A Cinisello Balsamo c’è un punto di scambio di oggetti utili per la vita di tutti i giorni, dai piccoli elettrodomestici, alle biciclette, dai vestiti usati fino ai mobili. Consente facilmente, a chi è in difficoltà, di arredare casa. Nessuno si immaginava che questa bottega, l’unica del suo genere in Lombardia, sarebbe diventata in poco tempo una specie di bazar della solidarietà. Ecco la sua storia
Quando nell’inverno scorso Fondazione Auprema ha alzato la saracinesca di un negozio dismesso alla periferia di Cinisello Balsamo, nessuno si immaginava che questa bottega, l’unica del suo genere in Lombardia, sarebbe diventata in poco tempo una specie di bazar della solidarietà e avrebbe dato ossigeno e speranza a tante famiglie alle prese con ristrettezze economiche e abitative.
PUF – così si chiama il negozio – è un punto di scambio di ogni oggetto utile per la vita di tutti i giorni, dai piccoli elettrodomestici, alle biciclette, dai vestiti usati fino ai mobili di casa. Si entra, si sceglie e non si paga. Sono molti quelli che portano cose che non usano più e le mettono a disposizione dei più fragili. Il meccanismo dello scambio è regolato unicamente sulla base del bisogno, senza presentare dichiarazioni dei redditi o modelli Isee, qui ci si accorda sulla fiducia e l’esperimento sembra funzionare. «Abbiamo già raccolto tanti oggetti e registrato la grande solidarietà di chi è disposto a donare cose utili per altre persone che attraversano un momento di difficoltà economica», afferma Pierpaolo Forello, presidente di UniAbita, la cooperativa di abitanti a capo di Fondazione Auprema, protagonista di molti progetti sociali nel territorio del Nord Milano.
«L’idea di aprire una biblioteca degli oggetti a Cinisello Balsamo incontra un bisogno sempre più stringente per molte famiglie, otre che abbracciare il riciclo come pratica di sostenibilità economica e ambientale. Si tratta di un piccolo aiuto che non può da solo risolvere l’emergenza ma segna un passaggio importante che attesta quanto sia grande la solidarietà di tante persone e come si possa, con un gesto semplice, migliorare la vita quotidiana di qualcuno».
Come nel caso di una donna di origine ucraina, moglie e mamma di quattro bambini. Quando finalmente, nel marzo scorso, è stata assegnata una casa alla sua famiglia grazie alla rete territoriale sulla povertà abitativa, in cui Fondazione Auprema è tra i protagonisti, lei non sa che fare. Va arredata. Lo stipendio a casa lo porta il marito e i soldi non bastano mai. Così è Puf che completa il lavoro. Nello scantinato del negozio ci sono alcuni mobili a disposizione. Al piano superiore oggetti per la cucina, stoviglie, piatti e bicchieri. In pochi giorni la donna riesce a trovare quello che cerca per avere almeno le minime cose e iniziare la nuova vita nella nuova casa. E per lei è molto, quasi un miracolo che accoglie con queste parole commosse: «Ho realizzato la casa dei miei sogni».
Elena Morabito, operatrice impiegata al Puf, la affianca e la aiuta dal primo momento. «Fondazione Aupreama è un tassello – ci spiega – per un lavoro territoriale e di rete. Come in questo caso sostiene le persone nella raccolta della documentazione necessaria per accedere ai servizi, anche per trovare un alloggio. Poi permette alle persone prese in carico, anche le tante colpire da morosità incolpevole, di accedere a Puf per l’arredo di casa o ad avere un piccolo benessere abitativo con una donazione che è libera». E sono sempre di più le persone alle prese con redditi non sufficienti a garantire una sopravvivenza degna di questo nome. Così un negozio speciale che apre ogni mattina alla periferia di Cinisello Balsamo diventa una speranza concreta, una risposta a bisogni reali.
Fonte: | FamigliaCristiana.it