I simboli e il significato
La corona d’Avvento si è affermata nel mondo cattolico solamente agli inizi del Novecento. Si tratta di preparare per tempo una corona con quattro ceri (sei per gli ambrosiani), tre di colore viola e uno rosa (talvolta se ne utilizzano quattro rosse), che andranno accesi ai primi vespri della Domenica, in modo che all’inizio di ogni nuova settimana si accenda una candela in più; la candela rosa è riservata alla terza domenica d’Avventa, detta anche Gaudéte.
Queste candele indicano in generale la duplice attesa dell’umanità: dalla creazione all’Incarnazione del Verbo, e dall’Incarnazione al ritorno glorioso di Cristo. Nello specifico, ogni candela “ha un nome”: la prima, che si accende ai primi vespri della prima Domenica d’Avvento, viene detta anche “del Profeta”, perché esprime l’attesa del Messia da parte del popolo ebraico; la seconda, che inizia a brillare al calare del sole del sabato successivo, prende il nome di candela “di Betlemme”, città da dove, secondo la profezia di Michea, sarebbe nato «colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti» (Mi 5, 1); la terza, quella rosa, che si accende ai primi vespri della Domenica Gaudéte è detta “dei Pastori”, che accorsero pieni di gioia alla grotta della Natività; infine, la quarta e ultima è la candela “degli Angeli”, i primi annunciatori del Dio fatto carne. In internet si può facilmente trovare anche il canto con le strofe adatte per l’accensione di ciascuna candela.
La corona d’Avvento racchiude una stratificazione di simboli. La corona, realizzata con rami freschi intrecciati di alberi sempreverdi, come l’abete, il pino o la tuja, che si fissano con del filo metallico attorno ad una corona di paglia (meglio evitare quelle già pronte in plastica!), fa risaltare un verde vivo, sovrastato dalla luce delle candele. Il verde è segno della vita che vince sulla morte, ed è il verde di alberi sempreverdi, alberi che esprimono una vita che non è toccata dall’alternarsi delle vicissitudini di questo mondo. La candela, a sua volta, indica la luce che sconfigge le tenebre; vita e luce che sono i due attributi principale del Signore Gesù nel prologo del Vangelo di Giovanni: «in lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini» (Gv 1, 4). Poi, la circolarità, figura dell’eternità e dell’Eterno che irrompe nel tempo e nella storia.
La corona viene normalmente accesa per la preghiera e/o durante i pasti. Terminato il tempo d’Avvento, essa può servire da base per accendere un’unica grande candela rossa o bianca, che verrà utilizzata per tutto il tempo di Natale.
Fonte: Luisella Scrosati | IlTimone.org