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Europa: tutte le sfide di Ursula

Dal clima alla sanità, passando per migrazioni, Brexit e salari minimi. Un discorso denso, quello sullo stato dell’Unione pronunciato da Ursula von der Leyen che avverte: “i nostri valori non sono negoziabili”.

 

“La forza dell’Unione sta nell’unire le forze”. Sta tutto in questa frase il cuore del messaggio indirizzato oggi da Ursula von der Leyen ai 27 capi di stato e di governo e a tutti i cittadini europei nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione davanti al Parlamento europeo. Von der Leyen ha parlato per quasi un’ora – spaziando tra vari argomenti – ma uniti da un denominatore comune: l’Europa oggi è molto più solida di quanto non fosse sei mesi fa, quando la sua capacità di tenuta era messa in dubbio perfino dai suoi sostenitori più convinti. “La pandemia ha trasformato le paure della gente in fiducia per l’Europa” ha detto von der Leyen, ricordando che per contrastare la crisi economica derivata dalla pandemia, proprio dalle istituzioni comunitarie è arrivata una risposta senza precedenti: Next Generation EU prevede uno stanziamento di 750 miliardi di euro, ma soprattutto introduce la decisione storica di un debito comune, un primo vero passo per l’integrazione finanziaria. “Certo le sfide che l’Europa e l’Unione devono affrontare sono enormi” ha detto von der Leyen, citando tra le altre cose, i negoziati con la Cina, Brexit, la questione migratoria, per cui ha annunciato una proposta europea nei prossimi giorni, e i diritti umani per cui “bisognerebbe essere più coraggiosi e passare al voto a maggioranza qualificata” ha aggiunto. In chiusura, von der Leyen ha citato l’immagine, divenuta virale, delle due ragazze, Carola e Vittoria che giocavano a tennis sui tetti della Liguria durante il lockdown. “È da loro, che sono la Next Generation EU, che dobbiamo prendere esempio” ha detto.

Una sanità europea?

“Le persone in Europa stanno soffrendo. La nostra prima priorità è essere presenti per coloro che ne hanno bisogno”. Il discorso sullo stato dell’Unione non poteva non cominciare con un riferimento alla pandemia e alle difficoltà che il continente si trova ad attraversare. Ma invita a guardare al futuro, “perché l’Europa c’è per proteggere i cittadini” sottolinea la presidente, annunciando che la Commissione organizzerà in Italia con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la presidenza italiana del G20, un vertice globale sulla Sanità: “Dobbiamo costruire un’Unione della sanità”, ha dichiarato von der Leyen, che sui vaccini ha ribadito :“Non basta trovare una cura, dobbiamo garantire che i cittadini di tutto il mondo vi abbiano accesso” e ancora: “il nazionalismo dei vaccini mette a rischio le vite, solo la collaborazione può salvarle”.

 

Clima: il futuro è verde?

“Se lasciata senza controllo, la crisi climatica avrà conseguenze esistenziali per il nostro ambiente naturale, per la nostra salute e per le nostre vite di una dimensione di gran lunga maggiore di quelle che sta avendo l’attuale crisi sanitaria”. Next Generation Eu e il Quadro finanziario pluriennale dell’Ue 2021-27 “forniranno un aiuto significativo per ottenere le transizioni verde e digitale cui l’Europa aspira”. L’Ue ha già approvato come obiettivo per il 2050 la neutralità climatica. Mancava la revisione della tappa intermedia, il 2030, per cui von der Leyen ha scelto l’obiettivo più ambizioso: un taglio delle emissioni pari al 55% del totale. Un obiettivo, spiega, che sarà raggiunto grazie al “piano di rilancio e al bilancio 2021-27 che prevedono ingenti somme per la transizione. Molti Stati membri, soprattutto all’Est, preannunciano battaglia e chiedono di abbassare l’asticella ad un traguardo meno ambizioso. 

 

Brexit, una questione di fiducia?

“Ogni giorno che passa, la possibilità di un accordo sulle relazioni future con il Regno Unito “si allontana. Non abbiamo ottenuto risultati sperati”. L’entusiasmo nel tono della voce di Ursula Von der Leyen si smorza quando tocca l’argomento Brexit. D’altronde la ferita è ancora fresca e l’ultimo strappo, quello in cui Londra rimette in discussione l’Accordo di recesso firmato con l’Ue a giugno, sta provocando un terremoto politico su entrambe le sponde della Manica. “Lasciate che vi ricordi le parole di Margaret Thatcher: La Gran Bretagna non infrange i trattati. Sarebbe un male per la Gran Bretagna, un male per i rapporti con il resto del mondo e un male per qualsiasi futuro trattato sul commercio” ha detto von Der Leyen, “Questo era vero allora, ed è vero oggi. La fiducia è il fondamento di qualsiasi partnership forte”.

 

Geopolitica, un’Europa più assertiva?

Mediterraneo Orientale, Bielorussia, Brexit, Navalny: la presidente passa in rassegna alcuni dei temi “caldi” della politica estera europea, difende il multilateralismo, e sottolinea che “per noi non vale il motto Europe first”, ma chiede anche una riforma delle organizzazioni internazionali (cita Oms e Omc), di cui anzi “l’Europa si farà portatrice”, ma ricorda che per ottenere risultati ci vuole tempo e unità di intenti. Il discorso vira su Cina che “è al tempo stesso un parner economico, un concorrente e un rivale” con cui “promuoviamo sistemi molto diversi”, su Turchia “un vicino importante” ma che si deve astenere da azioni in Grecia e Cipro” e su Bielorussia: “Siamo con il popolo, le persone non sono pedine sulla scacchiera di qualcuno, la gente deve essere libera di scegliere il proprio futuro”. Infine, un rapido riferimento agli Stati Uniti: “Dobbiamo rivitalizzare le nostre relazioni più importanti; Potremmo non essere d’accordo con la Casa Bianca, ma dobbiamo cooperare e costruire una nuova agenda transatlantica sul commercio e altre questioni”.

 

Migrazioni, abolire Dublino?

La riforma delle politiche migratorie europee il ‘Nuovo patto Ue per la migrazione e l’asilo’ che nelle intenzioni della Commissione Ue intende abolire Dublino, sarà presentato la prossima settimana. Ma fin da ora, la presidente von der Leyen chiede ai governi ‘compromessi’ che consentano di trovare soluzioni: “salvare le vite in mare non è un optional – ha dichiarato – e l’Europa non intende derogare ai suoi valori”, ma “dobbiamo distinguere coloro che hanno diritto di rimanere da coloro che non ne hanno diritto”.  Ecco perché, “i governi che fanno di più e sono più esposti devono poter contare sulla solidarietà europea”. von der Leyen spiega che ci sarà “un legame tra asilo e rimpatri con la distinzione tra chi avrà diritto di rimanere e chi no”. L’obiettivo di fondo sarà costruire “confini esterni forti e vie legali di migrazione”. Ma su questo, come sul resto, “ognuno è chiamato a fare la propria parte”.

 

Il commento

di Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza della Commissione Europea a Milano

“Nel suo primo, ampio discorso sullo State of the Union, il Presidente von der Leyen ha tracciato alcune priorità per i prossimi 12 mesi: in campo interno, si tratta di iniziative ambiziose soprattutto in campo sanitario, climatico, digitale e dell’occupazione. Nelle relazioni esterne, si conferma l’intenzione di perseguire un’agenda attiva nel mondo, con un accento sul multilateralismo e anche con la proposta di introdurre la maggioranza qualificata nel campo dei diritti umani e nelle decisioni sulle sanzioni. Da queste e altre proposte emerge una forte volontà di rafforzare strumenti e competenze europee, per poter meglio affrontare sfide imprevedibili sino a qualche anno fa. Nei prossimi giorni saranno dettagliate le proposte relative al digitale, alla de-carbonizzazione, all’azione anti-razzismo e il nuovo patto per la migrazione”.

 

Fonte: Ispionline.it

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