Home / ITALIA / TOP NEWS / Istat, a dicembre 99mila donne perdono il lavoro
Istat, a dicembre 99mila donne perdono il lavoro
— 8 Febbraio 2021— pubblicato da Redazione. —
Donne e lavoro
Dal comunicato stampa dell’ISTAT ci arriva una fotografia, in movimento, del mercato del lavoro che inevitabilmente porta su di sé i segni della pandemia.
A dicembre tornano a calare gli occupati e si registra un incremento dei disoccupati e degli inattivi. La diminuzione dell’occupazione (-0,4% rispetto a novembre, pari a -101mila unità) coinvolge le donne, i lavoratori sia dipendenti sia autonomi e caratterizza tutte le classi d’età, con l’unica eccezione degli ultracinquantenni che mostrano una crescita; sostanzialmente stabile la componente maschile. Nel complesso il tasso di occupazione scende al 58,0% (-0,2 punti percentuali).
Disoccupazione da pandemia
La disoccupazione sale di 0,2 punti percentuali arrivando così al 9% in totale e colpendo invece più duramente la componente giovanile che passa dal 29,4 al 29,7%. Crescono anche gli inattivi, soprattutto tra donne e giovani mentre cala tra gli uomini delle altre classi di età. La definizione di inattivo si applica alle persone che non fanno parte delle forze di lavoro; sono diversi dai disoccupati che cercano di rientrare nel mercato, poiché persone non cercano occupazione. Il fatto che molte siano donne può almeno fare ipotizzare che i motivi non siano la demotivazione o la scarsa spendibilità nel mondo del lavoro; è probabile che molte di esse siano invece impegnate in lavori di cura e assistenza, non remunerati ma essenziali alle famiglie e quindi alla società.
A dicembre, il numero di inattivi cresce (+0,3%, pari a +42mila unità) tra donne, 15-24enni e 35 49enni, mentre diminuisce tra gli uomini e le restanti classi di età. Il tasso di inattività sale al 36,1% (+0,1 punti).
Il tasso generale di occupazione dell’ultimo trimestre osservato resta comunque più elevato del precedente:
Nonostante il calo di dicembre, il livello dell’occupazione nel trimestre ottobre-dicembre 2020 è superiore dello 0,2% a quello del trimestre precedente (luglio-settembre 2020), con un aumento di 53mila unità. Nel trimestre calano le persone in cerca di occupazione (-5,6%, pari a -137mila) e aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,1%, pari a +17mila unità).
La perdita di posti di lavoro femminili
Pur essendo i dati ancora provvisori, quelli definitivi saranno disponibili a inizio aprile, il quadro che si delinea è particolarmente fosco sul fronte femminile.
A dicembre 2020 gli occupati sono diminuiti di 101.000 unità: 99.000 sono donne e appena 2.000 uomini. Il saldo annuale è prevedibilmente negativo e si assesta a meno 444mila unità, che significa l’1,9 % in meno, diviso non equamente tra donne e uomini (312.000 unità le une e 132mila gli altri).
Autonomi e precari
Un’altra categoria particolarmente colpita dalla crisi indotta dalla pandemia e dalla sua gestione è quella dei lavoratori autonomi e dai precari. I primi nel mesi di dicembre sono calati di 79mila unità mentre i dipendenti di 23mila, un poco esaltante ottanta-venti insomma tra indipendenti e dipendenti. Se la valutazione si sposta sul periodo annuale vediamo gli autonomi perdere 209000 unità e i dipendenti 393mila, solo tra quelli a termine. Si registra anche un aumento di 158mila lavoratori dipendenti tra “i posti fissi” grazie al blocco dei licenziamenti, che scadrà a marzo.
“Le donne pagano il prezzo più salato”. E’ questa l’unica lettura possibile?
Anche se il numero delle cosiddette famiglie “unipersonali” è aumentato, quando una persona, donna o uomo, perde il lavoro, chi ne patisce è tutta la famiglia di cui è corresponsabile. Che le donne abbiano sofferto di più questo calo significa che o i ruoli che ricoprivano sono stati maggiormente colpiti dalla crisi dell’occupazione causata dal Covid o che le restrizioni imposte dal Covid, una su tutte la riduzione dell’istruzione a didattica a distanza con relativa segregazione in casa di migliaia di adolescenti, hanno richiesto a migliaia di mamme di restare a casa, vicino ai propri figli. Non tutto è migrato senza intoppi verso il fin troppo mitizzato smartworking, insomma.
Dietro lo smartworking e oltre la DAD
E anche quando è successo, per la mamma o il papà che lavorano da casa, di smart a volte restava solo il prefisso. Servono disciplina, controllo degli orari, flessibilità, spazi, presenza anche mentale e non solo fisica. Tutto questo significa una certa libertà, a potersi gestire, e una buona dose di stress. Se ne parlava tanto, qualche tempo fa, di “stress correlato”. Ora rischia di diventare pandemico e pangenerazionale.
Maternità e vera emancipazione femminile
Una seconda considerazione che dovremmo approfittare del momento per fare è che la vera emancipazione femminile significa anche libertà DI essere madri e non la sua grottesca, tragica e sistematica caricatura: quella che ci permette di essere libere DALL’essere madri. Non è giunto il momento di pensare veramente ad una equilibrata conciliazione tra il lavoro e la maternità, la cura, la presenza della madre (e certamente anche dei padri ma non siamo perfettamente intercambiabili)?
Pare che nel governo Draghi la componente femminile sarà considerevole. Staremo a vedere: se così sarà in tante donne normali, impegnate nella famiglia e nel lavoro, ci auguriamo che le esigenze reali delle famiglie saranno messe seriamente su un qualche tavolo di lavoro e trattate come meritano: uno dei punti maggiormente strategici per parlare davvero di vita, ripresa, crescita, futuro. Se il tema saranno di nuovo gli asili nido aziendali e il mese in più di congedo di maternità perché si è libere di lavorare fino all’inizio del travaglio spero che sia prevista la consegna Prime per dei reggibraccia. A tantissime di noi cadranno precipitosamente.
L’Europa registra picchi di calore senza precedenti, mentre i 27 alle prese con crisi e guerre ripensano l’agenda per la transizione energetica. Dal Portogallo alla Polonia ondate di caldo estremo stanno investendo l’Europa: il mese di giugno che si è appena concluso ha portato con sé picchi di calore senza precedenti e quello di luglio…
Dall’IA alla difficoltà ad affrontare l’Invalsi, da Armando Massarenti una proposta per allontanare gli studenti dalla stupidità a cui li relegano i social Dall’odio e dalla stupidità dei social media, che non risparmiano né docenti né discenti, all’intelligenza artificiale usata con poca intelligenza; dal QI in discesa ai test Invalsi; dagli eccessi del politicamente corretto…
È stata una delle più famose protagoniste delle passerelle negli anni ’90 insieme alle connazionali Claudia Schiffer e Heidi Klum. A Vogue ha parlato del suo battesimo nella Chiesa cattolica. Nadja Auermann, una delle top model degli anni ’90, tedesca come altre due famosissime protagoniste delle passerelle di quegli anni, Claudia Schiffer e Heidi Klum,…
Kennedy, ministro della sanità USA, smantella il Comitato scientifico sui vaccini. Il CDC, colluso con i finanziatori, non ha più alcuna credibilità Robert Kennedy Jr, ministro della Sanità USA, “con un’epurazione senza precedenti, ha smantellato il comitato scientifico sui vaccini” del CDC (Centre of Disease Contol). Il presidente Trump, intanto, “blocca i fondi per l’mRNA…
La circolare del Ministro Valditara che dal prossimo anno scolastico impone il divieto di uso dei cellulari in orario scolastico anche agli studenti della scuola secondaria di secondo grado è un provvedimento che genererà molto dibattito. Ma è uno strumento di protezione necessario per il cervello in età evolutiva, perché ancora non possiede la maturità…
Un percorso affascinante nel cuore delle Wunderkammer: stanze delle meraviglie che, tra XVI e XVII secolo, ospitavano le più sorprendenti rarità raccolte da principi e studiosi nei loro viaggi e scambi. In mostra calici realizzati con uova di struzzo, cristalli di rocca dalle proprietà magiche, conchiglie esotiche, mostri marini immaginari, strumenti di raffinata oreficeria e…
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.