdurre una moralità nuova nella società, ostile ad ogni limite, che sia etico, religioso o naturale. Una sessualità relativista, fluida, soggettiva e individualista, attraverso la quale si fa credere a queste persone -già deboli perché ferite dalla vita- che davvero una donna è semplicemente un po’ di silicone in più dell’uomo e qualche milione da dare al chirurgo plastico. Si fa credere che è davvero possibile ignorare il proprio corpo, il proprio Dna, il proprio dato biologico -che tale resterà per sempre- assecondando totalmente le fluttuanti sensazioni psicologiche.

Nessuno prende davvero sul serio il bisogno di quest’uomo, Bruce, il desiderio di sentirsi amato per quel che è, per come è nato, e non ingannato ad essere quel che non sarà mai, nemmeno se riempito di silicone. Il nuovo aspetto esteriore è solo una maschera per coprire il buio interiore, che allontana semplicemente la luce di cui ha bisogno Bruce, l’ordine e la coerenza interiore tra mente e corpo che gli potrà permettere di dire “io” senza sentirsi frammentato. Tanto meno se ne farà qualcosa dei complimenti di Obama e dei nuovi seguaci su Twitter.

Caro Bruce, riprendi in mano te stesso e smettila di farti strumentalizzare: Caitlyn non esiste, non è mai esistita e mai esisterà, guardati attorno e vedrai che c’è chi è disposto a volerti bene così, senza chiederti un cambiamento. Il vero coraggio è imparare ad accettarsi per quel che si è.

Fonte: UCCR

 

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