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Anche i giovanissimi spezzini alla missione in Albania dei vincenziani

Dal 31 luglio al 7 Agosto 2023 l’equipe della Pastorale Giovanile Vincenziana guidata da P. Francesco Gusmeroli e dalle Figlie della Carità, sr Elisabetta Castellani, sr Gresi Cavallaro e sr Costanza Galli, insieme ai ragazzi delle scuole superiori si è svolto il campo missionario in Albania, ospitati dei Padri Missionari di Grude e Re. Sono stati giorni molto particolari, ricchi di emozioni nonché di divertimento, di pura gioia, di felicità e fraternità ma anche di stanchezza, di dura prova, di sconvolgimento, di crisi e di rottura con la routine e le abitudini quotidiane.

È stato difficile all’inizio ma, ciò nonostante, si è notato uno spirito di testimonianza autentico e vero, di coinvolgimento, la partecipazione e la collaborazione da parte di tutti e la voglia di ognuno per poter dare il proprio contributo. Abbiamo vissuto 8 giorni di servizio vissuti nella gratuità – data e ricevuta – di allegria, attenzione e Amore in varie forme, dalla accoglienza dei bambini al sorriso dei ragazzi in carrozzina.

Il campo missionario è stato un regalo da parte del Signore e ha lasciato in ognuno di noi delle tracce che cambiano la vita. Un’esperienza forte perché ci ha scomodato dalla nostra realtà, dal nostro posto comodo e ci ha trasportato nella più cruda e vera realtà, davanti a quello che forse è il modo più giusto di porsi nella vita e nella fede.

Anche se la lingua è stata una delle difficoltà maggiori, abbiamo passato una settimana intensa ma bella e fruttuosa impegnati in diversi servizi. Eravamo divisi in due grandi gruppi: un gruppo per l’animazione parrocchiale del Grest (servizio che si svolgeva solo di mattina) e un altro gruppo che, accompagnato dalle Figlie della Carità di Scutari, ha toccato con mano varie realtà, il centro per disabili gravi sia mentali che fisici, il centro sviluppo, il reparto dei malati psichiatrici, l’orfanotrofio, la casa di riposo per anziani. È stata una testimonianza forte: siamo entrati nelle storie personali, nella vita intima di queste persone che ci hanno regalato un amore che pensavamo di donare, mentre invece l’abbiamo ricevuto con un gran sorriso, a cuore aperto senza pregiudizio e con abbracci. Da loro abbiamo ricevuto vere lezioni di umiltà e di servizio e abbiamo sperimentato un’accoglienza tutta particolare e la fede di un popolo che è il risultato del sangue versato dai martiri.

Le attività pomeridiane ci hanno regalato momenti indimenticabili che rimarranno impresse nelle nostre memorie ogni qualvolta si parlerà dell’Albania e della missione a Scutari. Abbiamo conosciuto in profondità la realtà del villaggio di Grude e Re, con le nostre mani abbiamo toccato la povertà materiale ed economica estrema, abbiamo ascoltato con le orecchie del cuore e della mente storie di uomini e donne forti e perseveranti nella fede, situazioni a volte molto difficili, altre volte complicate e sconcertanti; nonostante non avessero nulla da offrire, facevano di tutto per metterci a nostro agio. Ci siamo accorti che i più poveri sono anche i più forti, e riescono ad essere felici con poco, anche con solo un attimo di fraternità.

Oltre al servizio ai bimbi e agli anziani, una giornata è stata dedicata alla storia dell’Albania, sulle orme dei martiri albanesi. Abbiamo visitato i luoghi dei martiri, è stato un tempo prezioso di spiritualità con un contenuto denso e profondo. Abbiamo visitato luoghi significativi per la storia dell’Albania e anche della fede cattolica. Dopo aver fatto visita alla cattedrale di Scutari e venerato le reliquie dei martiri, abbiamo ascoltato la testimonianza di una suora Clarissa albanese che ha vissuto il periodo del comunismo. Abbiamo sentito nelle sue parole, nei suoi gesti e le emozioni del suo corpo una fede forte che non cede davanti agli ostacoli della vita, alle forti persecuzioni e all’odio contro la fede; chi crede è capace di tutto con grande determinazione. In seguito, abbiamo visitato il carcere comunista dove i condannati venivano puniti fino alla morte, questa era la fine di chi contestava il regime e continuava a professare la fede nel Dio di Gesù Cristo o di un’altra religione. Questi martiri hanno veramente testimoniato con il prezzo della loro vita sapendo di guadagnare un tesoro più grande, hanno ottenuto il premio della grazia a caro prezzo.

Il servizio ha lasciato il segno nelle nostre vite e vedere chi lo pratica da tempo come le suore e i confratelli, animato da così tanta allegria, amore, attenzione, è un gran segno di speranza per le popolazioni di Scutari e Grude e Re. Sono missionari che si spezzano come il Maestro per dare ogni giorno agli emarginati, il pane quotidiano. Alla fine di questa esperienza, un seme è stato gettato nella terra e al tempo opportuno porterà frutto. Abbiamo ricevuto luce nell’anima attraverso i sorrisi regalati, emozioni vive e indimenticabili, abbiamo imparato dalla gente albanese cos’è la semplicità e l’accoglienza, la fede nella prova e nelle difficoltà, dobbiamo imparare a prendere solo l’essenziale: Scutari è una promessa d’amore ed è un’esperienza che rimarrà sempre nel cuore.

Fonte: Brice ETOUKE, CM  | Vincenziani.it

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