Kennedy, ministro della sanità USA, smantella il Comitato scientifico sui vaccini. Il CDC, colluso con i finanziatori, non ha più alcuna credibilità
Robert Kennedy Jr, ministro della Sanità USA, “con un’epurazione senza precedenti, ha smantellato il comitato scientifico sui vaccini” del CDC (Centre of Disease Contol). Il presidente Trump, intanto, “blocca i fondi per l’mRNA e rilancia la crociata ideologica contro la sanità pubblica Usa”, annullando nel contempo gli impegni presi con GAVI (Global Alliance for Vaccines and Immunization). La notizia, riportata da molti giornali, è un esempio tra i molti di come le problematiche scientifiche e mediche vengono ormai stravolte a beneficio di una narrativa totalmente ideologica, costruita con l’unico intento di denigrare il nemico di tutto.
Partiamo allora da due concetti essenziali. Punto primo, i vaccini, al pari di qualunque farmaco, possono e devono – se il caso – essere criticati. Non è in discussione qui lo strumento: benedetto Edward Jenner per aver coraggiosamente debellato il vaiolo, resistendo all’establishment che lo contrastava in ogni modo (la prestigiosa Royal Society of Science rifiutò di pubblicare il suo articolo), così come Albert Sabin – l’inventore del vaccino orale anti-polio – che dovette attendere quasi sei anni prima di vederne riconosciuta la validità.
Le critiche sono venute concentrandosi solo su alcuni vaccini per il persistere di dubbi circa l’utilità (sottoporre i bambini a più di 40 vaccinazioni come accade negli USA dal 1980 è pura follia) e l’innocuità (anche se va sottolineato come il rischio zero sia una stupidaggine inventata da politici e demagoghi).
Secondo punto, il CDC non è il santuario dell’Immacolata Concezione. Fondata nel 1946 per il trattamento della malaria, l’organizzazione è stata rinominata nel 1992 come Center for Disease Control and Prevention, con una progressiva dilatazione degli incarichi e dei compiti.
Nel 1983, il CDC fu autorizzato ad accettare “donazioni” da industria e altri soggetti privati, una capacità che venne ampliata con la successiva istituzione della Fondazione, spalancando di fatto la porta a numerosi tipi di conflitto di interessi. Non sono opinioni personali, ma affermazioni di un editoriale recente del prestigioso Journal of American Physicians and Surgeons, la rivista ufficiale dei medici USA che ha stilato una disamina attenta delle gravi irregolarità del CDC.
Dagli anni 90 l’ambiguità del CDC sull’accettazione di “finanziamenti proibiti” – così definiti proprio in base ai criteri CDC – è venuta accentuandosi. Per esempio, il CDC accetta milioni di dollari dalle aziende farmaceutiche per progetti specifici, come quello della Genentech, che ha stanziato 600mila dollari in donazioni alla CDC Foundation per promuovere l’estensione dei test e del trattamento dell’epatite virale. È proprio la Genentech a produrre kit per i test e trattamenti per l’epatite C, successivamente “raccomandati” dal CDC. Singolare coincidenza. Dei 34 membri della commissione del CDC che nel 2012 hanno preparato le raccomandazioni per una serie di vaccinazioni, ben nove tra questi avevano legami finanziari con i produttori, come evidenziato da un articolo del BMJ.
Nel 2015 venne rilevato dall’amministratore delegato dell’Institute for Family Health di New York come i finanziamenti dell’industria minavano la fiducia e introducevano un pregiudizio nella presentazione dei risultati e delle raccomandazioni terapeutiche: un fatto inaccettabile per un’agenzia governativa.
Ancora più grave quanto messo nero su bianco nel 2016 da un gruppo di oltre una dozzina di scienziati senior del CDC che presentò un reclamo etico contro il CDC, indicando come questo organismo fosse influenzato “da interessi aziendali e politici in modi che penalizzano i contribuenti […] perché il CDC ha chiuso un occhio su queste cose? La mancanza di rispetto per la scienza e gli scienziati che sostengono l’eredità del CDC è sbalorditiva”.
Le criticità riguardano in particolare i vaccini, per i quali si è poi scoperto che molti “esperti indipendenti” ricevevano finanziamenti dalle stesse aziende che erano chiamati a valutare. Il caso che si è riproposto recentemente, sollevando la reazione di Kennedy riguardo in particolare alla presenza di additivi o contaminanti sospetti – come il mercurio – in numerosi preparati sui quali, incredibilmente, il CDC vanta licenze e compartecipazioni con enti privati ed università. Quasi un terzo (67 persone) dei 212 membri delle commissioni CDC oggi verificate è risultato essere portatore di conflitti di interesse che il CDC aveva identificato senza intervenire in alcun modo, ma cercando anzi di occultare discretamente il “fattaccio”.
Le violazioni al codice etico si sono ovviamente accentuate nel corso della pandemia Covid, anche se ora la FDA sta cercando di correre ai ripari imponendo alle aziende una verifica della effettiva utilità dei vaccini a mRNA, limitandosi a raccomandarli alle sole persone ad alto rischio.
Il punto è stato fatto con grande chiarezza sul New England Journal of Medicine, una delle riviste più importanti del settore. Questi dati scientifici, per riportare le parole di Lawrence Huntoon, evidenziano che il “CDC ha una lunga storia di pregiudizi e preoccupanti conflitti di interesse. Questa storia mette in discussione la validità scientifica delle raccomandazioni formulate dal CDC. Come dimostrato dalla ‘falsificazione’ dei dati sui decessi per Covid-19 da parte del CDC durante l’attuale pandemia, i pregiudizi politici e/o filosofici persistono”.
Tutte le argomentazioni della stampa, così come gli interessati interventi dei soliti “esperti” sono solo chiacchiere da salotto. Sarebbe stato meglio informare il cittadino ignaro delle gravi violazioni finora perpetrate a danno delle persone. Questa è la triste realtà su cui lo scandalo non è rappresentato dall’intervento di Kennedy Jr, ma dal fatto che sia avvenuto fin troppo tardi.
Fonte: Mariano Bizzarri IlSussidiario.net